Thanks Thanks:  12
Likes Likes:  33
Pagina 2 di 25 primaprima 123412 ... ultimoultimo
Visualizzazione dei risultati da 16 a 30 su 367

Discussione: Etimologie e strane origini

          
  1. #16
    Senior Member L'avatar di silvia77
    Registrato dal
    Oct 2011
    Messaggi
    166
    Post Thanks / Like
    Quote Originariamente inviato da Sir Galahad Visualizza il messaggio
    Thread.
    Nelle scienze informatiche si intende per thread (o, meglio, thread di esecuzione) la suddivisione di un processo in due o più filoni, che vengono eseguiti dal processore.
    Parola ormai in uso, ma che fa accapponare la pelle ai puristi della lingua; i quali pensano, a torto o a ragione, che l'invasione di lingue non italiane con parole esotiche (che possono essere catalogate tra i forestierismi, spesso colte ed interessanti, quasi sempre di derivazione tecnologica) vada limitata.
    E allora, si potrebbe limitare l'uso del lemma anglosassone thread e sostituirlo vantaggiosamente con filone o canale.

    Sir (al solito, combattente contro i mulini a vento...)
    Ah, Sir...è sempre bello accendere il calcolatore, cliccare sulla pagina-casa di Scompaginando e leggere i tuoi amabili filoni o canali sulla Letteratura classica sgranocchiando allegramente fiocchi di granturco (corn flakes non va bene per dei puristi della lingua come noi!), come sto facendo ora...
    "...she lives for the written word, and people come second or possibly third..." Morrissey

  2. #17
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Firenze
    Messaggi
    1,572
    Post Thanks / Like
    Quote Originariamente inviato da silvia77 Visualizza il messaggio
    Ah, Sir...è sempre bello accendere il calcolatore, cliccare sulla pagina-casa di Scompaginando e leggere i tuoi amabili filoni o canali sulla Letteratura classica sgranocchiando allegramente fiocchi di granturco (corn flakes non va bene per dei puristi della lingua come noi!), come sto facendo ora...
    Perbacco! Una purista comme a mmia!!!!
    Grazie Silvietta, ironica Silvietta

  3. #18
    Moderator L'avatar di Rupert
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Lugano (CH)
    Messaggi
    1,095
    Post Thanks / Like
    Quote Originariamente inviato da Sir Galahad Visualizza il messaggio
    Thread.
    Nelle scienze informatiche si intende per thread (o, meglio, thread di esecuzione) la suddivisione di un processo in due o più filoni, che vengono eseguiti dal processore.
    Parola ormai in uso, ma che fa accapponare la pelle ai puristi della lingua; i quali pensano, a torto o a ragione, che l'invasione di lingue non italiane con parole esotiche (che possono essere catalogate tra i forestierismi, spesso colte ed interessanti, quasi sempre di derivazione tecnologica) vada limitata.
    E allora, si potrebbe limitare l'uso del lemma anglosassone thread e sostituirlo vantaggiosamente con filone o canale.

    Sir (al solito, combattente contro i mulini a vento...)
    "Thread" vuol dire "filo" ... filo, corda, refe, spago...

    L'uso figurato del lessema può evidentemente dare origini a molteplici sfumature semantiche. Se quella più legata alle scienze computazionali è effettivamente l'interpretazione che citi, non è del tutto corretto applicare la stessa lettura a "thread" usato come successione di messaggi in un forum. L'origine è la stessa, ma paradossalmente il termine ha percorso strade differenti.
    Thread è un filo, quel filo che nelle cancellerie e negli studi notarili dal medioevo fino all'altroieri, costituiva il sistema d'archiviazione dei documenti. essi venivano infatti letteralmente infilzati con l'aiuto di un ago ed il filo che ne raggruppava un'unità temporale e tematica (per esempio tutti i documenti preparatori di un rogito notarile o tutte le comunicazioni di un determinato messaggero durante un anno) serviva da unità d'archiviazione. Si parlava allora di "filze".

    Il moderno thread di post, non è nient'altro che l'antica e mai tramontata filza di documenti,


    Dal dizionario:
    filza
    1 (sf.) 1 Serie di cose infilate o infilzate insieme.
    2 Fascio di documenti collocati in biblioteche o archivi. ~ incartamento.
    3 Serie successiva di più cose; successione. ~ sequela.
    4 Particolare successione a punti radi.

    Sinonimi: cucitura, fila, infilzata, sequela, serie, successione

  4. #19
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Firenze
    Messaggi
    1,572
    Post Thanks / Like
    Certo, certo, è così.
    Probabilmente non mi sono spiegato: volevo solo rimarcare l'abuso di foriesterismi nel lessico giornaliero. Cosa che non giova, certo, anche perchè ci fa perdere il senso della storicità dei termini.
    Ciao

  5. #20
    Moderator L'avatar di Rupert
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Lugano (CH)
    Messaggi
    1,095
    Post Thanks / Like
    Credo che stia a noi reagire. E la palla sta nel nostro campo. Nulla ci impedisce (senza obbligo per nessuno, sia chiaro) di utilizzare il termine filza al posto di thread.
    Anche il termine reimportato "ban", che ha assunto un valore tecnico specifico nelle discussioni all'interno di un'agorà informatica, può essere utilmente alternato al suo progenitore originario "bando". L'azione di bannare può utilmente essere citata con il verbo italiano bandire. All'interno di un forum letterario dovrebbe essere possibile farlo.
    Quello che invece è impossibile è imporre un ritorno alle forme lessicali preesisteni, perché l'uso è ormai diffuso e ha conquistato valenze semantiche specifiche.
    Quindi se a noi piace "filza" o "bandire", possiamo liberamente utilizzarli, sapendo che il resto del mondo utilizzerà con ottimo diritto linguistico le forme in uso.

    Vale!

  6. #21
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Firenze
    Messaggi
    1,572
    Post Thanks / Like
    Topic.
    Ecco un'altra parola che pare una bestemmia.
    Perchè non dire: argomento, tema, discussione, ecc? Inoltre, questa parola ha un significato estensionale esagerato:spesso si vuole comprendere, con tale parola, un lessema troppo generico; la polisemia deriva dal fatto che - non intenzionalmente - si vogliono comprendere, con esso, concetti criptici che - se non spiegati ulteriormente - ingenerano confusione . Topic? Di che cosa? E cosa è compreso con tale parola? Che significato semantico possiede? Quale contenuto vuol trasmettere?
    Evitiamo, evitiamo. Teniamoci stretti i nostri bei vocaboli italiani.

    Sir

  7. #22
    Senior Member L'avatar di zio fred
    Registrato dal
    Oct 2011
    Messaggi
    269
    Post Thanks / Like
    E allora per tua soddisfazione propongo una parola che è divenuta italica anzi qui da noi spesso la si dice in dialetto piemunteis. Il detto suona fé flanela, letteralm. fare flanella nel senso di battere la fiacca, pelandronare.
    Non so perché, caro sir , ma questa parola mi piace sempre di più.

    L'espressione pare avere due origini: una nobile ed una meno.
    Quella nobile... trae origine al tempo delle"case chiuse". Era il rimprovero della tenutaria verso il cliente che sostava lungo tempo nell'atrio senza diciamo così"consumare".

    L'altra viene riferita a Baudelaire e compare a metà del secolo XIX a Parigi. E' il passante, una sorta di incrocio tra il bohème e il vagabondo, che cammina senza meta per le strade della città, fermandosi ogni tanto a guardare. Nel suo ruolo di osservatore il flaneur stabilisce una relazione particolare con la città, abitandola come se fosse la propria casa.

    “La folla è il suo regno, come l’aria è il regno degli uccelli, e l’acqua è quello dei pesci.La sua passione e professione è sposare la folla. Per il perfetto flâneur, per l’osservatore appassionato, è causa d’immenso godimento prendere dimora nel numero, in ciò che fluttua e si muove, è fuggitivo o infinito. Essere fuori casa e sentirsi dappertutto a casa propria; vedere il mondo, esserne al centro e rimanergli nascosto: ecco alcuni dei più comuni piaceri di questi spiriti indipendenti, appassionati, imparziali, che la lingua fatica a definire”.(Charles Baudelaire, Il pittore della vita moderna)

    Nella saggistica letteraria flâneur per eccellenza sono considerati: Charles Baudelaire e Honoré de Balzac per Parigi, Charles Dickense, Virginia Woolf per Londra, Nikolaj Gogol’ per San Pietroburgo, James Joyce per Dublino, Alfred Döblin per Berlino, Ferdinando Pessoa per Lisbona, John Dos Passos e Paul Auster per New York, PierPaolo Pasolini per Roma mentre all’origine di questa flânerie letteraria c’è naturalmente L’uomo della folla di Edgar Allan Poe.

    Chissà se esiste un Club a cui iscriversi caro sir? Non mi spiacerebbe a braccetto con te flanellare per le vie della città.



    cosa hai capito? nel secondo significato intendevo!

  8. #23
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Firenze
    Messaggi
    1,572
    Post Thanks / Like
    Anche il primo aveva una sua valenza erotica, caro zio, e come tale non era da scartare a priori. Tengo a precisare che le signorine in oggetto, verso cui nutro la stima più ampia, non hanno goduto dei miei favori, vuoi perchè erano già nonne quando io cominciavo a sentire i primi effetti degli ormoni, vuoi perchè il sesso a pagamento non mi ha mai attirato...
    Il secondo significato: che bello, non fare una mazza! Soprattutto, è bello quando si è certi di avere una vita senza problemi; nel miglior modo dei pantofolai borghesi, tanto per intendersi, che discettano sui Massimi Sistemi con la pancia piena. Ebbene sì, sono un volgare borghese, amante della vita comoda, e per questo amo gli spericolati Scapigliati, che sputavano in faccia ai borghesi e amavano la vita perigliosa....Ah!, che bella, la Scapigliatura! (stasera cosa c'è per cena, mogliettina mia adorata?)

    Ciao! Chissà che il sogno non si realizzi. Per ora, dulce et decorum est nihil facere...

    Quod licet Jovi non licet bovi

    Sir

  9. #24
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Firenze
    Messaggi
    1,572
    Post Thanks / Like
    Tarallucci e vino
    Vuole significare un'azione che, inizialmente partita con grandi scopi o mire, è finita in sordina.L'etimo della parola tarallo, al solito, è nascosta dal buio più profondo.Qualcuno pensa derivare dal latino “torrère” abbrustolire,altri dal francese “toral” essiccatoio..
    La tesi più attendibile vuole peraltro che la parola tarallo tragga dal greco daratos, sorta di pane.
    Ricordi liceali: sul mio libro di Storia, c'era una gustosa vignetta che rappresentava l'incontro di Biarritz tra Bismarck e Napoleone III (Ottobre 1865), in cui "il cancelliere di ferro" preparò il terreno per assicurarsi la neutralità dell'imperatore francese (aveva già ottenuto quella della Russia e dell'Italia). L'incontro non andò nel modo desiderato da Bismarck (soprattutto per le esose esigenze di Napoleone III), ma poi si convenne su mire diverse e ben più misere.Nome:   biarritz.jpeg
Visite:  1054
Grandezza:  11.1 KB

    Ecco, i giornali di allora descrissero questo evento come misero, in confronto alle mire che si era proposto, ed adoperarono, per descriverla sinteticamente, l'espressione "è andata a tarallucci e vino"

  10. #25
    Senior Member L'avatar di zio fred
    Registrato dal
    Oct 2011
    Messaggi
    269
    Post Thanks / Like
    Caro sir leggendo questo ho pensato alla tua battaglia per il nostro vulgare, anche se lo conoscerai o forse sei stato tu il fondatore.
    Vedi un po’.

    Nella conversazione quotidiana entrano continuamente nuove parole, da postare a kebabbaro, mentre altre cadono lentamente in disuso, come esecrabile o procace.
    Per tutelare l'italiano che scompare, la SocietàDante Alighieri, che dal 1889 si propone diffondere la lingua e la cultura italiane nel mondo, ha lanciato la campagna «Adotta una parola». In collaborazione con quattro dizionari d’italiano (Devoto Oli, Garzanti, Sabatini Coletti eZingarelli) ha selezionato le parole in via d'estinzione nella nostra lingua.
    Sul sito dell'iniziativa, chiunque ami l'idioma del bel paese può scegliere una parola, adottarla e diventarne il custode per un anno, impegnandosi a promuoverne l’utilizzo, segnalarne abusi e registrare nuovi significati. L'aspirante custode deve indicare la motivazione della scelta e sottoscrivere una dichiarazione simbolica d'impegno: in cambio, riceverà un certificato (digitale) di adozione.

    http://adottaunaparola.ladante.it/

  11. #26
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Firenze
    Messaggi
    1,572
    Post Thanks / Like
    Quote Originariamente inviato da zio fred Visualizza il messaggio
    .
    Per tutelare l'italiano che scompare, la SocietàDante Alighieri, che dal 1889 si propone diffondere la lingua e la cultura italiane nel mondo, ha lanciato la campagna «Adotta una parola». In collaborazione con quattro dizionari d’italiano (Devoto Oli, Garzanti, Sabatini Coletti eZingarelli) ha selezionato le parole in via d'estinzione nella nostra lingua.
    Sul sito dell'iniziativa, chiunque ami l'idioma del bel paese può scegliere una parola, adottarla e diventarne il custode per un anno, impegnandosi a promuoverne l’utilizzo, segnalarne abusi e registrare nuovi significati. L'aspirante custode deve indicare la motivazione della scelta e sottoscrivere una dichiarazione simbolica d'impegno: in cambio, riceverà un certificato (digitale) di adozione.

    http://adottaunaparola.ladante.it/
    Grazie, zio Fred.
    Accolgo magno cum gaudio (e le sottolineo) le tue parole, che sono anche le mie, e le giro ai pochissimi lettori di questo sotto-forum di Letteratura Classica (pochi-ma-boni)
    Grazie ancora
    Un saluto,
    Carlo

  12. #27
    Senior Member L'avatar di zio fred
    Registrato dal
    Oct 2011
    Messaggi
    269
    Post Thanks / Like
    Buon compleanno sir Carlo, ( la torta l'ho messa in frigo visto che ritardi)
    Nome:   Gif%20Animate%20Auguri%20(15).gif
Visite:  1008
Grandezza:  13.9 KB
    toscano doc ma ragazzo dell’Europa.

    E quando passerai qui davanti al mattino brinda con me.



    free image hosting


    Oltre a questa meraviglia vorrei vedere l’Ospedale del Ceppo di Pistoia col fregio in terracotta dipinta e invetriata di Giovanni Della Robbia e Santi Buglione che rimanda, tu ne saprai di più, ad una spy story.

    La scultura in terracotta invetriata rappresenta nella produzione artistica del Rinascimento un’innovazione fondamentale: un’idea geniale che consiste nell’applicare alla scultura il rivestimento di smalto della maiolica. I Della Robbia furono straordinari maestr iartigiani capaci di trasformare la terra in opere d’arte e di fondere in una produzione artistica sconosciuta perfino agli antichi, la pittura, la scultura,l’architettura e le arti.
    La formula della terracotta invetriata fu per secoli un vero e proprio mistero,la famiglia la nascose gelosamente per decenni non lasciando alcuna indicazione sui metodi e sui procedimenti tecnici e convincendo tutti i contemporanei che si trattasse di una eccezionale invenzione. La leggenda narra che la magica ricetta poi passò nelle mani di Benedetto Buglione per tramite diuna donna di casa Della Robbia che svelò il mistero: la tecnica dell’invetriatura non era un’invenzione bensì la rinascita di un’arte ereditata dal mondo romano e bizantino, quindi trasmessa per tramite degli arabi nelle regioni europee di cultura moresca, in particolare in Spagna.
    A Luca della Robbia rimane il merito di aver riscoperto la tecnica, di averla fatta propria portandola a livelli eccelsi, di averla abbinata ad una capacità creativa difficilmente eguagliabile unita al fascino del segreto.

    Di lui scrisseil Vasari: “Per che, considerando che la terra si lavorava agevolmente con poca fatica, e che mancava solo trovare un modo mediante il quale l’opere che in quella si facevano si potessono lungotempo conservare, andò tanto ghiribizzando che trovò modo da diffenderle dall’ingiurie del tempo; per che, dopo aver molte cose esperimentato, trovò che il dar loro una coperta d’invetriato addosso, fatto con stagno, terra ghetta,antimonio et altri minerali e misture, cotte al fuoco d’una fornace a posta,faceva benissimo questo effetto e faceva l’opere di terra quasi eterne”.

    Intorno alle terracotte invetriate gli studiosi non sono ancora riusciti a fugare del tutto il mistero della tecnica usata per l’applicazione del prodigioso smalto al biscotto (la terracotta che ha subìto una prima cottura) che all’epoca poteva essere effettuata o per immersione (soluzione da escludere per le dimensioni di alcune opere) o con la pennellatura. Infatti, non appenasi appoggia con il pennello lo smalto sulla superficie porosa del biscotto, la sospensione acquosa di vetro polverizzato di cui è composto viene assorbita in quel solo punto di contatto impedendone una pur rapida spennellatura su tutta l’opera. Come riuscivano, allora, Luca e i suoi discepoli, a fermare uniformemente sull’argilla quel corposo e lucente strato di smalto che ancora oggi continuiamo ad ammirare stupefatti?
    Poi, confermamelo, c’è questa curiosità: il nome Robbia deriva da una pianta comune nelle zone incolte della Toscana dalle cui radici si ricava un colore rosso (ruber) da sempre impiegato nella colorazione di tessuti e di pellami,nonchè per la produzione di lacca per i pittori. Ebbene Luca della Robbia ha utilizzato nelle sue terracotte tutti i colori tranne il rosso. Chissà perché!

  13. #28
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Firenze
    Messaggi
    1,572
    Post Thanks / Like
    Grazie,zioFred,soprattutto per la torta (e la donnina che sculetta che fai,la butti via?)
    Mi son connesso ora, dopo tanti giorni di sosta dovutra ad un brutto incidente ed allamorte del mio pc.
    Tra ninnolie nannoli (e tanti euri....) 'sto purgatorio è durato un bel po'.
    Abbi pazienza ancora un pochino e ti risponderò
    Ciao, grande

  14. #29
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Firenze
    Messaggi
    1,572
    Post Thanks / Like
    Ah, dimenticavo un piccolo PS, zio Fred: dell'Europa non me ne importa un c***o: sono Italiano e Italiano voglio morire...casomai sulle barricate, a tirare una schioppettata alla casta affamapoveri.

  15. #30
    Master Member L'avatar di Sir Galahad
    Registrato dal
    Oct 2011
    residenza
    Firenze
    Messaggi
    1,572
    Post Thanks / Like
    Lacrime di coccodrillo: si dice di persona che si commuove dopo aver commesso qualcosa di grave.
    Al solito, si tratta di una credenza, sciocca e tendenziosa (per i coccodrilli): dall'osservazione che questi bellissimi animali emettano secrezioni oculari dopo un lauto pasto, la (dis)cultura antropo-centrica ha fatto derivare la credenza, appunto, che i coccodrilli piangessero per una malefatta e hanno esteso questa convinzione ai rapporti umani....
    Immagini allegate Immagini allegate  

Segnalibri

Permessi di invio

  • Non puoi inserire discussioni
  • Non puoi inserire repliche
  • Non puoi inserire allegati
  • Non puoi modificare i tuoi messaggi
  •