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Discussione: Etimologie e strane origini

          
  1. #151
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    Reo confesso (Reo con-fes-so)
    Colui (e sono rarissimi) che riferisce le colpe di cui si è macchiato.
    Deriva da "Habemus confitentem reum",locuzione latina che vale:abbiamo il reo confesso, ed è tratta da Cicerone (Pro Ligario,I,2)

    La confessione dell'imputato ha un valore decisivo riguardo al verdetto del giudice: talora si adduce come attenuante per il colpevole che ha confessato.

  2. #152
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    Coram populo o Coram populi?
    A volte si trova scritto "Coram populi" al posto di "populo". Come stanno le cose?
    "coram" è una preposizione, e regge il caso ablativo nella stragrande maggioranza dei testi, anche della tarda latinità.
    In latino le preposizioni possono reggere unicamente l'accusativo e l'ablativo. Coram "populi" diventerebbe una tautologia, una ripetizione, e varrebbe: "pubblicamente del popolo", perché "populi" in questo caso sarebbe un genitivo singolare.
    Alcuni riferimenti letterari e storici:

    Ne pueros coram populo Medea trucidet, 185
    aut humana palam coquat exta nefarius Atreus,
    aut in auem Procne uertatur, Cadmus in anguem.(Orazio, Ars Poetica, 185-187).

    Troviamo nel Vangelo (Mt. 27,24) "Pilatus...accepta aqua lavit manus coram populo..." (=Pilato...presa dell'acqua si lavò le mani davanti a tutto il popolo).

    In Dante,poi, ritroviamo la preposizione coram quando il Poeta parla delle mistiche nozze di Francesco d'Assisi con la Povertà:
    Et coram patre le si fece unito. (Adoperando, qui, il caso ablativo: E davanti al padre si unì [misticamente e materialmente] ad essa [madonna Povertà] )
    (Paradiso, XI, 62).

  3. #153
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    Soldi e mercenari (sol-di), (mer-ce-na-ri)
    Il ‘nummus solidus’ era la moneta forte, intera, solida…con la quale venivano ‘assoldati’ i mercenari (ad- solidum, ossìa persona che percepisce il solido).

    Il ‘mercenarius’ percepiva una merces , ossìa la paga.


    Da assoldato a soldato il passo è quanto mai breve.

  4. #154
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    Effimero(a) (ef-fi-me-ro)
    L'etimologia delll'aggetttivo effimero è di origine greca: la parola è composta dal prefisso epì, per e dal sostantivo emèra ,giorno; indicando, letteralmente qualcosa che dura un solo giorno; in senso lato,ciò che ha una breve durata nel tempo .

    Da: Le vergini suicide (Jeffrey Eugenides)

    "La signora S., una vicina, ci disse di aver visto Cecilia il giorno precedente al tentativo di suicidio. La ragazza era ferma sul bordo del marciapiede, con il solito vestito da sposa (…). Stava contemplando una Thunderbird avviluppata in un manto di insetti. "Faresti meglio prendere una scopa, cara", le aveva detto la signora S. Cecilia l'aveva fissata con quel suo sguardo penetrante da asceta. "Sono morti", aveva risposto. "Vivono soltanto ventiquattr'ore. Nascono, si riproducono e schiattano. Non hanno neanche il tempo di nutrirsi". E cacciando una mano in quella cortina schiumosa di insetti aveva tracciato le proprie iniziali: C.L.".

    N.B. Gli insetti cui si riferisce lo scrittore sono gli Efemerotteri, la cui vita è - appunto - effimera.
    Nome:   300px-Haft.jpg
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  5. #155
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    Precario (pre-ca-rio)
    deriva dal latino prex (gen. precis) cioè preghiera, implorazione, supplica. Una valenza spesso negativa, quindi e che conferisce al sostantivo cui si riferisce, la qualifica di provvisorietà.

  6. #156
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    Ubbidire, obbedire (ub-bi-di-re)

    Questo lemma deriva dal latino oboedire, composto dal preverbo ob- ,avanti, verso, e audire ‘ascoltare’
    Il significato proprio è, quindi, ‘dare ascolto a qualcuno o a qualcosa’. Si può infatti dare retta anche a qualcosa: per esempio, all'istinto, alla buona volontà, al senso di responsabilità, ecc.
    Sinonimi: Adempiere, ascoltare, conformarsi, dar retta, osservare, sottoporsi,
    seguire (eseguire) gli ordini.
    Contrari: Ribellarsi, trasgredire, violare, prevaricare, contravvenire.

  7. #157
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    Tirapiedi (Ti-ra-pie-di)
    Una parola che, nella sostanza, non ha cambiato il significato recondito di "losco aiutante".
    Una volta,il tirapiedi era un famigerato figuro che, di mestiere, era l'aiutante del boia.
    Sì perchè, una volta che questo esecutore materiale delle leggi aveva finito il suo compito (quello di impiccare ), il tirapiedi accelerava il transito del malcapitato tirandogli i piedi, in modo che la corda tirasse il collo più marcatamente e più velocemente. Un'opera pia, quindi, a ben pensarci, anche se il popolo non era certo di questa opinione

  8. #158
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    Non capire una mazza: Quante sono le persone che non capiscono una mazza e, per di più, sono piene di boria!!!!
    Il termine deriva deriverebbe dal Generale conte Francesco Mazza di Rivanazzano che fu investito dal Re Vittorio Emanuele III, con pieni poteri, del compito di "dirigere" le operazioni di soccorso dopo il disastroso terremoto di Messina del 1908, allo scopo di impedire il predonaggio e la confusione che derivano spesso dalle tragedie naturali. Naturalmente ciò fu inviso ai predoni e predatori che, per rifarsi, estesero il suo nome al fatto di non capire nulla. Invidia.

  9. #159
    Io L'avatar di dolores
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    Quote Originariamente inviato da Sir Galahad Visualizza il messaggio
    Non capire una mazza: Quante sono le persone che non capiscono una mazza e, per di più, sono piene di boria!!!!


    Il termine deriva deriverebbe dal Generale conte Francesco Mazza di Rivanazzano che fu investito dal Re Vittorio Emanuele III, con pieni poteri, del compito di "dirigere" le operazioni di soccorso dopo il disastroso terremoto di Messina del 1908, allo scopo di impedire il predonaggio e la confusione che derivano spesso dalle tragedie naturali. Naturalmente ciò fu inviso ai predoni e predatori che, per rifarsi, estesero il suo nome al fatto di non capire nulla. Invidia.
    Povero conte Francesco Mazza
    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

  10. #160
    Outsider Member L'avatar di Tregenda
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    Sul serio???? Non mi ero mai posta il problema perchè ero convinta che "mazza" fosse un sinonimo elegante del... termine che uso di solito.
    Questa è la prova che non capisco proprio un... francesco.

  11. #161
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    Numinoso (Nu-mi-no-so)
    C'è qualcosa che ci impressiona, anche in senso positivo, ma che ci ispira timore e riverenza? Siamo di fronte a qualcosa di Numinoso, termine coniato da Rudolf Otto , che vide nel numinoso la coscienza di un mysterium tremendum, motore di venerazione e rispetto. Ciò sarebbe, secondo Rudolf Otto, la base dell'esperienza religiosa dell'umanità intera.
    Bibliografia: Das Heilige, 1917. Tradotto in Italia: Il sacro , Bologna, 1926.
    La voce è contenuta anche nel Dizionario di Filosofia di Nicola Abbagnano (ediz. 1998, pag.628).
    P.S.: Il termine l'ho visto adoperare sia come nome che come aggettivo.

  12. #162
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    Secondo l'enciclopedia Treccani il numinoso sarebbe l’esperienza peculiare, extra-razionale, di una presenza invisibile, maestosa, potente, che ispira terrore ed attira: tale esperienza costituirebbe l’elemento essenziale del «sacro» e la fonte di ogni atteggiamento religioso dell’umanità.
    Con significato simile, ma fuori dell’uso strettamente scientifico: in questa atmosfera n. passavo le mie giornate (C. Levi)

    Sarebbe un po' il senso del sacro che muove gli istinti più nascosti .
    Dal punto di vista religioso questa concezione contrasta - e non poco - col carattere di Salvezza e di Gratuità con cui il Sacro irrompe nella Storia e salva l'Uomo.
    Si tratta di due posizioni, come si vede, difficilmente conciliabili.
    Nelle sue analisi storiche, l'italiano Gramsci accetta la prima posizione e la vede sotto la luce del Materialismo storico: per esso, non essendoci una posizione metafisica che guidi l'operato umano, il numinoso è un mezzo adoperato dall'elite ecclesiastica per porsi come entità salvifica dell'anima umana sotto forma di tramite necessario tra Dio e l'uomo.

    Una posizione che ha ormai cent'anni, come si sa, ed è da considerarsi consegnata alla storia del pensiero umano.

  13. #163
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    transumanza (tran-su-man-za)
    trasferimento del bestiame, nella bella stagione, ai pascoli montani e in autunno alla pianura.
    Deriva del latino humu(m) ,terra(Verbo: inumàre), +trans, attraverso (attraversare le terre alla ricerca di pascolo).
    Questa derivazione etimologica dal latino humu(m) ‘terra’ , è paraetimologia; la voce transumanza è più probabilmente costituita da tranx + mansa (mansio;plurale: mansiones).Il termine proviene dal latino mansus, participio passato di manere con il significato di fermarsi, rimanere.
    Le transumanze, naturalmente, riguardavano un po' tutte le terre adibite ai pascoli, e percorrevano determinati tragitti denominati tratturi; così, in Italia, troviamo resti di transumanze dappertutto. Notevole (e cantata da Gabriele D'Annunzio**) la transumanza che si effettuava (andata e ritorno) dalle terre abruzzesi e molisane fino alla Puglia. Gli animali erano le pecore, principalmente. Questi animali erano tenuti disciplinatamente in ordine dai cani di una razza speciale, il Pastore maremmano-abruzzese, che - oltre a tenere la disciplina nel gregge - difendeva gli armenti dagli assalti dai lupi e degli orsi marsicani (Ursus arctos marsicanus).

    **Pastori d'Abruzzo

    Settembre. Andiamo è tempo di migrare.
    Ora in terra d’Abruzzo i miei pastori
    lascian gli stazzi e vanno verso il mare,
    vanno verso l’Adriatico selvaggio
    che verde è come i pascoli dei monti.
    Han bevuto profondamente ai fonti alpestri
    ché sapor d’acqua natia
    rimanga nei cuori esuli a conforto,
    che lungo illuda la lor sete in via.
    Rinnovato hanno verga d’avellano.
    E vanno pel tratturo antico al piano
    quasi per un erbal fiume silente,
    su le vestigia degli antichi padri.
    Oh voce di colui che primamente
    conobbe il tremolar della marina!
    Ora lungh’esso il litoral
    cammina la greggia.
    Senza mutamento è l’aria
    e il sole imbionda sì la viva lana
    che quasi dalla sabbia non divaria.
    Isciacquìo, calpestìo, dolci rumori,
    ah perché non son io coi miei pastori?


  14. #164
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    A questo punto si impone la spesa di qualche parola per il termine: paraetimologia. Ci viene in soccorso, a tale scopo, l'Enciclopedia Treccani, che così recita:

    paretimologìa (o paraetimologìa) s. f. [comp. di para-2 e etimologia]. – In linguistica, etimologia apparentemente plausibile ma senza fondamento scientifico: consiste in genere in un accostamento, sul piano sincronico, di due vocaboli che in realtà hanno etimologia diversa (per es., manometro a mano, anziché al gr. μανός «poco denso»), e costituisce un fenomeno comunissimo nell’attività linguistica di ogni parlante, per cui si hanno talvolta slittamenti indebiti nel significato di alcuni termini (v. per es. obliterare nel sign. 3). Se una etimologia di questo tipo viene accettata per vera da una intera comunità di parlanti, è più propriam. detta etimologia popolare.

  15. #165
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    Spengere o Spegnere? (spe-gne-re, spen-ge-re)

    Entrambe le forme sono corrette. Va detto, pur tuttavia, che spegnere è forma toscana o letteraria.Però, occorre sottolineare anche la validità della forma spengere, in quanto forma più vicina all'etimologia latina, ossìa expingere.

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