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Discussione: Elisabeth George

          
  1. #31
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    In effetti la George illustra il sesso da una visuale un pochino particolare come in "La donna che vestiva di rosso" e in altri romanzi dove è solamente visto come cosa sporca e amorale. Quello che mi attrae dei suoi romanzi è anche la sua analisi dei rapporti familiari, visti sempre in chiaroscuro, mettendo sempre in evidenza più le zona d'ombra che quelle di luce. Sono d'accordissimo con te che la James sia davvero brava e che ha scritto capolavori come "Un gusto per la morte", "Per cause innaturali" e "Un notte di luna per l'ispettore Dalgliesh", tenendo conto anche dei due romanzi che hanno come protagonista Cordelia Grey "Un lavoro inadatto a una donna" e "Un indizio per Cordelia Grey".
    E' probabile che il tono dei romanzi della scrittrice americana rispecchi la sua pessimistica visione del mondo ma, secondo me, ogni suo romanzo supera in pieno la sufficienza, anche qualcuno meno riuscito degli altri mentre boccio in pieno la sua raccolta di racconti "Un omicidio inutile".

  2. #32
    Senior Member L'avatar di Wentworth
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    Giusto la scorsa estate ho riletto "Un gusto per la morte". L'inizio del libro, la descrizione del ritrovamento dei cadaveri nella chiesa da parte della vecchia zitella e del bambino, è quanto di meglio si possa trovare in un romanzo giallo.
    Cordelia Grey la amo!
    Ma qui visto che si sta parlando della George, stiamo andando fuori tema, quindi ripasso la palla agli appassionati dell'americana.

  3. #33
    Senior Member L'avatar di elisabetta
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    Come Rosy, della George ho letto solo E liberaci dal padre e mi ha deluso. O meglio, non mi ha invogliato a leggere altri suoi libri.
    Aumentano le mosche bianche

  4. #34
    Senior Member L'avatar di zio fred
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    Rientrato a casa per il fine settimana leggo questa bella discussione e anche se degni paladini della George già si sono espressi e in questo periodo ho davvero poco tempo mi "costringete" ad intervenire con una intervista del Guardian che le chiedeva a proposito del Morso del serpente (uno dei suoi migliori libri) come facesse a governare tutti i suoi personaggi, caratterizzati in modo molto preciso:

    Li governo perche' creo tutti i miei personaggi in anticipo, nessuno compare sulla scena se io non so tutto su di lui. Questo lavoro lo chiamo analisi dei personaggi: e' un lavoro di documentazione che parte dai nomi dei personaggi. In Inghilterra i nomi sono molto importanti, illustrano la classe,il livello culturale, il luogo di provenienza. Dal nome passo a un'analisi completa del personaggio dal punto di vista emotivo, psicologico, spirituale...cosi' prima che il personaggio compaia sulla pagina so molto di lui o di lei e cio' consente una sua piena realizzazione....La mia regola: scavare nella psicologia dei personaggi, indagare nei loro paesaggi interiori. William Faulkner ha indicato il punto centrale di ogni romanzo: addentrarsi nei labirinti dei cuori umani».

    E a proposito di Barbara Havers, la sua investigatrice indisciplinata, vestita in modo sciatto ma acuta e tenace che può anche essere indisponente l’intervistatore ricordava opportunamente che rappresenta una boccata d'aria in un'epoca dominata da modelli femminili dall'impeccabile aspetto fisico ma senza cervello:

    “Barbara Havers e' stata concepita inizialmente in contrasto con l'ispettore Linley, in modo che nelle scene in cui i due personaggi comparivano insieme ci fosse una tensione che costituisse lo sfondo dei loro incontri….Barbara Havers e' una donna che riesce a essere se stessa e a non cadere nelle trappole che ci vengono suggerite dalla societa' come strumenti di femminilita'."

    L’intervista considerava anche come fosse chiaro che il giallo rappresentasse per lei uno strumento per sondare gli abissi della mente di uomini e donne e la George rispondeva:

    “Il giallo mette in crisi i personaggi e quando i personaggi entrano in crisi si vede di che stoffa sono fatti. Per esempio, quando Richard Nixon era in crisi abbiamo visto che ha scaricato su chiunque altro quello che aveva fatto, mentre quando Bill Clinton e' stato in crisi ha detto, l'ho fatto, ho sbagliato, mi prendo le mie responsabilita'. Questo e' un esempio limite ma da cio' si misurano le persone. Solo mettendo in crisi le persone sappiamo come sono fatte, in un giallo la crisi e' subito evidente.”

    Interessante sarebbe applicare la stessa analisi al teatrino dei nostri politici, ma questa è un’altra storia e vorrei evitare le querele!

    Infine una mia considerazione: la “lentezza” di svolgimento degli avvenimenti può annoiare ma trovo che si avvicina al mondo reale più di storie con colpi di scena ad ogni pagina. Poi naturalmente è legittimo preferire l’azione all’introspezione, stiamo parlando di libri gialli e possiamo cercare relax visto che magari la giornata in ufficio è già stata una tragedia; trovo solo che dai libri della George si può imparare qualcosa sui caratteri dei vivi, mentre in altri si impara qualcosa sulle autopsie o modi interessanti di trucidare i vicini di pianerottolo. Dipende qual è la priorità del momento.

    Ma in fondo non pensate che straveda per la George, sì mi piace ma non è poi neppure al primo posto, ad esempio come giallo preferisco un libretto intitolato Macbeth di un certo Shakespeare.
    E lei sarebbe d'accordo.

  5. #35
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    Altro che mosche bianche, qui siamo noi gli "happy few" che compaiono nell'epigrafe in calce agli interventi di Dolores.

  6. #36
    Io L'avatar di dolores
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    Quote Originariamente inviato da Chomsky Visualizza il messaggio
    Altro che mosche bianche, qui siamo noi gli "happy few" che compaiono nell'epigrafe in calce agli interventi di Dolores.
    Pochi, ma buoni!
    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

  7. #37
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    da appassionato della George....

    Da grande appassionato della George ho letto casualmente questa discussione e non ho potuto non scrivere qualcosa... non concordo con le critiche a "Nessun Testimone" che invece è di gran lunga il più bello dei libri della George (anche se a parte "La Donna vestita di rosso" stento a trovarne uno non bello) perchè commuove, trascina, distrae il lettore dal giallo nel senso stretto della storia... sul movente poco chiaro vorrei dire che lo stesso viene spiegato in un altro libro "Prima di Ucciderla" che spiega il finale della storia...
    Un piccolo consiglio per chi non ha mai letto Elizabeth George: i libri vanno letti in rigoroso ordine di uscita altrimenti le storie personali dei personaggi (fondamentali perchè consentono di entrare dentro i personaggi e nella loro introspezione) non sono ben comprese..

  8. #38
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    Quote Originariamente inviato da Davidelm Visualizza il messaggio
    Da grande appassionato della George ho letto casualmente questa discussione e non ho potuto non scrivere qualcosa... non concordo con le critiche a "Nessun Testimone" che invece è di gran lunga il più bello dei libri della George (anche se a parte "La Donna vestita di rosso" stento a trovarne uno non bello) perchè commuove, trascina, distrae il lettore dal giallo nel senso stretto della storia... sul movente poco chiaro vorrei dire che lo stesso viene spiegato in un altro libro "Prima di Ucciderla" che spiega il finale della storia...
    Un piccolo consiglio per chi non ha mai letto Elizabeth George: i libri vanno letti in rigoroso ordine di uscita altrimenti le storie personali dei personaggi (fondamentali perchè consentono di entrare dentro i personaggi e nella loro introspezione) non sono ben comprese..
    Evviva! Un altro estimatore della George!!! Benvenuto
    Ora io, Chomsky e zio Fred ci sentiamo meno soli
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  9. #39
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Ci ho messo un po' a maturare un giudizio sul primo libro della George che ho letto che, ovviamente, è "E liberaci dal padre" perché appena lo avevo terminato, un paio di mesi fa, ne avevo tratto un impressione decisamente negativa e di botto avevo scritto una recensione piuttosto feroce. Allora ho lasciato passare un po' di tempo per lasciare sedimentare le impressioni, ma devo dire che, alla fine, mi ritrovo sempre in queste frasi.

    Più che dal padre sarebbe una gran bella cosa se la George ci liberasse dell'ispettore Linley, un personaggio talmente improbabile nel ruolo di ispettore di polizia, che viene da chiedersi perchè l'autrice si sia presa il disturbo di scrivere un poliziesco, dato che una buona metà del libro si disperde nei travagli amorosi passati e presenti (che indovinate un po'? ... si intrecciano!) di un ricchissimo playboy di nobili origini che nella realtà non farebbe il piedipiatti di mestiere neanche per la più dissennata delle scommesse.
    E poi, ovviamente, non poteva mancare la collega di grado inferiore, bruttina e di origini meno che umili che, altrettanto ovviamente, è innamorata del bambolotto suo superiore, al punto di piazzargli una scenata a metà libro di quelle che non si vedono nemmeno nel più orrido dei grandi fratelli televisivi.
    Nel frattempo Mrs George ci ammannisce un giallo senza infamia, e men che meno lode, la cui soluzione non è poi così difficile da intuire specie se si pensa che la traduzione italiana del titolo è di per sè già un bell'indizio.
    Ultima nota: è del tutto evidente la signora George disprezza terribilmente i suoi connazionali un po' "rustici" così come si sdilinquisce per gli inglesi di nobile lignaggio però, se proprio sente il bisogno di farlo sapere all'universo mondo, potrebbe limitarsi a scrivere un articolo sul N.Y. Times senza inserire nel libro certe inutili parodie.


    E adesso aspetto gli strali dei suoi estimatori
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  10. #40
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    Quote Originariamente inviato da Mauro Visualizza il messaggio
    Ci ho messo un po' a maturare un giudizio sul primo libro della George che ho letto che, ovviamente, è "E liberaci dal padre" perché appena lo avevo terminato, un paio di mesi fa, ne avevo tratto un impressione decisamente negativa e di botto avevo scritto una recensione piuttosto feroce. Allora ho lasciato passare un po' di tempo per lasciare sedimentare le impressioni, ma devo dire che, alla fine, mi ritrovo sempre in queste frasi.

    Più che dal padre sarebbe una gran bella cosa se la George ci liberasse dell'ispettore Linley, un personaggio talmente improbabile nel ruolo di ispettore di polizia, che viene da chiedersi perchè l'autrice si sia presa il disturbo di scrivere un poliziesco, dato che una buona metà del libro si disperde nei travagli amorosi passati e presenti (che indovinate un po'? ... si intrecciano!) di un ricchissimo playboy di nobili origini che nella realtà non farebbe il piedipiatti di mestiere neanche per la più dissennata delle scommesse.
    E poi, ovviamente, non poteva mancare la collega di grado inferiore, bruttina e di origini meno che umili che, altrettanto ovviamente, è innamorata del bambolotto suo superiore, al punto di piazzargli una scenata a metà libro di quelle che non si vedono nemmeno nel più orrido dei grandi fratelli televisivi.
    Nel frattempo Mrs George ci ammannisce un giallo senza infamia, e men che meno lode, la cui soluzione non è poi così difficile da intuire specie se si pensa che la traduzione italiana del titolo è di per sè già un bell'indizio.
    Ultima nota: è del tutto evidente la signora George disprezza terribilmente i suoi connazionali un po' "rustici" così come si sdilinquisce per gli inglesi di nobile lignaggio però, se proprio sente il bisogno di farlo sapere all'universo mondo, potrebbe limitarsi a scrivere un articolo sul N.Y. Times senza inserire nel libro certe inutili parodie.


    E adesso aspetto gli strali dei suoi estimatori
    Niente strali, caro Mauro... uccidendo la George mi hai uccisa!
    Aspetto che zio Fred mi vendichi.
    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

  11. #41
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    Come diceva quel calciatore "sono completamente d'accordo con Mauro a metà", nel senso che forse quel libro di cui ho un lontano ricordo potrebbe, dico potrebbe, essere uno dei meno belli della George e dunque lo perdoniamo.
    Diciamo anche che il libro è del 1988, e stavamo uscendo dai Le Carrè e Deighton e ancora coi Simenon e Fleming, e apparivano le nostre George e P.D.James e la prima Kay Scarpetta che ci hanno lasciato tante emozioni. Letto ora può sembrare superato, come se confrontassimo un giovane Holden o una Lolita alle Ruby e Belen dei nostri tempi, ma a quel tempo lo leggemmo avidamente e non c'erano tutti questi parvenu che hanno scopiazzato a piene mani dalle Nostre e certo che nel numero oggi qualcosa di buono salta fuori.
    Comunque cosa possiamo dire al nostro Mauro?
    Che si legga tutti gli altri libri della George (magari lasci perdere "Prima di ucciderla" ) , dico Il morso del serpente o Il prezzo dell'inganno o Un pugno di cenere o In presenza del nemico e magari cambierà idea.
    E se non la cambierà ce ne faremo una ragione ma ci indichi allora quale autore gli piace di più se consideriamo lo stesso genere, cioà il giallo british londinese, con ispettore del CID belloccio alla Lord Peter, una collaboratrice donna, un collaboratore afro, una moglie fotografa, un maggiordomo che si chiama Denton e una Bentley metalizzata in garage.
    Eh, chi potrebbe essere meglio, ci dica, ci dica?

    p.s. o stiamo poi parlando di un libro giallo, perchè se mi dice che gli stanno sulle scatole gli azzimati e biondicci inglesi allora dico che per andare a prendere un aperitivo insieme preferisco i Marlowe con una scassata Cadillac o i Cayetano Brulè con pancetta anch'io.

  12. #42
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    Quote Originariamente inviato da zio fred Visualizza il messaggio
    p.s. o stiamo poi parlando di un libro giallo, perchè se mi dice che gli stanno sulle scatole gli azzimati e biondicci inglesi allora dico che per andare a prendere un aperitivo insieme preferisco i Marlowe con una scassata Cadillac o i Cayetano Brulè con pancetRita anch'io.
    Io non ho dubbi: l'aperitivo lo prenderei molto volentieri con il michaelconnellyano Hyeronimous Bosch... anche se la conversazione con lui starebbe a zero, ma mi accontenterei della sua presenza
    Rimane il fatto che a parere mio la George, insieme a P.D. James, è attualmente la migliore autrice di gialli british. Aspetto con ansia il suo prossimo romanzo, che è già uscito in lingua originale: chissà quando arriverà da noi?!
    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

  13. #43
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Allora procediamo con ordine parlando prima delle cose più importanti, cioè l'aperitivo che io mi concedo volentieri (purtroppo non abbastanza spesso) e qui direi che siamo d'accordo sui possibili compagni. Non mi dispiacerebbe nemmeno l'Harry Hole di Nesbo ma temo che potrebbe esagerare e allora sarebbe meno divertente ma credo che meglio di tutti sarebbe il Bacci Pagano di Bruno Morchio che mi porterebbe nei meandri profumati di focaccia di una Genova da scoprire.

    Per quanto riguarda, invece, il giallo british, devo ammettere la mia pressochè totale mancanza di conoscenza dell'argomento, non avendo letto i vari Christie, Conan-Doyle e via dicendo e quindi non faccio alcuna valutazione di tipo comparativo, ma mi limito semplicemente a considerare i personaggi così come mi vengono presentati cercando di giudicarne la verosimiglianza con un possibile corrispettivo reale e questo è il motivo che mi fa dire che Linley è improbabile quanto la pioggia nel Sahara.

    Ma anche il libro in sè, ripeto, ha molto poco del giallo (non pretendo scene action-splatter all'americana sia chiaro) e molto del romanzo rosa, cosa che mi fa cascare un po' le braccia e che mi ha portato a criticare perfino un mostro sacro come Scerbanenco, forse tutto questo serve a "presentare" i personaggi e magari dovrei seguire il consiglio ziesco di leggermi qualcos'altro ma ci penserò su, anche se adesso sono lontano da quell'intenzione e non è nemmeno un problema dell'epoca in cui è ambientato il tutto anzi, circa la presunta "anzianità" dei personaggi e delle storie dirò che non sono affatto un problema per me che comunque leggo e apprezzo scrittori come Scerbanenco, Simenon e Dürrenmatt.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  14. #44
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    ah, Durrenmatt ricordi giovanili del commissario Barlach, mio caro Mauro.
    Vedo che preferisci alla perfida Albione la zona franco/milanese/svizzera e mi fai venire in mente che ho da leggere un Sellerio di Friedrich Glauser col suo sergente Studer, di cui non so nulla. Riemerge anche un ricordo di romanzi, come Il dottor Fisher a Ginevra di Graham Greene o Ashenden l'inglese di Maugham, con ambientazione nebbiosa ma intrigante.
    Sull'aperitivo, mio hobby nel prepararli per far sbronzare gli amici, sono a tua disposizione.....

    Ma appena dolores mi avverte che è uscito l'ultima George chiudo il bar.

  15. #45
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Sull'aperitivo, mio hobby nel prepararli per far sbronzare gli amici, sono a tua disposizione.....
    Ben gentile, non è detto che un giorno non capiti nelle tue contrade per approfittare di questa tua abilità

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    Ma appena dolores mi avverte che è uscito l'ultima George chiudo il bar.
    Questo però è un colpo basso
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

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