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Discussione: Bibliochi

          
  1. #1
    Senior Member L'avatar di galloway
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    Post Bibliochi

    Con questo post intendo cominciare a tessere un nuovo "filo", il così detto "thread", che faccia da connessione, convergenza e condivisione tra chi ama la letteratura come genere e la biografia come avventura di vita per tutti, siano essi lettori o scrittori.

    Sulla scia dell'altro "thread" sul pensiero laterale, intendo proporre a chi ha voglia, pazienza e anche abilità a scoprire l'identità dei soggetti letterari che presenterò a ritmo settimanale. Non ci sarà molto di enigmatico nei testi che vi proporrò, nè tanto meno ci sarà bisogno di usare il "pensiero laterale", come nel caso dell'altro thread.

    Vorrei chiarire che queste attività che ho il piacere e l'onore di condividere con chi avrà voglia e pazienza di leggere vogliono essere soltanto un "divertissement", un passatempo su questo forum che mi sembra essere frequentato da soggetti dotati di notevole qualità d'intelletto e di spirito, per non vivere solamente di chiacchiere e di gossip.

    Qualcuno, autorevolmente, ebbe modo di dire "fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza". Spero che tutti voi vorrete condividere con me la vostra "virtute" e accrescere la mia "canoscenza". Grazie. Ecco il primo test:

    "Ci fu un uomo che, a dodici anni, con delle aste e dei cerchi, creò la matematica; che, a sedici, fece il più erudito trattato sulle coniche che si fosse visto dall'antichità; che, a diciannove, riprodusse in una macchina una scienza che esiste solo nell'intelligenza; che, a ventitré, dimostrò i fenomeni della pesantezza dell'aria e distrusse uno dei grandi errori della fisica antica; che, all'età in cui gli altri uomini iniziano appena a nascere, avendo completato l'intero percorso delle scienze umane, si accorse della loro nullità e volse i propri pensieri verso la religione; che, da questo momento fino alla morte, giunto a trentanove anni, sempre malato e sofferente, fissò la lingua che parlarono Bossuet e Racine, fornì il modello della più perfetta comicità e del ragionamento più rigoroso; che infine, nelle brevi pause dei suoi mali, risolse in via teorica uno dei più difficili problemi di geometria, e mise sulla carta pensieri che stanno tra il divino e l'umano: questo genio terribile si chiamava? ..."

    Allo svelamento di ogni identità mi auguro che possa seguire una discussione. A voi la parola!
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  2. #2
    Administrator L'avatar di DarkCoffee
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    si chiamava... Pascal(?) o precisamente Blaise Pascal



    Non posso contribuire moltissimo, però dirò quel poco che conosco.
    Mi vengono in mente:
    • Il triangolo di Pascal ossia un algoritmo in grado di rappresentare il coefficiente binomiale (n,k).

    • La pascalina che è una macchina in grado di calcolare la sottrazione e l'addizione tenendo conto dei riporti. Quindi si può dire un'antenata delle calcolatrici.


    Per quanto riguarda la parte "spirituale" ho paura di qualche gaffè.
    Però sono sicura che era malato e morì giovane...

    P.S.: Galloway i tuoi thread sono sempre molto interessanti. Grazie!
    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

  3. #3
    Administrator L'avatar di DarkCoffee
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    Prende il suo nome anche uno dei linguaggi di programmazione: "il Pascal". Fino a dieci anni fà studiato perfino all'università.
    Sempre se l'uomo descritto da Galloway è Pascal!
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  4. #4
    Io L'avatar di dolores
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    Galloway, mi associo a Dark nel ringraziarti per i tuoi thread sempre molto interessanti.
    Pur nella mia infinita ignoranza credo che Dark abbia individuato il primo personaggio sottoposto.
    Il mio contributo su Pascal termina qui . Ma sono certa che la vostra "virtute" accrescerà la mia "canoscenza".
    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

  5. #5
    Senior Member L'avatar di galloway
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    Grazie a voi davvero per l'immediata risposta con soluzione. I dati che avevo fornito, a dire il vero, erano piuttosto abbondanti e noti a chi se ne intende. Il prossimo inserimento sarà meno ricco di suggerimenti. Io personalmente di Pascal, digiuno come sono di bagaglio tecnico scientifico, ricordo i saggi studiati in francese al ginnasio. In particolare uno in cui egli diceva "l'uomo è come una canna al vento ..." Buona notte e grazie.
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  6. #6
    Senior Member L'avatar di galloway
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    Il mistero sulla sua identità sfida la curiosità e stimola la fantasia dell'investigatore "a tavolino". Ma questa risposta semplice, seppure vera, elude la questione. I crimini insoluti sono tanti, ma nessuno quanti ne commise lui. Il fatto che rimangano insoluti non spiega perché continuino ad affascinare. L'orrenda brutalità degli omicidi è una risposta ancor meno convincente. È arduo concepire un omicida più brutale, eppure la storia recente ha sfornato assassini la cui ributtante depravazione ha superato di gran lunga le mutilazioni "post mortem" che lui aveva l'abitudine di fare. Neppure lo sgomento e l'orrore per i suoi crimini spiegano tanta notorietà. In un film su se stesso ha dichiarato: "Novant'anni fa ero un fenomeno. Oggi sono un dilettante". Chi è questo "gradevole" personaggio?
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  7. #7
    Senior Member L'avatar di Cecilia (Teresa)
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    Jack lo Squartatore?

  8. #8
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    Concordo con Cecilia

    Jack lo squartatore (Jack The Ripper) è lo pseudonimo dato ad un serial killer che ha agito a Londra, nel quartiere degradato di Whitechapel e nei distretti adiacenti, nell'autunno del 1888. Il nome è tratto da una lettera, pubblicata al tempo delle uccisioni, destinata alla Central News Agency e scritta da qualcuno che dichiarava di essere l'assassino.
    Durante la sua attività criminale sono state attribuite a Jack lo squartatore cinque vittime, ma secondo studiosi il numero di vittime che lo squartatore avrebbe ucciso è tra le quattro e le sedici vittime. Il primo delitto ha permesso di conoscere, oltre all'abilità del killer, anche il suo modus operandi e la tipologia delle sue vittime: soltanto prostitute che venivano sgozzate e sventrate.
    Sulla sua identità sono state fatte innumerevoli congetture, alcune improbabili come quelle che vedono coinvolti il poeta e drammaturgo Oscar Wilde o lo scrittore Lewis Carroll, l'autore di Alice nel paese delle meraviglie.
    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

  9. #9
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    Concordo con Cecilia

    Jack lo squartatore (Jack The Ripper) è lo pseudonimo dato ad un serial killer che ha agito a Londra, nel quartiere degradato di Whitechapel e nei distretti adiacenti, nell'autunno del 1888. Il nome è tratto da una lettera, pubblicata al tempo delle uccisioni, destinata alla Central News Agency e scritta da qualcuno che dichiarava di essere l'assassino.
    Durante la sua attività criminale sono state attribuite a Jack lo squartatore cinque vittime, ma secondo studiosi il numero di vittime che lo squartatore avrebbe ucciso è tra le quattro e le sedici vittime. Il primo delitto ha permesso di conoscere, oltre all'abilità del killer, anche il suo modus operandi e la tipologia delle sue vittime: soltanto prostitute che venivano sgozzate e sventrate.
    Sulla sua identità sono state fatte innumerevoli congetture, alcune improbabili come quelle che vedono coinvolti il poeta e drammaturgo Oscar Wilde o lo scrittore Lewis Carroll, l'autore di Alice nel paese delle meraviglie.
    Bel colpo! Congratulazioni!
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  10. #10
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    Post 5000 fogli manoscritti

    "Questa donna è veramente grande e soprattutto essa ispira pietà; nonstante la durezza sistematica dell'autore che ha fatto di tutto per essere assente dalla sua opera limitandosi a tirare i fili come un burattinaio. Tutte le donne "intellettuali" gli saranno grate di avere elevato la donna ad una potenza così alta, tanto lontana dall'animale puro e così vicina all'uomo ideale...". L'autore di questo libro fu processato per oltraggio alla morale e alla religione. Sono stati digitalizzati i 5000 fogli manoscritti delle varie stesure del libro e saranno gradualmente messi in rete per conoscere questa fantastica scrittura. Di che libro si tratta e autore?



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  11. #11
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    "Madame Bovary" - Gustave Flaubert (?)

    “I primi mesi del matrimonio, le passeggiate a cavallo nella foresta, il Visconte che ballava il walzer e Lagardy che cantava – tutto le passava di nuovo davanti agli occhi… E Léon, anche lui, le apparve improvvisamente nella stessa lontananza degli altri. – Però io lo amo – si diceva. Si, ma non era felice, non lo era mai stata. Di dove veniva quella insufficienza della vita, quell’istantaneo imputridirsi delle cose alle quali si appoggiava? Se in qualche parte del mondo c’era un essere forte e bello, un’anima coraggiosa, piena, a un tempo, d’esaltazione e di raffinatezza, un cuore di poeta sotto forma d’angelo, lira dalle corde di bronzo che mandasse verso il cielo epitalami elegiaci, perché, dunque, non dovrebbe incontrarlo? Oh, era impossibile! E niente valeva la pena di una ricerca. Tutto era menzogna! Ogni sorriso nascondeva uno sbadiglio di noia, ogni gioia celava una maledizione, ogni piacere il suo disgusto, e i migliori baci lasciavano sulle labbra soltanto l’irrealizzabile desiderio di una voluttà più alta”.
    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

  12. #12
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    "Madame Bovary" - Gustave Flaubert (?)

    “I primi mesi del matrimonio, le passeggiate a cavallo nella foresta, il Visconte che ballava il walzer e Lagardy che cantava – tutto le passava di nuovo davanti agli occhi… E Léon, anche lui, le apparve improvvisamente nella stessa lontananza degli altri. – Però io lo amo – si diceva. Si, ma non era felice, non lo era mai stata. Di dove veniva quella insufficienza della vita, quell’istantaneo imputridirsi delle cose alle quali si appoggiava? Se in qualche parte del mondo c’era un essere forte e bello, un’anima coraggiosa, piena, a un tempo, d’esaltazione e di raffinatezza, un cuore di poeta sotto forma d’angelo, lira dalle corde di bronzo che mandasse verso il cielo epitalami elegiaci, perché, dunque, non dovrebbe incontrarlo? Oh, era impossibile! E niente valeva la pena di una ricerca. Tutto era menzogna! Ogni sorriso nascondeva uno sbadiglio di noia, ogni gioia celava una maledizione, ogni piacere il suo disgusto, e i migliori baci lasciavano sulle labbra soltanto l’irrealizzabile desiderio di una voluttà più alta”.
    Mi arrendo e onore a chi sa già tutto!
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  13. #13
    Io L'avatar di dolores
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    No, non so tutto... ma sono innamorata di "Madame Bovary"... anzi, senza virgolette... sono innamorata di Madame Bovary da molto tempo

    Ma soprattutto, tu non arrenderti per favore
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  14. #14
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    Post In silenzio

    "Gli accordi sono questi: quando è il momento, contattate la Croce Verde che verrà discretamente a casa per fare il necessario. Come sapete da tempo, voglio essere cremato e ho chiesto che la bara sia la più semplice possibile, bello sarebbe di assi. Verrò in quella portato nella cappellina da dove al più presto, senza litanie, canti, discorsetti, ma nel mio beneamato silenzio verrò portato al forno crematorio da dove uscirò cenere in una semplice urna che forse potrà essere consegnata alla famiglia ..." Chi ha scritto questa lettera prima della sua morte?
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  15. #15
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    ...discrezione... semplicità... cappellina... beneamato silenzio... semplice urna... NON NE VENGO A CAPO...
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