Come se non bastassero i tanti "orrori" che ci girano intorno, mi devo pure sorbire un numero dedicato della rivista Granta , alla quale sono abbonato sin dall'inizio delle pubblicazioni. Si dice che l'orrore, come categoria umana, sia universale e sia ovunque: a cinema, nella finzione e nella realtà. Sarà anche vero e anche se non è vero, ci credo. Ma allora cosa devo pensare che aveva ragione quel grande di Sir Arthur Conan Doyle quando scrisse che "là dove non c'è immaginazione non c'è orrore"? Intessiamoci anche di questo. Almeno sappiamo di che si tratta. Fior fiore di scrittori si cimentano in questo tipo di scrittura in varie forme e tentativi. Io preferisco, però, sempre lo splendore all'orrore!!! ... Voi che ne dite? Vogliamo discuterne?