Mille anni fa ho frequentato la scuola elementare e la scuola media in una località della Brianza. Con molto profitto e discreta soddisfazione. Lo affermo per sgombrare il campo da sospetti di pregiudizio o partito preso di carattere campanilista o nazionalista.
Quando rimpatriai nella Confederazione elvetica e fui inserito nel sistema scolastico allora vigente in Canton Ticino, la mia preparazione disciplinare in quasi tutte le materie era all'altezza di quella dei miei compagni di ginnasio confederati.
Nel frattempo, purtroppo, è cambiato qualcosa nella scuola italiana. Radicalmente.
Oggi sono un dirigente scolastico e mi sento di segnalare, seppur nel nostro piccolo, un problema di cui percepisco solo marginalmente gli effetti, ma che intuisco essere di proporzioni colossali e di gravità addirittura cataclismatica. Lo so. L'affermazione è carica d'enfasi, ma temo che sia giustificata.

Se da una parte leggo su Scuola italiana che ilsistema scolastico della Penisola risulterebbe il più stressante del continente, la percezione che il miopur limitato osservatorio mi permette di avere dei risultati che questo sistema attualmente produce sono deludenti e preoccupanti.

Tutti gli allievi che negli ultimi cinque anni si sono trasferiti da una scuola italiana all'istituto scolastico in cui opero in Svizzera, e ripeto tutti (stiamo in realtà parlando di un paio di decine di allievi in 5 anni, ma sconcertantemente senza eccezioni rilevanti) hanno sofferto di una grave e diffusa fragilità nella loro preparazione di base, accompagnata da una percezione ingannevole e sopravvalutatissima sia delle loro reali competenze, sia delle loro capacità di studio e d'organizzazione del lavoro personale.
Sia ben chiaro: non parlo d'intelligenza. Parlo di preparazione generale e di capacità di studiare.
Potrei aprire una piccola parentesi sulla banalizzazione dell'uso di sostenze stupefacenti e sulla fragilità emotiva, ma è una storia per un'altra occasione.
In breve. tutti gli allievi provenienti da scuole italiane che si sono inseriti nella scuola in cui lavoro fanno moltissima fatica ad adattarsi alle richieste minime delle varie materie e non raggiungono quasi mai il livello minimo di competenze richiesto per l'ammissione alla scuola media superiore.
Chiaro, ci sono anche problemi specifici legati alle materie differenti, in particolare le lingue e in special modo il tedesco. ma questo in passato non è mai stato veramente un problema. Oggi invece sembra essere un ostacolo insuperabile.
Segnalo in particolare un differenziale di preparazione importante in matematica. Segnalo anche ( e mi fa veramente male al cuore perché è sempre stato il fiore all'occhiello della cultura e della scuola italiana) gravi carenze nella formazione culturale, linguistica e umanistica di base.
Sono piuttosto sconcertato e desolato. Non ho diagnosi da proporre né correttivi geniali. Certamente intuisco che la carenza di investimenti nella scuola, a partire dalla retribuzione e dalle condizioni di lavoro e di formazione dei docenti, siano una delle possibili origini del problema.
Posso solo limitarmi a rilevare e a segnalare dall'esterno la gravissima situazione in cui versa la scuola italiana, e con essa la formazione di base di un'intera generazione.
Credo che sia urgente correre ai ripari. Ma se fossi in Italia non saprei da che parte iniziare.

... Per citare un famoso testo partenopeo sulla condizione scolastico: "Io speriamo che me la cavo"...