Siamo nel Nebraska, l’anno è il 1954. Il giovane Emmett Watson è tornato a casa dopo aver scontato un anno di riformatorio per aver colpito e ucciso un suo coetaneo. Qui lo attendono il fratellino Billy e una montagna di debiti che lo costringeranno a cambiare aria. Emmett vorrebbe trasferirsi in Texas ma il sogno di Billy è quello di raggiungere la madre, fuggita molti anni prima a San Francisco. Billy è convinto che sia ancora viva e che stia aspettando lui ed Emmett proprio lì, in California. A dividerli è solo la storica Lincoln Highway, la prima strada ad attraversare gli Stati Uniti dall’Atlantico al Pacifico. Il piano sarà anche fantasioso, ma prima di partire ai Watson capiteranno due imprevisti. Il primo si chiama Duchessa, l’altro Woolly. Duchessa e Woolly sono fuggiti dal riformatorio dove Emmett ha scontato la sua pena con un numero degno di Harry Houdini.

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“La sera e la pianura, ricche, meste e silenziose; le miglia di terreno appena arato, pesante e nero, carico di forza e durezza; il grano rigoglioso, le erbacce rigogliose, i cavalli affaticati, gli uomini stanchi, le lunghe strade vuote, i fuochi cupi del tramonto, che dileguano, il cielo eterno e insensibile. E a fronte di tutto questo, la Gioventù…”.

Queste parole di Willa Cather ci introducono nel classico romanzo americano "on the road" e subito si pensa alla vastita' delle praterie, ai grandi spazi, alla malinconia un po' country della strada...in verita' sullo sfondo non c'è la Lincoln Higway ( la piu' vecchia transcontinentale d'America oggi perlopiu' scomparsa) ma New York. E' nella grande mela infatti che si svolge buona parte della storia, anche se naturalmente qualche strada viene percorsa.Narrato a piu' voci con un umorismo diffuso con molti avvenimenti e con molti personaggi, forse pure troppi.Tutti ben caratterizzati pero', anche quelli secondari.Penso a Sally e la sua marmellata di fragole, il prof Abacus Abernathe,Ulysses...anche se i protagonisti come avete letto sopra sono Emmett e compagni.Se come dice qualcuno l'importante non e' dove vai ma quello che succede lungo la strada be qui di cose ne succedono a sufficienza.C'è un fondo di malinconia in questa avventura di amicizia e di speranza piena di luci ed ombre.Se vi e' piaciuto lo Steinbeck di "Furore" penso che , con le dovute distanze, possa piacervi anche questo. Lo stile e' scorrevole. In conclusione nonostante qualche lungaggine la lettura e' piacevole. Di questo scrittore voglio recuperare quello che dicono sia il suo libro migliore "Un galantuomo a Mosca".