Ambientato negli anni Ottanta a Napoli, città natale del regista, e racconta la storia di un giovane di nome Fabio, noto come Fabietto (Filippo Scotti) che vive nel capoluogo partenopeo. Il ragazzo avrà l'occasione di vivere uno dei sogni più grandi degli amanti del calcio, quando giunge nella sua città il goleador Diego Maradona, ma a questa grande gioia si accompagnerà una tragedia inaspettata, che sconvolgerà la sua vita.
Ma il destino gioca brutti scherzi e Fabietto avrà modo di imparare come, in questo caso, felicità e sconforto, gioia e tragedia siano intrecciate tra loro così tanto da determinare insieme il suo futuro
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dal web

E' sempre difficile parlare di Sorrentino.In questo film autobiografico che mostra verita' e finzione, e che rubacchia qualcosa ad Amarcord di Fellini, ritrova la sua anima piu' genuina.Le sequenze visive sono molto belle.I personaggi li ho trovati grotteschi ma veri.Il cast e' di qualita'se pensiamo oltre che all'immancabile Toni Servillo ci sono Renato Carpentieri, la fascinosa Luisa Ranieri e forse su tutti Teresa Saponangelo.Tanti provengono dal teatro napoletano.
Gia' Napoli...la scena iniziale e' un bellissimo omaggio alla citta'.Prima parte piu' divertente dove sacro e profano si mischiano.
La seconda oparte si fa piu' malinconica, una sorta di resa dei conti sull'intorpidimento del dolore.
Una cosa: Maradona e' stato per Napoli motivo di orgoglio e di riscatto personale e qui fa parte della storia.Pero' visto che lo hai infilato in quasi tutti i film...mo' basta Paole'

Qualcosa non mi ha convinto ma in generale mi e' piaciuto anche se non lo metto tra i miei preferiti del regista.