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Discussione: Uomini nelle gabbie - Viviano Domenici

          
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    Uomini nelle gabbie - Viviano Domenici

    Uomini in gabbia. Dagli zoo umani delle Expo al razzismo della vacanza etnica
    Nome:   9788842821007_0_536_0_75.jpg
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    Dal 1870 al 1940 l'Europa e gli Stati Uniti celebrarono le magnifiche sorti del mondo occidentale sul palcoscenico delle Esposizioni universali. Poco distante, nei villaggi etnici ricreati accanto ai padiglioni, andava in scena uno spettacolo angosciante: neri armati di lance, donne con i bambini al collo, pigmei, eschimesi, indios, tutti esposti perché i bianchi, i colonizzatori, potessero ammirarli o schernirli, sicuri come erano - come, forse, ancora siamo - del primato della razza bianca, del suo diritto a conquistare e dominare le altre razze. C'è Sarah, l'ottentotta dalle forme inusualmente pronunciate, esibita come una pruriginosa eccentricità biologica e poi studiata e sezionata come una cavia da laboratorio. C'è il pigmeo Ota Benga che, nel recinto degli animali, non può sorridere a meno che i visitatori non paghino qualche dollaro per vederne i denti aguzzi. C'è capo Geronimo, mostrato vinto e sconfitto perché nessuno dimentichi mai l'inferiorità degli indiani d'America. E ci sono le altre migliaia di esseri umani i cui nomi non sono mai stati registrati, tanta era la considerazione riservata alla loro dignità personale. A una prima, superficiale analisi può sembrare un fenomeno lontano nel tempo, da cui la nostra società ha ormai preso le doverose distanze, ma l'ultimo zoo umano risale al 2005, e il turismo della povertà che tanto successo riscuote in questi ultimi anni ripropone la medesima logica. Prefazione di Gian Antonio Stella.
    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

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  3. #2
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    L’humanité est merde.


    Questa è la pagina che introduce il libro. L'umanità è una merda.
    Prima di leggere il libro lo pensi, dentro di te lo sai, non lo metti in dubbio, ma durante la lettura hai conati e a fine lettura non hai più la speranza che qualcosa nel mondo possa cambiare. Dai freak show, gli zoo etnici e le il poorism, dal colonialismo ad oggi le brutalità cambiano solo forma. Non siamo meglio di ieri e non saremo peggio del domani. Se solo molte più persone si potessero fermare a leggere questo libro e a pensare, il mondo potrebbe avere la speranza.
    Il libro è molto scorrevole. Si compone di tre parti: storia degli zoo etnici e grandi esposizioni (interessante ed illuminante), 5 storie (da brividi), il turismo dei poveri (facciamo ribrezzo).


    Consigliato
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  5. #3
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    Sarah la venere ottentotta è una delle storie più tristi che abbia mai letto.




    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

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