GENERE: fantascienza.REGIA: George Clooney. CAST: George Clooney, Felicity Jones, Kyle Chandler, Demian Bichir.

Circolo polare artico, Osservatorio Barbeau. Febbraio 2049. Tre settimane dopo l’evacuazione del centro scientifico a causa di una misteriosa catastrofe mondiale, un vecchio scienziato malato e in fin di vita è da solo all’interno dell’impianto tecnologico in attesa della fine. Un giorno scopre che una missione spaziale è ancora attiva e che l’equipaggio si sta dirigendo verso il pianeta terra ignari di ciò che è accaduto al pianeta terreste. L’astronave è la Aether, che ritorna dal viaggio sul pianeta k-23, luogo in cui l’essere umano potrebbe vivere normalmente. Lo scienziato dovrà trovare un modo per poter comunicare con gli astronauti e impedirgli di ritornare a casa. Nel frattempo l’anziano Augustine scopre all’interno del laboratorio una bambina di nome Iris che non è evacuata con il resto della gente.

dal web

Tratto da un libro che stavolta...ho letto.


http://www.scompaginando.it/showthre...-Brooks-Dalton

Sulla fotografia e sugli effetti speciali niente da dire. Tecnicamente l’ ho trovato elegante, patinato. Il cast e’ di livello e Gorge Clooney sfodera una buona prova e un film intimista, malinconico, che pero’ non mi ha emozionato.
Non e’ brutto della serie “non si puo’ guardare” ma nonostante i temi trattati siano anche nobili, e’ senza personalita’, incolore, abbastanza prevedibile, non so spiegarmi meglio.
Alcune scene poi sanno di un gia’ visto ( penso a Gravity con lo stesso Clooney).
Insomma deludente , e mi dispiace dirlo. Su Netflix.

In una lunga intervista raccolta da Eva Carducci di Vanity Fair durante la conferenza stampa di presentazione, George Clooney dice: «Quando abbiamo finito di parlare del progetto è arrivata la pandemia ed è stato chiaro di cosa trattasse effettivamente la storia del film: centrava il nostro bisogno di sentirci a casa, vicino alle persone che amiamo. Inoltre l’altra idea del film è stata quella, altrettanto importante, di cosa siamo in grado di fare contro noi stessi ed il nostro Pianeta. È verosimile che fra trent’anni potremo trovarci in una situazione come quella che devono affrontare i protagonisti del film».