Il giornalista polacco ripercorre le proprie vicende, raccontando retroscena finora ignorati delle sue storie: dall'infanzia povera a quando, fresco laureato, venne mandato allo sbaraglio prima in India e poi in Cina, senza conoscere niente di quei paesi.
Ci rivela le difficoltà incontrate e, di fronte a queste difficoltà, il suo punto di riferimento, il testo da leggere e rileggere è sempre stato Erodoto, che non e' stato tanto uno storico
quanto il primo vero reporter della storia: il suo bisogno di viaggiare, di toccare con mano, di raccogliere dati, paragonarli ed esporli, con tutte le necessarie riserve che è giusto nutrire riguardo alle storie riferite da altri, fa di Erodoto un giornalista a pieno titolo.

Dal web


Se vi piace la letteratura di viaggio continuate a leggere.
Personalmente all’inizio l’ho trovato molto piacevole e scorrevole…poi,andando avanti nella lettura e pur essendo appassionato di storia antica, l’ho trovato un po’ noioso.
Ho preferito le parti in cui l’autore descrive le sue avventure e disavventure in giro per il mondo come inviato all'estero negli anni 60 ( india Cina Africa ecc) piuttosto che le storie di Erotodo, anche se il cuore della storia e’ proprio li, nel continuo confronto tra il presente ed il perenne, perché il passato, a detta dell’autore, non esiste.
Uno sguardo sul mondo e sulla sua diversita’, oltre che un inno al viaggio e ai libri .


. “Il lato peggiore del muro è quello di sviluppare in alcune persone un atteggiamento da difensore del muro, di creare una mentalità per la quale il mondo è attraversato da un muro che lo divide in dentro e fuori: fuori ci sono i cattivi e gli inferiori, dentro i buoni e i superiori”