"Ferito nell'adempimento del proprio dovere, il detective della Squadra Omicidi della polizia di New York, John Corey, sta trascorrendo un periodo di convalescenza nell'isola di Plum Island, tra contadini, pescatori e... assassini. Assassini, sì, perché una giovane coppia di scienziati viene trovata uccisa da due colpi di pistola alla testa e, ben presto, John si rende conto di non trovarsi di fronte a un semplice tentativo di rapina sfociato in tragedia ma a qualcosa di ben più grave. Le vittime erano biologi specializzati nello studio di rari virus ed è facile immaginare un loro coinvolgimento in un traffico di armi batteriologiche di livello mondiale."

Bei personaggi, bella storia e bella ambientazione. Il finale mi è piaciuto e spiega tutto in modo coerente. Purtroppo, per questa trama 566 pagine sono decisamente troppe, bisognava toglierne almeno 200. La storia è annacquata e allungata oltre ogni limite, ogni scena dura pagine e pagine e pagine e pagine, così prolisso che sono stata mille volte tentata di abbandonarlo. Ho fatto molta fatica, ma almeno sono riuscita a finirlo, per fortuna perché mi sarebbe dispiaciuto non sapere come andava a finire. Però non credo che leggerò gli altri libri che hanno John Corey come protagonista, direi che questo basta e avanza