"Ci sono giornate in cui tutto va storto. È così per Camille, quando sotto un incredibile diluvio si trova con l’auto in panne e senza la possibilità di chiamare nessuno. Tutte le sfortune del mondo sembrano concentrarsi su di lei.
Ma Camille non sa che quello è il giorno che cambierà il suo destino per sempre.
Un uomo le offre il suo aiuto. Si chiama Claude, e si presenta come un «ambasciatore della felicità». Le dice che lui è in grado di dare una svolta alla vita delle persone. Camille sulle prime non dà peso alle sue parole. Eppure, riscoprire la bellezza delle piccole cose renderebbe tutto più facile: l’aiuterebbe ad andare di nuovo d’accordo con il figlio ribelle e a ritrovare la sintonia di un tempo con il marito.
Così decide di ricontattare Claude e di seguire le sue indicazioni. Per liberarsi delle caratteristiche negative c’è ogni giorno un semplice esercizio da compiere, un piccolo passo alla volta: ripercorrere le sensazioni di un momento felice, guardarsi allo specchio e farsi dei complimenti, contare tutte le volte che ci si lamenta durante la giornata. A volte basta solo ringraziare per quello che di buono accade, dal profumo del caffè la mattina a una realizzazione personale. Camille comincia a mettere in pratica questi consigli, e intorno e dentro di lei qualcosa succede. Con il sorriso sulle labbra, non è più così difficile parlare con suo figlio e riscoprire con suo marito i motivi per cui si erano scelti.
Ma c’è una cosa ancora più importante che Camille ha imparato. Non c’è felicità se non la si divide con qualcuno. Questo è davvero l’ultimo tassello per fare di ogni giorno un giorno speciale, di ogni istante un istante da ricordare."

Si tratta di un manuale di autoaiuto che offre parecchi spunti interessanti. Da leggere perché ci si trovano molte idee e strategie per migliorare e rendere rosee (o semplicemente meno gravose) le nostre giornate.
La parte romanzata è a mio parere del tutto inutile. Claude dà a Camille un compito, lei dice “no, non ce la farò mai!” ma poi ce la fa e corre a dirglielo. Allora lui le dà un altro compito e lei dice “no, non ce la farò mai!” ma poi ce la fa e corre a dirglielo. Allora lui le da un altro compito eccetera eccetera eccetera, tutto le va benissimo e non ha più neanche una sfiga (beata lei) fino al finale ovvio e decisamente insapore. Diciamo che l’autrice ha cercato di rendere il manuale più digeribile e meno scolastico, ma il risultato non è proprio gran che. A me Camille ha ispirato antipatia e molta! Sono riuscita a finire il libro solo perché mi interessavano le tecniche