Il romanzo si apre sulla terrazza di una spiaggia di Santa Virginia, una località di mare a poco più di un’ora da Roma che assomiglia molto a San Felice Circeo.
È l’ultimo giorno di agosto: Michele, il narratore, che sul promontorio vive tutto l’anno, e Silvia, la sua amica romana di una vita, stanno aspettando che la promessa fatta dai bollettini meteo di una «mareggiata epica» si avveri.
È la loro ultima possibilità di rivedere gli amici di ogni estate, di tutta la loro ormai lontana adolescenza: Guido, il Cicogna, Margherita, Valentina, ma soprattutto Micol.
È Silvia ad annunciare il suo arrivo a Michele, dondolandosi a piedi nudi sulla sedia, mentre parlano d’altro, disinvolta e solenne: “Oggi arriva anche Micol, credo voglia dirci che si sposa”.

Dal web

Mi ha catturato dalle prime pagine questo libro, pieno di suggestioni letterarie come “ Il giardino dei Finzi Contini” e cinematografiche come “Un mercoledi da leoni”
Michele, voce narrante,Silvia, Micol,il Cicogna, Guido Valentina e gli altri personaggi si sono sovrapposti ai nomi dei miei amici.
Perche’ quel tempo e’ stato di tutti/e … il tempo dell’adolescenza che sembra eterno , il tempo dei desideri e dell’amore, e anche delle tristezze, con i momenti che abbiamo goduto e magari sottovalutato .
Attenzione non siamo alle situazioni tipo “Sapore di mare” dei Vanzina…si, ci sono i riti estivi come le corse in bicicletta i bagni notturni con i falo’ sulla spiaggia e le partite a ping pong…ma la storia e’ piu’ amara che dolce…
e l’atmosfera piuttosto cupa. I luoghi e la natura sono ben caratterizzati. La scrittura e' fluida, evocativa, a volte anche troppo.
Una storia di emozioni, pervasa di nostalgia ,raccontata tramite flashback, con il mare grande protagonista.
L’attesa della tempesta perfetta finale suona un po’ come una resa dei conti con la giovinezza e le sue utopie.
Lo consiglio…tra l’altro perfetto per fine estate.
Piccolo ot : Sulla scia del film “Point Break” anche a noi prese una cotta per il surf che duro’ forse tre anni… ( ma senza rapine)


Francesco Longo ha scritto un romanzo breve che ha il respiro largo di un classico.
Ci convoca in quello spazio speciale in cui tutti, ogni anno, siamo stati eterni per tre mesi – da giugno a settembre – quando l’estate finalmente spalancava le porte ai desideri andati in letargo per tutto l’inverno.

Alessandro Piperno