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Discussione: Romanzi post-apocalittici

          
  1. #1
    Io L'avatar di dolores
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    Romanzi post-apocalittici

    Richard Matheson - "Io sono leggenda" - Fanucci



    "Ora sono io l’anormale. La normalità è un concetto di maggioranza, la norma di molti, e non la norma di uno solo".


    Trama:
    E il 1976. Robert Neville torna a casa dopo una giornata di duro lavoro. Cucina, pulisce, ascolta un disco, si siede in poltrona e legge un libro. Eppure la sua non è una vita normale. Soprattutto dopo il tramonto. Perché Neville è l'ultimo uomo sulla Terra. L'ultimo umano sopravvissuto, in un mondo completamente popolato da vampiri. Nella solitudine che lo circonda, Robert esegue la sua missione, studia il fenomeno e le superstizioni che lo circondano, cerca nuove strade per lo sterminio delle creature delle tenebre. Durante la notte Neville se ne sta rintanato nella sua roccaforte, assediato dai morti viventi avidi del suo sangue. Ma con il sorgere del sole è lui a dominare un gioco crudele e di meccanica ferocia, scandito dalle luci e dalle ombre di un tempo sempre uguale a se stesso e che impone la ripetizione di un rituale sanguinario. In questo mondo Neville, con la sua unicità, si è già trasformato in leggenda.



    Ed ecco il link ad un articolo interessante:

    http://lanozionedeltempo.com/2008/07...n-i-am-legend/
    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

  2. #2
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    Segnalo agli appassionati di fantascienza e a chi volesse approfondire la conoscenza di questo grande scrittore, che è presente in edicola, pubblicato nella collana Millemondi Urania, una raccolta di racconti scritti da numerosi autori di grande livello per rendere omaggio a Richard Matheson. La raccolta si intitola "Lui è leggenda".

    Tributo a Richard Matheson

    Urania celebra il grande autore con una corposa antologia intitolata Lui è leggenda. Sedici scrittori per altrettanti racconti ispirati alle migliori opere del maestro. Fra gli altri, Stephen King.


    Ci sono autori che debuttano in sordina e poi crescono sino ad affermarsi, altri che partono con una grande opera, ma poi non mantengono le promesse. Infine ci sono quelli che dopo il botto iniziale continuano a mantenere un livello qualitativo eccelso.

    A quest'ultima categoria appartiene di diritto Richard Matheson: dopo lo splendido racconto Nato d'uomo e di donna (Born of Man and Woman) che segnò il suo debuttto nel 1950, decine di altri romanzi e racconti memorabili hanno costellato una carriera straordinaria, che ha lasciato un segno profondo nella fantascienza.

    Il Millemondi invernale ospita Lui è leggenda, corposa antologia che raccoglie sedici racconti, scritti da autori di primo piano e legati alle migliori opere del maestro. Un omaggio e una celebrazione di chi li ha ispirati in passato.

    La quarta di copertina. Vera e propria “bibbia” dedicata a un grande della sf come Matheson, l’edizione originale di questo volume si intitola He Is Legend (e non è un’esagerazione). Il concetto dell’antologia è semplice: i massimi specialisti di sf e del fantastico scrivono il seguito o addirittura il prequel dei più famosi racconti mathesoniani. A titolo di esempio (ma le storie sono molte di più): Io sono leggenda serve da spunto a Mick Garris per raccontare l’antefatto della terribile avventura portata sullo schermo da Will Smith. Prima che loro conquistassero il mondo.
    Duel Sul tema del più celebre inseguimento per le strade d’America, una variazione a quattro mani di Stephen King e Joe Hill.
    Tre millimetri al giorno ci riserva ancora una domanda inquietante: cosa accadde alla signora Carey quando suo marito cominciò a rimpicciolire? La risposta è di Thomas F. Monteleone.
    Appuntamento nel tempo era una storia d’amore impossibile. Impossibile? John Shirley la rimette in pista con vari retroscena.
    I figli di Noè esplora le abitudini raccapriccianti di una città nella quale non vorreste mai arrivare di notte. William F. Nolan invece ci torna. Più agguerrito che mai.
    Preda è una classica battuta di caccia con il feticcio indigeno che sullo schermo della tv ha fatto venire gli incubi a Karen Black. Ora Joe R. Lansdale ne racconta il seguito, non meno credibile e feroce.


    http://www.fantascienza.com/magazine...hard-matheson/

  3. #3
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    Quote Originariamente inviato da dolores Visualizza il messaggio
    Richard Matheson - "Io sono leggenda" - Fanucci

    Se cercate una somiglianza con l’ultima riduzione cinematografica Io sono leggenda (2007), con Will Smith, non la troverete. Questo romanzo è molto di più. E’ uno specchio sulla solitudine, sulla nostra definizione di diversità che, da un momento all’altro, potrebbe essere alterata in un modo che non possiamo neanche immaginare. E’ il racconto della lotta disperata di un uomo per rivendicare una supremazia che non possiede più. E’ la storia di Robert Neville, ma potrebbe essere quella di ognuno di noi.
    il libro è davvero bello! e sì per me sono vampiri. è piuttosto chiaro nel libro, lui di giorno se ne va in giro liberamente, non ha paura degli spazi bui, entra nelle case e quando ne trova uno, gli pianta un paletto nel cuore, e poi gli dà fuoco.
    inoltre è davvero abominevole il messaggio che il film trasmette, perchè ha trasfomato un libro antropologico in una vera "americananta", della serie l'uomo che salva il mondo.
    io vi consiglio davvero di leggerlo. e poi nel film il titolo davvero si perde peche ROBERT NEVILLE E' DAVVERO UNA LEGGENDA! ma non come la intendono gli americani.

  4. #4
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    Uno dei romanzi fondamentali del genere cyberpunk, post-apocalittico per definizone, è senza dubbio "Neuromante" di William Gibson, che assieme a Bruce Sterling, creò il sottogenere. "Il cielo sopra il porto aveva il colore della televisione sintonizzata su un canale morto" è il fulminante incipit del libro che ci fa immediatamente comprendere in quale universo parallelo siamo capitati. Fanno parte di questo mondo futuribile anche i racconti contenuti in "La notte in cui bruciammo Chrome" e nell'antologia di racconti "Mirroshades" considerata la bibbia del genere cyberpunk.

    Neuromante.

    Primo romanzo, primo della trilogia che comprende anche Giù nel cyberspazio e Monnalisa cyberpunk.
    "Neuromante" (Neuromancer, '84) "Cosmo oro" n.80 (12.000 £), "Tascabili fantascienza" n.1 (261 pagine + III-8.000 £), "Narrativa" n.36 (24.000), "I libri mito" n.4 (16.900 £), ed.Nord, '86, '91, '93, '99, traduzione di Giampaolo Cossato e Sandro Sandrelli
    premio Hugo, Nebula, P.K.Dick, Seiun e Ditmar;
    ne esistone versioni Graphic Novel,Electronic Book,Videogame e Audiobook narrato da Gibson stesso-
    Altri contributi critici
    "Presentazione", di Sandro Pergameno, pag.I°;
    "Digitare se stessi-Il nuovo "spazio interno" in "Neuromante" di William Gibson", di Antonio Caronia, in "Sf-tradizione e innovazione", "La città e le stelle" n.6, ed.Nord, '87, pag.29;
    recensione di Giangiacomo Gandolfi, "Rivista di fantascienza" n.2, inverno '92, pag.43;
    "La trascendenza attraverso il Deteurnment in "Neuromante" di William Gibson" (Trascendence Through Deteurnment in William Gibson's "Neuromancer"", '90), di Glenn Grant, "Intercom" n.128/129, '92, pag.41, traduzione di Fabrizio Bernardi;
    "I neuromantici" (The Neuromantics, '86), di Norman Spinrad, "Isaac Asimov Sf Magazine" n.4, ed.Telemaco, '93, pag.135, originariamente apparso in "IASFM", maggio '86, traduzione di Mirko Tavosanis;
    "Ultime grida dal Cyber Spazio", di Fernanda Pivano, "Corriere della sera" del 27/8/'96;
    "La tecnologia e i suoi effetti pericolosi sulla natura e sulla vita umana così come sono percepiti in "Frankenstein" di Mary Shelly e in "Neuromante" di William Gibson", di Orlin Damyanov;
    "Gibson, un pirata nel cyberspazio", di Sandro Modeo, "Corriere della sera" del 25/7/'99]
    E' stata la prima opera di Gibson ad essere tradotta qui da noi, ed è comunemente ritenuta la migliore che il movimento cyberpunk abbia saputo esprimere.
    Vi è, in essa, molto dell'acid generation americana, molto Ginsberg, più che altro, per stile.
    Lirico fin quasi al poetico, raggiunge davvero apici di notevolissimo pathos, unito ad una sensibilità tutta nuova: "Le mani di una ragazza rinserrate dietro il fondo della sua schiena, nell'oscurità sudata di una bara sul lato del porto."(pag.252-3).
    Vi è una più precisa ed estesa teorizzazione della matrice, appunto, gibsoniana, ripresa poi da tutto il movimento. "La matrice un tempo gli aveva ricordato i legami proteici di singole cellule specializzate. Allora potevate buttarvi e planare, alla deriva, ad alta velocità, completamente coinvolti ma del tutto separati, e tutt'intorno a voi la danza degli affari, delle informazioni che interagivano fra loro, dati che diventavano carne nei labirinti del mercato nero..."(pag.17-8).
    Caronia vi ha riscontrato, e a ragione, molti punti di contatto con la poetica di Delany, più che altro nell'attenzione di entrambi al :"nesso emarginazione urbana/tecnologia..."(pag.29):a me è sembrato di riscontrarne anche alcuni ballardiani: "Case osservo il sole che spuntava sul paesaggio della sua infanzia, sulle scorie frantumate e i gusci arrugginiti delle raffinerie."(pag.86).
    Sempre Caronia dice che:"...manca il respiro "filosofico" di molti libri di Dick...analoghi interrogativi sul destino dell'uomo, sulla ricerca di una identità forse per sempre perduta, sulla demarcazione così sfuggente fra la realtà e l'immaginazione, qui subiscono molto più che in Dick il fascino prepotente dell'esistente...Case ha...qualche tratto in comune con gli pseudo-eroi frastornati e impotenti di Dick."(pag.30-1).
    Grant, individua nella miscela di "ingredienti" culturali a cui attinge, la particolarità di Gibson, in Neuromante: "Egli piazza la sua rete in profondità, rastrellando da ogni parte del sistema culturale. I suoi libri e le sue storie sono crivellate da riferimenti a: quadri, sculture, architettura (lavori di Dalì, Kandinsky, Duchamp, Ernst, Cornell, e Gaudì appaiono in Neuromante e "Giù nel cyberspazio").Film noir e fantascienza (Howard Hawkes e "Fuga da New York"...il linguaggio di giornali tecnici e pubblicitari...e nomi presi dal rock, fusion, reggae, e musica new wave...Dentro il reame della narrativa mischia elementi di Thomas Pynchon, Alfred Bester, J.G.Ballard, Robert Stone, Dashiel Hammet, John LeCarre, Samuel Delany e Joseph Algren..."(pag.44).
    Il neuromante del titolo viene esplicitato solamente verso il finale: "Neuromante... Il sentiero che porta alla terra dei morti...Neuro dai nervi, i sentieri dorati, e negromante.Io evoco i morti."(pag.236).
    Su ciò dice Spinrad: "Case è il Neuromante del titolo, e il termine è ovviamente un gioco di parole tra "negromante", che significa mago, e "neuro", che significa "attinente al sistema nervoso". Il neuromante è un mago contemporaneo (o comunque appartiene a un futuro non troppo lontano) la cui magia consiste nell'interfacciare direttamente il proprio sistema nervoso protoplasmatico con il sistema nervoso elettronico della sfera dei computer, manipolandolo (e venendone manipolato) in modo molto simile a quello in cui gli sciamani tradizionali interagivano con regni mitici più classici attraverso droghe o stati di trance."(pag.139).
    Da http://www.intercom.publinet.it/Gibson2.htm

  5. #5
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    Mauro Corona - La fine del mondo storto

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    "Un giorno il mondo si sveglia e scopre che sono finiti il petrolio, il carbone e l'energia elettrica. È pieno inverno, soffia un vento ghiacciato e i denti aguzzi del freddo mordono alle caviglie. Gli uomini si guardano l'un l'altro. E ora come faranno? La stagione gelida avanza e non ci sono termosifoni a scaldare, il cibo scarseggia, non c'è nemmeno più luce a illuminare le notti. Le città sono diventate un deserto silenzioso, senza traffico e senza gli schiamazzi e la musica dei locali. Rapidamente gli uomini capiscono che se vogliono arrivare alla fine di quell'inverno di fame e paura, devono guardare indietro, tornare alla sapienza dei nonni che ancora erano in grado di fare le cose con le mani e ascoltavano la natura per cogliere i suoi insegnamenti. Così, mentre un tempo duro e infame si abbatte sul mondo intero e i più deboli iniziano a cadere, quelli che resistono imparano ad accendere fuochi, cacciare gli animali, riconoscere le erbe che nutrono e quelle che guariscono. Resi uguali dalla difficoltà estrema, gli uomini si incammineranno verso la possibilità di un futuro più giusto e pacifico, che arriverà insieme alla tanto attesa primavera. Ma il destino del mondo è incerto, consegnato nelle mani incaute dell'uomo... Mauro Corona ancora una volta stupisce costruendo un romanzo imprevedibile. Un racconto che spaventa, insegna ed emoziona, ma soprattutto lascia senza fiato per la sua implacabile e accorata denuncia di un futuro che ci aspetta."

    L'ho letto tempo fa e mi ha impressionato. E' davvero agghiacciante. Questa umanità senza nulla che la aiuti a sopravvivere, ridotta all'ombra di se stessa e del tutto incapace di far fronte a qualunque problema, mi fa tristezza e anche paura. Basta aprire qualunque giornale per leggere notizie che sono chiare avvisaglie e che rendono questo libro estremamente attuale e possibile. Di sicuro fa riflettere.

  6. #6
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    Uno degli scrittori più dotati che si è cimentato nell'ambientazionepost-apocalittica è sicuramente James Graham Ballard. Trai i suoilibri spiccano "Il condominio" e "Ultime notiziedall'America", pubblicato in Italia anche col titolo originaledi "Hello America" e "Il mondo sommerso".

    Il Condominio


    Tecnologia e follia: una coabitazione feroce. Le catastrofi delle mutazioni urbane come specchio delle profondità psichiche. Un viaggio negli orrori dell’animo umano sotto la superficie della modernità.




    Il libro
    Un elegante condominio in una zona residenziale, costruito secondo lepiù avanzate tecnologie, è in grado di garantire l’isolamento aisuoi residenti ma si dimostrerà incapace di difenderli. Ilgrattacielo londinese di vetro e cemento, alto quaranta piani edotato di mille appartamenti, è il teatro della generale ricadutanella barbarie di un’intera classe sociale emergente. Viene amancare l’elettricità ed è la fine della civiltà, la metamorfosida paradiso a inferno, la nascita di clan rivali, il via libera amassacri e violenza. Il condominio, con i piani inferiori destinatialle classi inferiori, e dove via via che si sale in altezza si saledi gerarchia sociale, si trasforma in una prigione per i condominiche, costretti a lottare per sopravvivere, danno libero sfogo aun’incontenibile e primordiale ferocia.
    "Era trascorsoqualche tempo e, seduto sul balcone a mangiare il cane, il dottorRobert Laing rifletteva sui singolari avvenimenti verificatisi inquell’immenso condominio, nei tre mesi precedenti. Ora che tuttoera tornato alla normalità, si rendeva conto con sorpresa che nonc’era stato un inizio evidente, un momento al di là del quale leloro vite erano entrate in una dimensione chiaramente più sinistra.Con i suoi quaranta piani e le migliaia di appartamenti, ilsupermarket e le piscine, la banca e la scuola materna – ora instato di abbandono, per la verità – il grattacielo poteva offrireoccasioni di scontro e violenza in abbondanza."


    Il mondo sommerso


    Assieme a Foresta di cristallo, Terra bruciata, Vento dal nulla, Il mondo sommerso forma la quadrilogia catastrofista di Ballard, in cui i disastri naturali che hanno per protagonisti i quattro elementi – terra, fuoco, aria e acqua – prefigurano un mondo non poi tanto fantascientifico.





    Il libro
    Lo scienziato Robert Kerans fa parte di una squadra di ricercatori diretta dal colonnello Riggs che ha l’incarico di perlustrare quel che resta di intere città sommerse dalle acque in seguito a una catastrofe naturale di dimensioni straordinarie. Una sessantina di anni prima delle tempeste solari hanno causato un surriscaldamento globale che a sua volta ha prodotto lo scioglimento dei ghiacci polari e quindi un innalzamento delle acque a livello planetario. Ora, con temperature roventi, tropicali anche ai poli, e in mezzo a lagune malsane, ci si trova di fronte a metropoli irriconoscibili, precipitate come sono in un’atmosfera primordiale, e ai sopravvissuti di una civiltà scomparsa, psicopatici, malnutriti, contaminati dalle radiazioni. Kerans sa che le sue rilevazioni sulle nuove forme di vita sono a questo punto del tutto prive di senso. A cosa serviranno mai infatti quando il pianeta diverrà torrido e non ci sarà più il genere umano? Per chi sa di essere destinato all’estinzione non resta che immergersi nel caos di un mondo primitivo e selvaggio, sprofondando in un abisso primigenio.
    “L’albero genealogico dell’umanità si stava sistematicamente potando da solo, risalendo apparentemente alle radici e sarebbe giunto un momento in cui un secondo Adamo e una seconda Eva si sarebbero ritrovati soli in un nuovo Eden."







  7. #7
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    Cormac McCarthy - "La strada" - Einaudi



    Trama:
    Un uomo e un bambino, padre e figlio, senza nome. Spingono un carrello, pieno del poco che è rimasto, lungo una strada americana. La fine del viaggio è invisibile. Circa dieci anni prima il mondo è stato distrutto da un'apocalisse nucleare che lo ha trasformato in un luogo buio, freddo, senza vita, abitato da bande di disperati e predoni. Non c'è storia e non c'è futuro. Mentre i due cercano invano più calore spostandosi verso sud, il padre racconta la propria vita al figlio. Ricorda la moglie (che decise di suicidarsi piuttosto che cadere vittima degli orrori successivi all'olocausto nucleare) e la nascita del bambino, avvenuta proprio durante la guerra. Tutti i loro averi sono nel carrello, il cibo è poco e devono periodicamente avventurarsi tra le macerie a cercare qualcosa da mangiare. Visitano la casa d'infanzia del padre ed esplorano un supermarket abbandonato in cui il figlio beve per la prima volta un lattina di cola. Quando incrociano una carovana di predoni l'uomo è costretto a ucciderne uno che aveva attentato alla vita del bambino. Dopo molte tribolazioni arrivano al mare; ma è ormai una distesa d'acqua grigia, senza neppure l'odore salmastro, e la temperatura non è affatto più mite. Raccolgono qualche oggetto da una nave abbandonata e continuano il viaggio verso sud, verso una salvezza possibile...




    Giuseppe Culicchia consiglia "La strada" di Cormac McCarthy (dal sito Einaudi)

    http://www.einaudi.it/multimedia/Giu...glia-La-strada

    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

  8. #8
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    Victor Gischler - "Black City" - Newton Compton




    Trama:
    Il mondo sembra arrivato alla fine: epidemie, terremoti, crac finanziari e attentati minacciano di distruggere la civiltà. Mortimer Tate, agente assicurativo fresco di divorzio, decide di ritirarsi in solitudine su una montagna del Tennessee, con scorte di viveri e armi. Passano ben nove anni prima che decida finalmente di scendere a valle per scoprire cosa ne è stato del mondo che conosceva. È così che Mortimer si ritrova in un paesaggio surreale. L’America non esiste più. Quel poco che rimane dell’umanità si raccoglie intorno ai club di strip tease di Joey Armageddon, tra birra ghiacciata, ballerine di lap dance e buttafuori armati di fucili.
    Accompagnato da pochi sopravvissuti – il cowboy Bill, la spogliarellista Sheila e Ted, l’uomo delle montagne – Mortimer affronta pericoli, violenza e devastazione, fino ad arrivare alla città perduta di Atlanta, dove lo attende una sfida che può determinare il futuro della civiltà.



    E qui potete leggere i primi capitoli:

    http://www.newtoncompton.com/ebook/i...-88-541-2436-3
    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

  9. #9
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    "I vermi conquistatori" - Brian Keene


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