"In mare aperto basta lo schiaffo di un’onda per ribaltare un’imbarcazione. In mare aperto non c’è nessuno e non c’è nessun taxi da chiamare. Raccontare tutto questo è difficile, smontare le menzogne è difficile, ma contro la bugia non c’è altra pratica che la testimonianza" - Roberto Saviano

Prima di leggere queste testimonianze, solo 2 libri mi hanno fatto piangere in modo compulsivo: "Se questo è un uomo" di Primo Levi e "Lettera ad un bambino mai nato" di Orianna Fallaci.
In mare non esistono taxi è uno schiaffo, è un mattone è la cruda e pesante realtà. All'interno del libro, oltre le riflessioni dello scrittore sui dati reali, ci sono interviste a fotografi, medici e immigrati. Le storie, soprattutto le ultime due che riguardano due ragazzi scappati dal terrore del loro paese e dall'ingranaggio dei trafficanti di uomini, sono il peggior incubo che un essere umano possa vivere. Peggio di ogni film horror, peggio di ogni racconto scritto, peggio di ogni immaginazione.
Questo è un libro che ognuno di noi dovrebbe leggere. Ed è solo una briciola di ciò che accade ogni istante nel mare nostrum, nella nostra Italia, nella nostra Europa, nel mondo.
Questa briciola però, può essere l'inizio di un primo accostamento all'argomento e quindi di riflessione.

Vorrei citare alcuni tratti, ma è tutto da evidenziare.
Vi lascio quindi le prime due pagine.



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