Da dove si ricomincia, quando si ha perso tutto? Sarah non ha ancora una risposta. A trentotto anni, dopo un divorzio difficile, è tornata a casa dei genitori, convinta di non avere più un futuro. Per distrarsi dai suoi problemi, decide di scrivere un libro su Ambergate, l'ospedale psichiatrico in cui aveva lavorato il padre, ormai chiuso da anni e che verrà presto demolito. Girovagando tra i corridoi di quell'enorme edificio in rovina, Sarah s'imbatte in una vecchia, polverosa valigia, abbandonata lì chissà quando da una paziente. Dentro c'è un biglietto su cui sono scritte poche righe che, sorprendentemente, la riguardano molto da vicino... Rintracciare quella paziente diventa allora una missione. Spinta da una forza che credeva di aver perduto, Sarah insegue i labili indizi lasciati da quella donna, ricostruendo la storia di un dolore così grande da essere scambiato per follia, di un amore capace di rischiarare anche le tenebre più buie, di un segreto rimasto sepolto troppo a lungo. Un segreto che potrebbe cambiare anche la vita di Sarah.

La prima parte, ambientata negli anni 50, mi è piaciuta. l’ho trovata accattivante e intrigante, già solo la descrizione di lunghi corridoi e sotterranei di un manicomio fa pensare a chissà quali intrighi ed emozioni, ingiustizie, soprusi, misteri tutti da gustare. Purtroppo la seconda parte non l’ho trovata all’altezza, bensì molto banale. Tutto liscio, ovvio, senza sorprese, talmente prevedibile da risultare insapore. Avrei preferito qualche colpo di scena o un finale a sorpresa e invece finisce proprio come sembra. Giudizio positivo solo per metà.