Scrisse questa poesia d'amore a Bondie Dietaiuti.


Testo: "S'eo son distretto jnamoratamente
e messo jn grave affanno
assai più ch'io non posso soferire,
non mi dispero né smago neiente,
membrando che mi danno
una buona speranza li martire
com'eo degia guerire:
ché lo bon soferente
ricieve usatamente
buono compimento delo suo disire.
Parafrasi: "Se io sono avvinto da amore, /
e messo in grave affanno /
assai più di quant'io possa sopportare, /
non mi dispero né mi angoscio, /
ricordando che mi danno /
buona speranza le sofferenze /
di poter guarire; /
perché chi ben sopporta sofferenza d'amore /
riceve di solito /
buona ricompensa al suo desiderio. /
Dumqua, s'io pene pato lungiamente
non lo mi tengno a danno,
anzi mi sforzo ongnora di servire
lo bianco fioreauliso, pome aulente
che nova ciaschuno anno
la grande bieltade e lo gaio avenire.
(…)
Dunque, se sopporto le pene a lungo, /
non lo giudico un male, /
anzi mi sforzo sempre di servire /
il bianco fiordaliso, pomo profumato /
che rinnova ogni anno /
la gran bellezza e il gaio aspetto. /
Va' te ne, chanzonetta mia piagiente,
a quelli che canteranno
pietosamente delo mio dolire,
e di' che 'n mare frango malamente.
(…)
Va', canzonetta mia piacevole, /
a quelli che canteranno /
pietosamente del mio soffrire, /
e di' loro che io nàufrago malamente in mare. /
Prega gli che 'n piacere
metano al'avenente
che mi dea prestamente
confortto tale che mi degia valere".
Prégali che dispongano favorevolmente /
verso me l'avvenente, /
affinché mi dia prestamente /
un conforto tale che mi dia sollievo".