Il 18 luglio ricorre il 201° anniversario della morte di Jane Austen, una delle scrittrici più famose e più amate.
Nata nel 1775 a Steventon, un piccolo villaggio nello Hampshire, visse per diversi anni a Bath, che fu il suo ambiente preferito, dove scrisse alcuni dei suoi romanzi che in ordine cronologico sono:
Ragione e sentimento (Sense and Sensibility, 1811)
Orgoglio e pregiudizio (Pride and Prejudice, 1813)
Mansfield Park (Mansfield Park, 1814)
Emma (Emma, 1815)
L'abbazia di Northanger (Northanger Abbey, 1803 - pubblicato postumo nel 1818)
Persuasione (Persuasion, 1818 - postumo)


Silvia Albertazzi scrive di così di Jane Austen nel saggio “Breve storia della letteratura inglese”:

“Virginia Woolf diceva di lei che di tutti i grandi autori è il più difficile da cogliere nella sua piena grandezza.
Decisamente antiromantica nei temi, e soprattutto nei modi, la Austen esordì nella narrativa con una divertente parodia del gotico “Nothanger Abbey, che iniziata nel 1798, sarebbe uscita postuma solo nel 1818 e proseguì poi, in ognuno dei sei romanzi pubblicati nella sua breve vita, a esplorare le vicende di “tre o quattro famiglie in un paese di campagna”. Alla limitatezza dell'orizzonte narrativo contrappose una comprensione della realtà sociale, un'accuratezza di visione, un'attenzione al dettaglio ambientale, alle sfumature dialogiche, al linguaggio di un certo “milieu” in una certa epoca, tali da rendere le sue “comedies of manners” autentici spaccati della vita morale del suo tempo.
La politica matrimoniale è alla base di tutti i romanzi austeniani: in una società in cui alla donna non sono offerte possibilità di carriera al di fuori della famiglia e le nubili sono viste come un peso sociale, la scelta del marito è la più importante dell'esistenza femminile e dev'essere portata a termine secondo criteri di razionalità e buon senso, diffidando dell'amore romantico e del sentimentalismo. Nel mondo di Jane Austen, una buona unione nasce dalla stima e dall'affetto reciproci, uniti alla soddisfazione dell'interesse economico.
Se nel romanzo storico di Walter Scott il denaro è assente, nelle narrazioni provinciali e minimaliste della Austen esso occupa un posto d'onore, definendo la modernità della scrittrice.
Le questioni morali nella sua Bath sono sempre legate al comportamento sociale; il suo realismo diffida di ogni eccesso, anche sentimentale.
Moderazione, dignità, ironia sono gli ingredienti della buona riuscita, tanto dei suoi protagonisti, sul piano sociale e umano, quanto dei suoi romanzi, su quello narrativo. Del resto, Jane Austen scrive solo di ciò che conosce; diffidando della fantasia, nel suo “pezzetto d'avorio, non più largo di due pollici” riesce a trovare spazio per tutte le questioni che agitano la vita quotidiana sua e dei suoi simili: la ricerca del buon partito e di una solida posizione, che altro non sono se non segnali di una società che cambia, problematiche legate all'incalzare del capitalismo. Così, se è vero che in Jane Austen non si avverte neppure l'eco delle guerre napoleoniche, va però rilevato che l'ossessione dei suoi personaggi per i problemi economici, l'attenzione della scrittrice per le problematiche relative all'educazione femminile, la sua volontà di condurre le proprie eroine al raggiungimento di una piena identità personale permettono di leggerne l'opera come portato del suo tempo.”


Jane Austen ha sempre suscitato una strana fascinazione per i giallisti che si sono spesso ispirati alle sue trame.
La più famosa di queste fan è senza dubbio P. D. James, che nel suo ultimo libro “Morte a Pemberley” che immagina come il seguito di “Orgoglio e pregiudizio”:


Profonda estimatrice di Jane Austen, P.D. James sceglie di confrontarsi con la sua opera più nota, "Orgoglio e pregiudizio", rivisitandola con originalità e rispetto e conferendole il suo tocco inconfondibile con una sorprendente trama gialla.

Inghilterra, 1803. Sono passati sei anni da quando Elizabeth e Darcy hanno iniziato la loro vita insieme nella splendida tenuta di Pemberley. Elizabeth è felice del suo ruolo di padrona di casa ed è madre di due bellissimi bambini. La sorella maggiore Jane, cui lei è legatissima, vive nelle vicinanze insieme al marito Charles, vecchio amico di Darcy, e il suo adorato padre, Mr Bennet, va spesso a farle visita.
Ma in una fredda e piovosa serata d'ottobre, mentre fervono gli ultimi preparativi per il grande ballo d'autunno che si terrà il giorno successivo, l'universo tranquillo e ordinato di Pemberley viene scosso all'improvviso dalla comparsa di Lydia, la sorella minore di Elizabeth e Jane. In preda a una crisi isterica la giovane donna urla che suo marito, l'ambiguo e disonesto Wickham, non gradito a Pemberley per la sua condotta immorale, è appena stato ucciso proprio lì, nel bosco della tenuta.
Di colpo, l'ombra pesante e cupa del delitto offusca l'eleganza e l'armonia di Pemberley, e i protagonisti si ritrovano loro malgrado coinvolti in una vicenda dai contorni drammatici.
Grande conoscitrice delle ambiguità dell'animo umano, P.D. James con Morte a Pemberley firma un romanzo giallo di grande atmosfera, regalando una seconda vita agli indimenticabili personaggi di uno dei classici più amati della letteratura.”
http://www.librimondadori.it/libri/m...rley-p-d-james


Anche un grande giallista come Peter Lovesey ha voluto rendere omaggio a Jane Austen nel suo primo libro della serie dedicata al sovrintendente Peter Diamond della polizia di Bath, “L'ultimo detective” dove un'importante traccia è costituita da due lettere della scrittrice rubate alla mostra “Jane Austen a Bath”.