Con Carlo Verdone ,Paola Minaccioni, Maria Pia Calzone, Lucrezia Lante della Rovere, Ilenia Pastorelli

Guglielmo (Carlo Verdone) è un uomo di specchiata virtù e fedina cristiana immacolata, proprietario di un negozio di articoli religiosi e alta moda per vescovi e cardinali. Uno di quelli per cui "una moglie è per sempre" se non fosse che la sua Lidia (Lucrezia Lante della Rovere), devota consorte per 25 anni, decide di mollarlo proprio nel giorno del loro anniversario, stravolgendo il suo mondo e tutte le sue certezze. Un giorno però nel negozio di Guglielmo arriva un'imprevedibile candidata commessa: Luna (Ilenia Pastorelli), una ragazza di borgata sfacciatissima e travolgente - volenterosa ma altrettanto incapace - e adatta a lavorare in un negozio di arredi sacri come una cubista in un convento. Da quel giorno niente sarà più come prima: Luna lo iscrive a "Tinder", la app più hot del momento, e Guglielmo, single allo sbaraglio, scoprirà il sorprendente mondo degli appuntamenti al buio e gli esilaranti tentativi di donne disposte a tutto pur di trovare l’anima gemella. E visto che la realtà supera l’immaginazione, le vite di Guglielmo e Luna avranno dei risvolti totalmente inaspettati perché anche le vie dell’amore sono infinite.


dal web




Per me andare a vedere un film di Verdone e’ come andare a trovare un vecchio amico.
Sono un po’ cresciuto con i suoi film e devo dire che riesce sempre a farmi sorridere.
Certamente ha avuto i suoi alti e bassi,ma e’ uno dei pochi
rimasti a fare commedie di qualita’.
Qui affiora la sua vena malinconica , agrodolce, che poi e’ presente in quasi tutti i suoi film
Lui e’ molto bravo secondo me nel dirigere le attrici capaci sempre di stravolgere il maschio in questione. In questo caso
tocca alla bella e brava Ilena Pastorelli (Lo chiamavano Jeeg robot”) decisamente in parte nelle vesti di “sciroccata sexi” che aspetto anche in altri ruoli, ma la stoffa c’è.
I loro duetti sono comunque simpatici e ben calibrati. Una nota di merito anche a Maria Pia Scalzone la donna Imma di Gomorra qui nei panni di un infermiera.
Qualche riflessione sui “malfunzionamenti” della nostra societa’
qualche citazione al passato ( Oscar Pettinari…ma anche Harry ti presento Sally) un pizzico di sana autoironia ( la scena dello specchio)
e anche una sequenza psichedelica che dimostra un voglia di mettersi in gioco e di stare al passo coi tempi. In questo senso ha giovato l'aiuto di nuovi sceneggiatori Nicola Guaglianoni e Menotti quelli del gia' citato Jeeg Robot.
Concludendo...
latrama e’ un po’ esile e la sensazione e’ di un “gia visto” e’ vero…pero’ io per un ora e mezza mi sono divertito anche se come diceva Alberto Sordi
"Ormai e’ sempre piu’difficile far ridere l’Italia ha perso il senso del ridicolo."
Azzeccata la scelta dei brani musicali da “La stagione dell’amore “ di Battiato a
"This Train” del chitarrista blues Joe Bonamassa, che sentiamo nei titoli di testa.
(omaggio nella sez. Musica)
Una curiosita’: la moto Honda 650 quattro cilindri di Guglielmo, e’ realmente di proprietà di Carlo Verdone.