Ricordate? Partitelle all'oratorio e telefoni col duplex, cinema parrocchiali e domeniche mattina col rumore di lucidatrice. E poi i videogiochi primordiali col Vic 20, i soldi sputtanati a Space lnvaders, il Subbuteo e la sua triste sottomarca Giocagol, lo studio sui libri sottolineati dai fratelli maggiori, le penne Aurora per la Prima comunione e per Natale le piste Polistil. Non fate finta di niente: c'eravate anche voi. Intanto sulla sfondo scorreva la Storia con la esse maiuscola del terrorismo e del referendum sul divorzio, del rapimento Moro e dell'Austerity. Anche Gian Luca Belardi è stato bambino e adolescente a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta. E oggi riesce a ricordarli e raccontarli, facendo il solletico alla memoria.

Da leggere è piacevole, anche se non memorabile. Piccole grandi storie quotidiane di noi bambini degli anni 70. Consigliato a chi quegli anni li ha vissuti.