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Discussione: Il giallo giapponese

          
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    Il giallo giapponese

    Il rinnovato interesse per la letteratura giapponese, rilanciato anche dal premio Nobel a Kazuo Ishiguro, anche se lo scrittore ha vissuto in Gran Bretagna dall'età di sei anni, ha riportato all'attenzione dei lettori anche il giallo nipponico.



    Il giallo asiatico e in particolare giapponese ha tradizioni antiche, imperniate di solito sulle indagini di giudici che svelano delitti e crimini per mestiere ma ci sono tanti autori che hanno seguito l'evoluzione del genere come Shizuko Natsuki, chiamata la “Agatha Christie giapponese”, la Natsuki è nota per il suo romanzo “Murder at Mt. Fuji e per "Tempesta d'autunno" (The Third Lady) pubblicato su "I gialli Mondadori" come anche un altro suo romanzo "L'abbandono"( Tenshi ga kiete iku) https://murder-mayhem.com/shizuko-natsuki-interview


    Shizuko Natsuki con Yoh Sano e Seiichi Morimura appartengono alla scuola del nuovo giallo sociale giapponese che si contrappone al Tantei (il giallo enigma) e al Suiri, (giallo psicologico) il cui maggiore esponente è Seicho Matsumoto di cui sono stati tradotti in Italia "La morte è in orario", "Come sabbia tra le dita" e "Il palazzo dei matrimoni".
    Di Seicho Matsumoto è apparso da poco in libreria edito da Adelphi il suo primo romanzo “Tokyo Express” pubblicato in Italia a sessant'anni dalla sua prima stampa in patria.


    Tokyo Express


    In una cala rocciosa della baia di Hakata, i corpi di un uomo e di una donna vengono rinvenuti all’alba. Entrambi sono giovani e belli. Il colorito acceso delle guance rivela che hanno assunto del cianuro. Un suicidio d’amore, non ci sono dubbi. La polizia di Fukuoka sembra quasi delusa: niente indagini, niente colpevole. Ma, almeno agli occhi di Torigai Jūtarō, vecchio investigatore dall’aria indolente e dagli abiti logori, e del suo giovane collega di Tokyo, Mihara Kiichi, qualcosa non torna: se i due sono arrivati con il medesimo rapido da Tokyo, perché mai lui, Sayama Ken’ichi, funzionario di un ministero al centro di un grosso scandalo per corruzione, è rimasto cinque giorni chiuso in albergo in attesa di una telefonata? E perché poi se n’è andato precipitosamente lasciando una valigia? Ma soprattutto: dov’era intanto lei, l’amante, la seducente Otoki, che di professione intratteneva i clienti in un ristorante? Bizzarro comportamento per due che hanno deciso di farla finita. Per fortuna sia Torigai che Mihara diffidano delle idee preconcette, e sono dotati di una perseveranza e di un intuito fuori del comune. Perché chi ha ordito quella gelida, impeccabile macchinazione è una mente diabolica, capace di capovolgere la realtà. Non solo: è un genio nella gestione del tempo.
    Con questo noir dal fascino ossessivo, tutto incentrato su orari e nomi di treni – un congegno perfetto che ruota intorno a una manciata di minuti –, Matsumoto ha firmato un’indagine impossibile, ma anche un libro allusivo, che sa con sottigliezza far parlare il Giappone.

    https://www.adelphi.it/libro/9788845932441

    Un'altra scrittrice molto nota è Natsuo Kirino diventata famosa in Italia con “Le quattro casalinghe di Tokyo”:


    La pazienza di Yaoyoi, della dolce e graziosa Yaoyoi, si è rotta oggi improvvisamente come un filo. Nell’ingresso di casa, davanti alla faccia insopportabilmente insolente di Kenji, il marito che ha dilapidato tutti i suoi risparmi, Yaoyoi si è tolta la cinghia dei pantaloni e l’ha stretta intorno al collo del disgraziato. Kenji ha tentato di afferrare la cintura, ma non ne ha avuto il tempo. La cinghia gli è penetrata subito nella carne.
    È stato buffo vedere come il collo di Kenji si sia piegato all’indietro e le mani abbiano cominciato ad annaspare disperatamente nell’aria. Sì, buffo, veramente buffo, poiché un uomo così, un infelice che beve e gioca, non si cura dei figli, è attratto da donne impossibili e picchia la moglie, non meritava certo di vivere!
    Le gambe abbandonate storte sul pavimento di cemento dell’ingresso, accasciato sulla soglia, la testa tutta girata, Kenji, a un certo punto, non si è mosso più. Yaoyoi gli ha messo allora una mano sul collo per sentire le pulsazioni. Niente. Sul davanti dei pantaloni ha visto una macchia bagnata. E ha riso, stupefatta della forza furiosa, della crudeltà di cui era stata capace. Ha riso anche quando Masako e Yoshie, le fedeli amiche, l’hanno aiutata trasportando il cadavere a casa di Masako, tagliandolo a pezzetti e gettando poi i resti in vari bidoni d’immondizia.
    Straordinario thriller che ha per protagoniste quattro amiche (la dolce e graziosa Yayoi, l’ intelligente e coraggiosa Masako, Yoshie, la madre angariata da una figlia capricciosa e da una suocera invalida, Kuniko, la trentenne derubata dal marito e minacciata da un usuraio) che si conoscono in una puzzolente fabbrica di cibi precotti e che scoprono insieme il gusto della rivolta e il fascino e il business del crimine, Le quattro casalinghe di Tokyo, come accade spesso nei buoni romanzi polizieschi, illumina ciò che accade in un mondo in cui la tradizione si rompe come la pazienza di Yaoyoi: improvvisamente come un filo.




    http://www.neripozza.it/collane_dett...l=4&id_lib=470



    e con l'adrenalinico “Pioggia sul viso”:




    Dalle finestre del suo appartamento all’undicesimo piano, Murano Miro osserva la foschia che avvolge i grattacieli e i locali a luci rosse di Tokyo. Trentadue anni, senza un filo di trucco, il volto pallido e i capelli corti, Miro si spoglia, fa una doccia, beve un caffè bollente, ma la sensazione che quella nebbia umida e fastidiosa non sia solo fuori, ma anche dentro di sé, non l’abbandona. Forse è colpa della pioggia incessante o dell’incubo in cui le è apparso in sogno il fantasma del marito. Oppure della telefonata notturna a cui non ha risposto. Quando il campanello suona e sulla porta appaiono Naruse – l’amante della sua cara amica scrittrice Yoko – e uno sconosciuto «ripugnante», vestito con «camicia di seta blu elettrico, pantaloni turchesi e Rolex d’oro con diamanti», Miro apprende finalmente a cosa attribuire la sua sgradevole sensazione: Yoko ha rubato cento milioni di yen a un pericoloso boss della yakuza e poi è scappata!
    La giovane donna non si è ancora ripresa dallo shock di quella notizia, che i due uomini la trascinano ai piani alti di un grattacielo di Shinjuku, dove il boss Uesugi le concede una settimana di tempo per recuperare i soldi o dimostrare la propria estraneità ai fatti. Scortata da Naruse e dal giovane yakuza Kimishima, Miro intraprende una disperata corsa contro il tempo. Cerca tracce dell’amica nel suo appartamento, interroga editori, familiari, amici, e persino Fujimura e Yukari, gli assistenti di Yoko. Tutti, però, si dicono all’oscuro dei fatti. Anche se è convinta che qualcuno di loro stia mentendo, in mano non ha nessuna prova, nessuna pista – niente di niente.
    Quando il celebre musicista Kawazoe Katsura le racconta che Yoko si trovava in Germania per scrivere un reportage sulle discriminazioni razziali dei giapponesi a Berlino e lì, travestita da prostituta, ha assistito all’assassinio di un pericoloso capo neonazista, i dubbi e le domande di Miro, anziché dileguarsi, aumentano. Chi ha rubato i soldi? Dov’è ora Yoko? E per quale motivo frequentava assiduamente locali di bondage e sadomaso?
    Dopo lo strepitoso successo de Le quattro casalinghe di Tokyo, Natsuo Kirino torna con un noir adrenalinico che riunisce tutti gli ingredienti che l’hanno fatta conoscere e amare nel mondo: il sesso, gli intrighi di potere, i desideri più inconfessabili degli uomini e «gli estremi della psiche umana che si affacciano sull’orrore» (The Washington Post).
    http://www.neripozza.it/collane_dett...=18&id_lib=859



    La nouvelle vague del giallo nipponico ha fatto scoprire anche uno straordinario scrittore autore di una trentina di romanzi e del quale è stato da poco pubblicato in Italia da Giunti il suo giallo d'esordio del 1981.



    "Gli omicidi dello zodiaco", opera prima del giallista giapponese Sōji Shimada è un giallo straordinario che, malgrado alcune pecche, colpisce per la sua integrazione di diverse tematiche e la complessità della trama.
    Il romanzo si snoda su due piani temporali, quello dei delitti avvenuti nel lontano 1936 e quello dell'indagine finale che si svolge nel 1979.
    Abbiamo quindi un "caso freddo" che all'epoca fece scalpore e due investigatori, plasmati sulle figure di Holmes & Watson, che indagano all'inizio solo sui documenti dell'epoca ricordando certe figure di "Armchair detectives" come il Dupin del "Mistero di Maria Roget" o il vecchio nell'angolo della baronessa Orczy.
    I delitti dello zodiaco sono tre casi separati, uniti solo dalle vittime che facevano tutte parte della famiglia del primo assassinato, lo stravagante artista Umezawa.
    In poco tempo vengono uccise anche altre sette donne e tutto il Giappone segue con ansia e interesse le indagini che non portano a nessun risultato.
    Solo il colpo di genio dell'astrologo Mitarai riesce a diradare ogni dubbio portando in luce la persona colpevole.
    Benché venga venduto come una delle migliori camere chiuse di tutti i tempi proprio questa tematica è la più debole e la meno convincente anche se tutto il romanzo, basato su documenti e testimonianze dell'epoca, è avvolto da una nebbia ingannatrice.




    In ogni caso "Gli omicidi dello zodiaco" è un giallo ben congegnato con diversi passaggi piuttosto azzeccati che stimolano la curiosità per le altre indagini di Mitarai.
    http://www.giunti.it/libri/narrativa...dello-zodiaco/



    Tra gli altri scrittori degni di nota segnalo Koji Suzuki autore anche del libro che ha ispirato il film "The ring". Soprannominato "Il nuovo Stephen King" ha al suo attivo anche i thriller "Spiral" e "Loop".

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    Master Member L'avatar di Elvira Coot
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    Confermo che "Le quattro casalinghe di Tokyo" è un ottimo giallo! Mi segno altri titoli interessanti! Grazie!

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