"Dapprima risalgo il pendio per godermi la vista dall'alto, ma questo filare degli alberi non è pensato per il cammino degli uomini. Ci sono salici nani, pini silvestri vecchissimi, abeti rossi tempestati di licheni, betulle cadute, infidi grovigli di rovi, pareti di orchidee selvatiche, fiori bianchi di camedrio e funghi dalle forme bizzarre. L'aria sa di humus e di decomposizione. Ogni mio passo spezza qualche ramo ed io, nonostante la fatica, mi sento in sintonia con il luogo. Penso a quello che scriveva John Muir: "La natura, con i suoi boschi verdi e tranquilli, allevia e guarisce ogni afflizione. Non esiste dolore in terra che la terra non possa guarire".
Ridiscendo per la stessa via e raggiungo la riva del lago. Con animo prudente, muovo i primi passi sugli strati d'acqua ghiacciata. Cammino in direzione del centro del lago e mi guardo intorno girando su me stessa: questa distesa di ghiaccio abbagliante fa pensare alle origini del mondo."