La risposta della fede nel tempo della prova
"Tutti soffriamo a causa di errori anche nostri, e tuttavia c’è una gran parte degli uomini che soffre più di quanto non meriterebbe, più di quanto non abbia peccato: è la gente misera, oppressa, che costituisce i tre quarti dell’umanità. Questa folla immensa fa nascere il problema: perché? che senso ha? è possibile parlare di un senso?
Il cardinal Martini riflette sul mistero della fragilità e del dolore innocente a partire dall’icona di Giobbe, figura grandiosa dell’Antico Testamento, simbolo di ogni uomo che soffre.
Il messaggio biblico è di straordinaria consolazione: l’uomo percepisce la propria fragilità e la provvisorietà di ogni cosa, ma solo quando accetta di fidarsi di Dio compie un percorso di crescita verso la verità, accettando il proprio limite e trovando le risorse necessarie per affrontare il tempo della prova."

Un grandissimo teologo che spiega con semplicità la vita secondo l'ottica cristiano cattolica, affrontando l'argomento principe di tante discussioni sulla fede: il dolore innocente, tante persone che soffrono più di quanto meriterebbero, c'è un senso? Carlo Maria Martini risponde prendendo a testimonianza la figura biblica di Giobbe. Il mistero della fragilità e del dolore, in questo che è uno dei suoi ultimi libri, uscito inizialmente con il titolo “Avete perseverato con me nelle mie prove”.
Consigliato, soprattutto a chi vuole approfondire la figura di Giobbe.

"Il 98% delle nostre azioni sono frutto di un flusso e riflusso di gratificazioni reciproche che ci sostengono, ed è giusto che sia così. Ma la prova che esiste un amore disinteressato e gratuito scatta quando siamo totalmente nudi di fronte a Dio e al sua amore crocifisso"