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Discussione: La poesia e la casa...

          
  1. #16
    Master Member L'avatar di daniela
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    Nella casa di fronte a me e ai miei sogni


    Nella casa di fronte a me e ai miei sogni
    che felicità c’è sempre!

    Vi abitano persone sconosciute che ho già visto senza vedere.
    Sono felici, perché esse non sono io.

    I bambini, che giocano sugli alti terrazzi,
    vivono tra vasi di fiori,
    eternamente, senza dubbio.

    Le voci che salgono dall’intimità domestica
    cantano sempre, senza dubbio.
    Sì, devono cantare.

    Quando è festa qua fuori, è festa là dentro.
    E così deve essere laddove tutto si adatta:
    l’uomo alla Natura, perché la città è Natura.

    Che grande felicità non essere io!

    Ma anche gli altri non penseranno così?
    Quali altri? Non ci sono altri.
    Quanto pensano gli altri è una casa con la finestra chiusa,
    o se si apre,
    è perché i bambini possano giocare sulla veranda inferriata,
    tra i vasi di fiori che non ho mai visto quali fossero.

    Gli altri non sentono mai.
    Chi sente siamo noi,
    sì, tutti noi,
    perfino io, che ora non sento più nulla.
    Nulla? Non so...
    Un nulla che fa male...


    Fernando Pessoa
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  2. #17
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    Dicembre

    A tavola, bambini!
    Le castagne son cotte.
    la neve sui camini
    fa più fitta la notte.
    Un bel fuoco di legna
    scalda il cuore:
    dove la pace regna
    è invitato il Signore
    Mai come in questo mese
    le case senza siepe
    con le lucerne accese
    somigliano al presepe.

    Renzo Pezzani
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  3. #18
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    Nella casa addormentata

    Nella casa addormentata in quest’alba
    la luce che si muove al secondo piano
    è una stella rimasta lassù

    sono sceso senza rumore
    per la scala
    sono andato attraverso il giardino
    fino al bosco di faggi

    nella freschezza calma di quest’alba
    negli alberi la tenerezza
    di una giovane madre
    e a passi lenti sul ponte di pietra
    la partenza.

    Nazim Hikmet
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  4. #19
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    Le sedie dormono in piedi

    Le sedie dormono in piedi
    anche il tavolo
    il tappeto sdraiato sul dorso
    ha chiuso gli arabeschi
    lo specchio dorme
    gli occhi delle finestre sono chiusi
    il balcone dorme
    con le gambe penzolanti nel vuoto
    i camini sul tetto dirimpetto dormono
    sui marciapiedi dormono le acacie
    la nuvola dorme
    stringendosi al petto una stella
    in casa fuori di casa dorme la luce

    ma tu ti sei svegliata
    mia rosa
    le sedie si sono svegliate
    si precipitano da un angolo all’altro anche il tavolo
    il tappeto si è messo a sedere
    gli arabeschi hanno aperto i petali
    lo specchio si è risvegliato come un lago all’aurora
    le finestre hanno spalancato
    immensi occhi azzurri
    il balcone si è risvegliato
    ha tirato su dal vuoto le gambe

    i camini dirimpetto si sono messi a fumare
    le acacie han cominciato a chiacchierare
    sui marciapiedi
    la nuvola si è svegliata
    ha lanciato la sua stella nella nostra stanza
    in casa fuori di casa la luce si è risvegliata
    si è versata sui tuoi capelli
    è colata tra le tue palme
    ha cinto la tua vita nuda i tuoi piedi bianchi.

    Nazim Hikmet
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  5. #20
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    non era cosi? da sempre

    proprio lì volevi abitare, dove
    uno dopo l’altro si
    sparisce senza salutare, nulla che resti

    se non solchi seccatisi all’aria & poi
    divenuti specchi con il gelo, dove
    le cose, passo dopo passo, sono risolte
    & benedette

    una dopo l’altra, sempre
    qualcosa ti attirava oltre, verso questa
    promessa, lì
    tirava un altro vento, una tempesta calma, cui
    passavi accanto senza darti tregua, eppure la

    sentivi sul tuo volto, era
    una seconda vita, un pezzo di terra, pronto
    per te & e per il caso in cui
    prima o poi ti fermassi: fra erbe

    scure ti spuntasse un silenzio nella
    bocca &
    parole buone spuntassero sulla
    punta di queste ortiche, dolci &
    saporite, una
    tonalità in salita per via di

    capillari dal profondo, per il caso
    in cui magari ti fermassi: prendessi
    queste assi, questa fossa
    & sfiorassi un passo dopo l’altro
    questo pezzo o un altro

    di luogo totalmente sperduto.

    Lutz Seiler


    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  6. #21
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    Nella tua siepe c’era l’universo

    O mia piccola casa di provincia
    ove memorie semplici ma care
    si ravvivano intorno al focolare
    per colui che ritorna e ricomincia

    un interrotto sogno di dolcezza;
    o mia tepida casa, io ti ritrovo
    come una volta in questo aprile novo,
    e sempre verde il rosmarino olezza.

    Son nidi ancora sotto le tue gronde,
    e, nell’orto, i bei ciuffi appena in fiore
    della menta e del timo hanno un odore
    che all’effluvio dell’anima risponde.

    Caro è il murello con le vecchie crepe,
    di dove, un giorno, uscivo di soppiatto
    a fischiare ai ramarri o stavo quatto
    a spiar la tagliola sulla siepe!

    Che stupore, che gioia di scoperte
    balenavano in te, mia casa, ogni alba!
    Ancora sconosciuta era la scialba
    nebbia che grava il mondo fatto inerte.

    Ma tu sei sempre quella; è in me ch’è morto
    il dolce tempo, come son diverso!
    Nella tua siepe c’era l’universo,
    ed ora non c’è più che un muro e un orto.

    Arturo Onofri
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  7. #22
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    L'inquietudine

    Ecco ancora una finestra,
    dove ancora non dormono.
    Forse - bevono vino,
    forse - siedono così.
    O semplicemente - le due
    mani non staccano.
    In ogni casa, amico,
    c'è una finestra così.

    Non candele o lampade hanno acceso il buio:
    ma gli occhi insonni!
    Grido di distacchi e d'incontri:
    tu, finestra nella notte!
    Forse, centinaia di candele,
    forse, tre candele...
    Non c'è, non c'è per la mia
    mente quiete.

    Anche nella mia casa
    è entrata una cosa come questa.
    Prega, amico, per la casa insonne,
    per la finestra con la luce.

    Marina Cvetaeva
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  8. #23
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    COSA ACCADE ALLA CASA
    QUANDO ESCO SBATTENDO LA PORTA


    Ci sono parole che ancora volteggiano nell’aria
    prima che i loro vuoti involucri si adagino
    in un residuo di polvere lungo le pareti.
    Piccoli insetti diventano padroni del silenzio.
    La poltrona trattiene il vuoto della forma, i quadri
    mantengono un rigido riserbo.
    Sul pavimento lucido un filo parla la lingua dell’esilio.
    La finestra registra il profilo delle nuvole.
    Il frigorifero senza preavviso si mette a borbottare.
    Si assiste alla declinazione degli oggetti
    durante la parabola del sole. Nella luce
    si affaccia una pantofola, cerbiatta
    timida prossima alla consunzione.
    Il suono del postino irrompe nel vuoto della casa,
    lo riempie di uno splendido interrogativo.
    Il clamore del traffico accarezza le sedie in cucina.
    Nei bagni le tubature se ne infischiano delle voci
    dei vicini ed emettono brevi gorgoglii, guaiti
    appena pronunciati, sospiri, soffi. Forse risuonano dei passi, forse una vecchia paura
    ancora aleggia nelle stanze.
    Le tovaglie conservano i loro vividi colori.
    Ci sono dita che si attorcigliano all’attesa.

    Paolo Polvani
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  9. #24
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    AVREI UNA CASA


    Sogno una casa
    senza muri
    in cui farebbero il nido
    i tuoi desideri e le mie speranze.
    Davanti alla soglia
    priva di porta
    crescerebbero i fiori
    di storie dimenticate.
    Sul tetto,
    al sole,
    si riscalderebbero
    i germogli del nostro sangue.
    Ogni sera
    fino a notte fonda
    cercherei
    mentalmente
    frutta matura,
    la prima aurora
    di ardenti passioni.

    Che grande giorno
    sarebbe la vita!

    SAŠA VEGRI
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  10. #25
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    Com'è amara e com'è dolorosa la nostalgia per la sua casa
    poggiando la guancia sulla spalla della notte arreso a lei
    alla sua casa silente sotto l'arco dei pini,
    la notte legge le sue opere vegliando le porte e le finestre,
    nessun fuoco tranne quello che crepita nel corpo libero, o ciò che divampa
    sulla sua terra (oggi è buio quel passaggio verso la sua terra,
    e il vento spira impetuoso da ogni parte),
    com'è amara e com'è dolorosa la nostalgia
    per ciò che rimane delle leggende del mio amore
    com'è arduo parlare di lei, non ho fuoco
    per questa carcassa
    se non quello delle parole.

    Adonis
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  11. #26
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    SU E GIÙ PER LA CUCINA

    Su e giù per la cucina
    come un monaco zen in edizione ridotta

    un toast in una mano
    una foglia di lattuga nell'altra

    pretendendo di non sapere
    il noto

    sognando di trasformarmi
    in ciò che sono.

    AGHI MISHÒL


    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  12. #27
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    Confessione del fuggiasco

    Sono felice solo nell' andarmene.

    Non tra le quattro mura, con relative spade,
    bensì tra qua e là, tra una casa e l'altra,
    nessuna mia, preferibilmente.

    Non posso più né voglio stare fermo.
    Né ora né più tardi. Né qua né là.
    Semmai laggiù, dove ora tu ti trovi,
    chiunque tu sia, mettimi il tuo nome
    sulle labbra assetate, insaziabili.

    Io non sono io né posso avere casa.
    Non dico ormai perché mai lo sono stato,
    né mai ne ho avuta una, essendo forestiero
    dentro e fuori di me. Sono ciò che ho:
    il barbone che dorme sotto il ponte
    che unisce le mie due rive e io l'attraverso
    senza poter fermarmi giorno e notte.

    Scrivo perché cerco, e perché attendo.
    Ma non so più che cosa, l'ho scordato.
    Spero che nello scrivere
    riesca a ricordare. Mi ostino nell'addiaccio.

    Disvivo tra parentesi
    dentro lo spazio vivo e il tempo morto
    dell'attesa di che cosa, tra due qui.

    Mai essere in ma tra. Esci da me,
    chiunque tu sia, lasciami in pace
    o falla finita con me e con l'amaro
    miele di vivere solo a parlare da solo.

    Ho deciso che la mia patria sia
    non decidere, non essere in posto alcuno
    se non di passaggio, ponti, navi, treni,
    dove io sia solo il passeggero
    che so di essere, pure sapendo
    che la pace mi preoccupa,
    mi spaventa la quiete,
    non m'interessa la sicurezza,
    e solo son felice sapendomi fugace.

    Juan Vicente Piqueras
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  13. #28
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    Non ci sarà nessuno a casa


    Non ci sarà nessuno a casa,
    tranne il crepuscolo. Il solo
    giorno invernale in un trasparente spiraglio
    di cortine non accostate.

    Solo di bianchi boccoli bagnati
    il rapido aleggiante balenio.
    Solo tetti e neve e tranne
    i tetti e la neve, - nessuno.

    E di nuovo arabeschi intesserà la brina,
    e di nuovo mi domineranno
    lo sconforto dell’anno passato
    e le vicende di un altro inverno.

    E mi schermiranno di nuovo per una
    colpa non ancora perdonata,
    e una fame di legna avvinghierà
    la finestra lungo la crociera.

    Ma inaspettatamente per la tenda
    scorrerà il tremito di un’irruzione.
    Misurando coi passi il silenzio,
    come l’avvenire tu entrerai.

    Tu apparirai sulla soglia, indossando
    qualcosa di bianco senza stranezze,
    qualcosa proprio di quelle stoffe
    di cui si cuciono i fiocchi di neve.

    Boris Leonidovic Pasternak
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  14. #29
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    Il nero corteo

    C'è stata una Morte, nella Casa di Fronte,
    Non più tardi di Oggi -
    Lo so, dall'aspetto irrigidito
    Che hanno tali Case - sempre -

    I Vicini entrano ed escono frusciando -
    Il Dottore - si allontana -
    Una Finestra si apre come Baccello -
    All'improvviso - meccanicamente -

    Qualcuno getta fuori un Materasso -
    I Bambini si affrettano -
    Si chiedono se è morto - lassù -
    Lo facevo - da Ragazzo -

    Il Pastore - entra con sicurezza -
    Come se la Casa fosse Sua -
    E Suoi tutti i Dolenti - ora -
    E i Ragazzini - anche -

    E poi la Modista - e l'Uomo
    Dall'Orrendo Mestiere -
    Per prendere la misura della Casa -

    Ci sarà il Nero Corteo -

    Di Nappe - e di Carrozze - fra poco -
    È facile come un Segnale -
    L'Intuizione delle Novità -
    In un Paese di Campagna -

    Emily Dickinson
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

  15. #30
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    AVREI UNA CASA


    Sogno una casa
    senza muri
    in cui farebbero il nido
    i tuoi desideri e le mie speranze.
    Davanti alla soglia
    priva di porta
    crescerebbero i fiori
    di storie dimenticate.
    Sul tetto,
    al sole,
    si riscalderebbero
    i germogli del nostro sangue.
    Ogni sera
    fino a notte fonda
    cercherei
    mentalmente
    frutta matura,
    la prima aurora
    di ardenti passioni.
    Che grande giorno
    sarebbe la vita!

    Sasa Vegri
    Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery

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