Nelle vecchie case di campagna
quando i mobili erano un lusso inutile
si usava mettere dei chiodi tra una pietra e l’altra
a quei chiodi si attaccavano gli utensili da lavoro
se erano vicino alla porta
pentole, tegami e mestoli di vario genere
o aromi e trecce di aglio e peperoncini
se i chiodi erano accanto ai fornelli
cappelli, giacche, scialli e camicie da lavoro
se i chiodi erano nei pressi del letto.
d’estate i muri delle case raccontavano
come bancarelle colorate
la vita di quegli abitanti semplici e senza pretese
ogni giorno appendeva a un chiodo un po’ di tempo.


d’inverno le vecchie case di campagna si svuotavano
restavano i chiodi tra le pietre dei muri freddi e silenziosi
spesso rigati di brevi rigoli di ruggine come piccole ferite.


a volte, certe anime,
sono come le vecchie case di campagna
nei grigi giorni d’inverno
con i muri freddi
e i chiodi arrugginiti
ti viene voglia di appenderci qualcosa
un cappello di paglia
un ombrello azzurro
una tazza rossa
un mazzetto di lavanda a testa in giù.


Maria Carmela Micciché