L'ho scoperto anch'io per caso. E non solo Montale, se parliamo di musica nel campo della letteratura italiana, dobbiamo citare Gabriele D'Annunzio.

D'Annunzio fu un grande ammiratore della musica di Wagner: non solo infatti ne ricordò lo spirito e le modalità compositive nelle proprie opere, ma scrisse anche saggi critici ed articoli sulla musica del grande compositore tedesco.

D'Annunzio fu in grado di ispirare anche Claude Debussy: a Parigi infatti egli scrisse Il Martirio di San Sebastiano nel 1911, che affascinò profondamente il compositore e lo ispirò nella composizione di alcune sue opere.

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Il valore musicale della prosa e della poesia di D'Annunzio è tanto evidente che alcuni critici hanno proposto di leggerne i romanzi come composizioni musicali.

...Nell'orchestra parlavano tutte le eloquenze, cantavano tutte le gioie, piangevano tutti i dolori, che mai voce umana espresse. Su dalle profondità sinfoniche le melodie emergevano, si svolgevano, si interrompevano, si sovrapponevano, si mescevano, si stemperavano, si dileguavano, sparivano per riemergere. [...] Nell'impeto delle progressioni cromatiche era il folle inseguimento d'un bene che sfuggiva ad ogni presa pur da vicino balenando. Nelle mutazioni di tono, di ritmo, di misura, nelle successioni di sincopi era una ricerca senza tregua, era una bramosia senza limiti, era il lungo supplizio del desiderio sempre deluso e mai estinto.»