Aydin,proprietario di un albergo in Cappadocia ,un luogo affascinante ,con piramidi di pietra e casescavate nella roccia.E' un exattore benestante,proprietario di diversi immobili.Scrive su un giornale locale e sogna di scrivere un libro sul teatro turco.Sotto una maschera di apparente bonarietà cela un carattere duro e dominante ,che vuole disporre di cose e persone.La moglie Nihal è molto più giovane e si impegna nel miglioramento delle scuole localicercando di ritagliarsi uno spazio al di fuori del controllo del marito.Con loro vive la sorella di Aydin,necla,insoddisfatta della propria vita.I tre si confrontano con lunghi dialoghi e discussioni.C'è tutto il tempo per farlo,il freddo e la neve incombono sulla regione ed i frequentatori dell'albergo sono sempre più rari.
La fotografia del meraviglioso paesaggio è funzionale alla storia.Un dosato utilizzo dei primi piani e una grande recitazione di tutti gli attori ,permettono la descrizione a tutto tondo dei personaggi.Questo fa si che un film che dura tre ore e un quarto si vorrebbe che non finisse mai.