Così scriveva "La Repubblica" nel 2014 in occasione della morte di Joe Vescovi leader dei "Trip", band nata a Londra nel 1966:

"Il progressive italiano perde un altro dei suoi storici leader. All'età di 65 anni è morto la notte scorsa, a San Benedetto del Tronto, Joe Vescovi, musicista savonese leader dei Trip, una delle band più celebri della grande stagione del rock italiano dei primi anni Settanta. Vescovi, tastierista di grande qualità, entrò a far parte del gruppo (di cui per un breve periodo fece parte anche Ritchie Blackmore, che poi divenne celebre insieme ai Deep Purple) nel 1967, divendone in breve il vero punto di riferimento. Sulla scia della grande poplarità ottenuta nei primissimi anni 70 da band come Premiata Forneria Marconi e Banco del Mutuo Soccorso, i Trip, la cui fonte di ispirazione erano gli americani Vanilla Fudge, entrarono di diritto nel gotha del progressive italiano grazie ad album come Caronte e Atlantide, che ottenero grandi elogi dalla critica e che erano profondamente caratterizzati dalle tastiere di Vescovi. La band riuscì a creare uno stile inedito e molto internazionale, mescolando blues, psichedelia e influenze sinfoniche, e a ottenere attenzione anche all'estero.

Il tramonto del progressive coinvolse anche la band di Vescovi, che chiuse la fase migliore della sua carriera nel 1973 con l'album Time of change. Dopo lo scioglimento del gruppo, Vescovi entrò per un breve periodo negli Acqua Fragile e poi iniziò la sua lunga collaborazione con i Dik Dik. Vescovi fu chiamato anche da Ritchie Blackmore, che cercava un tastierista per i suoi Rainbow, ma alla fine il chitarrista scelse David Stone. Negli anni 80 Vescovi ha lavorato spesso con Umberto Tozzi. Negli ultimi anni aveva riformato i Trip con Furio Chirico e il bassista Arvid Wegg Andersen (scomparso nel 2012) partecipando tra l'altro al Prog Exhibiton di Roma e all'Italian Progressive Rock Festival di Tokyo (dove viene registrato Live in Tokyo 2011)."

Questo è il loro album più famoso, "Atlantide":


"Atlantide" ricordava Vescovi in un'intervista, fu regitrato in una settimana nel'aprile del 1972. All'epoca Furio Chirico era con noi da pochissimo, due mesi prima aveva suonato con gli "Uno Mundo" al College di Torino aprendo il concerto dei "Van der Graaf Generator". Furio lo conoscevamo da quando aveva quattordici anni e veniva a vedere i concerti dei Tri. Era il nipote di Alfonsino Chirico, il gestore del glorioso Mach 1 di Torino, che è come dire il Piper di Viareggio, dove passavano tutti. Mi ricordo che già nel 1968 Pino Sinnone aveva avuto dei problemi e ci disse che vrebba mandato Furio, che anche se era un ragazzino se la cavava bene.
Quando Wegg gli chiese se voleva venire a suonare con noi lui gli rispose: "No, perché domani devo andare a scuola."

"Pochi sanno che a un certo punto di "Atlantide" c'è una voce di donna, che all'epoca non fu mai accreditata, forse per una svista della RCA. La voce è di Edda Dell'Orso, anora oggi la corista preferita di Ennio Morricone, la stessa che canta in "C'era una volta il West" e "Giù la testa".
L'idea fu di Michelini che un giorno venne in studio e ascoltando la base strumentale disse che sopra ci sarebbe stata bene una voce femminile. In realtà anch'io pensavo la stessa cosa. "Allora telefono alla Edda" esclamò". Lei mi scriva la parte che poi ci pensiamo noi. " "Io onestamente non ci credevo, invece il mattino dopo si presento effettivamente Edda Dell'Orso. Buona la prima naturalmente."

Questo è il concerto al Prog Exhibiton di Roma ricordato nell'articolo: