Londra 2067. La digitalizzazione dei ricordi ormai è una realtà. Ad Alec Raines, giovane memo designer della Keepsake, agenzia di grafica multisensoriale, viene affidato l’editing della memoria di Alice Grossman, la neuro scienziata premio Nobel che con le sue scoperte ha reso possibile il Memory Download, la pratica che consente lo scarico dei dati mnemonici.
Ma prima ancora di avere il tempo di analizzare quei dati neurali, Alec viene travolto da una serie di eventi: è accusato di un omicidio che non ha commesso e scopre all’improvviso di non potersi fidare delle persone a lui più vicine.
Incastrato da una misteriosa agenzia di intelligence, gli viene rivelato di avere una dote che altri non hanno: oltre che designer è anche downloader, ovvero un individuo con la predisposizione genetica a far propri brevi ricordi altrui, e così, suo malgrado, si ritrova coinvolto nel tentativo di sventare un complotto contro il Presidente degli Stati Uniti.

Allucinante. In questo fantascientifico futuro, non poi così lontano da noi, i ricordi possono essere scaricati, modificati, ricaricati, cancellati, né più né meno di quello che facciamo oggi con i dati di un hard disk… il tutto senza il consenso del proprietario: non è orribile? In un futuro ben descritto ed estremamente realistico i protagonisti sfruttano la memoria umana con facilità, facendone più o meno quello che vogliono. Sì, è un libro di fantascienza, ma se dovesse finire per avverarsi, magari fra qualche decennio? Preoccupante.