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Discussione: Le correzioni - Jonathan Franzen

          
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    Master Member L'avatar di Enribello
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    Le correzioni - Jonathan Franzen



    Enid e Alfred Lambert, in una città del Midwest americano, trascinano le giornate accumulando oggetti, ricordi, delusioni e frustrazioni del loro matrimonio: l'uno in preda ai sintomi di un Parkinson che preferisce ignorare, l'altra con il desiderio, ormai diventato scopo di vita, di radunare per un«ultimo» Natale i tre figli allevati secondo le regole e i valori dell'America del dopoguerra, attenti a «correggere» ogni deviazione dal «giusto». Ma i figli se ne sono andati sulla costa: Gary, dirigente di banca, vittima di una depressione strisciante e di una moglie infantile; Chip che ha perso il posto all'università per «comportamento sessuale scorretto»; infine Denise, chef di successo che conduce una vita privata discutibile secondo i Lambert.

    Dal web

    Non avendo mai letto nulla di Franzen e invogliato da tante lusinghiere recensioni ho letto quello che molti considerano la sua opera piu’ riuscita. Il libro e’suddiviso in cinque capitoli, uno per ogni membro della famiglia più un capitolo finale dedicato al confronto definitivo tra i protagonisti ed un epilogo. Come recita Il celebre incipit di Anna Karenina la famiglia Lambert è,veramente «infelice a suo modo». Tutti provano a correggere (da qui il titolo) il comportamento degli altri. Soprattutto la madre,Enid, che tenendo alle apparenze borghesi,cerca in tutti i modi di tenere sotto controllo una famiglia profondamente eterogenea. Ho avuto difficolta' a mantenere una lettura costante perche’ l’ho trovato faticoso. Credo che la stessa storia si sarebbe potuta scrivere con la meta’delle pagine ( sono 600). Sia chiaro: Franzen non scrive male…tutt’altro. Alcune parti sono anche godibili ma altre noiose… ad esempio la parte di uno dei figli che va in Lituania ( con relativa critica alla nazione post comunista alla merce’ del mercato selvaggio), e’ pesante. Non mancano critiche alle multinazionali dei farmaci , sogni più o meno allucinati … divagazioni, ( si ok…ma non si possono impiegare due pagine per descrivere un tavolo….) e poi non e’ il primo libro sul perbenismo, sul fallimento della famiglia e del sogno americano. Allora molto meglio Revolutionary road di Richard Yates . Altra cosa i troppi "nomi propri" di cose/società/ ditte…ecc. Qualcuno ha scritto che uno non si puo’ non riconoscere nella famiglia Lambert….beh a me non e’ successo, mi dispiace. Tra l’altro non ho provato simpatia/empatia per nessun personaggio. Probabilmente l’autore ha voluto cosi. Posso dare a Franzen un'altra chance, volevo leggere “Purity”, ma di sicuro puo’ aspettare.


    "La triste verità era che non tutti potevano essere straordinari, non tutti potevano essere estremamente cool; perché in questo modo non ci sarebbero piú state persone comuni. Chi avrebbe sostenuto il ruolo ingrato di essere relativamente non-cool?"
    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

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  3. #2
    Master Member L'avatar di daniela
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    L'ho letto anch'io, ma poi bisogna prendersi una pausa! Ho letto anche Libertà, dopo un doveroso, lungo periodo di disintossicazione.
    Questi libri sono faticosi da leggere, come Pastorale americana di Philip Roth. Sono anche troppo lunghi, con alcune lentezze.
    Dicono che Purity sia più dinamico, più agile, più "digeribile".
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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