Alfredo Carranza, macchinista ferroviario, si suicida lanciandosi dalla terrazza di un edificio in pieno centro, lasciando una lettera di commiato struggente e criptica: non poteva sopportare l'angosciante senso di colpa che lo affliggeva da quando, suo malgrado, aveva ucciso quattro persone lungo la linea Sarmiento. La presenza di un bambino tra le vittime degli incidenti colpisce l'attenzione di Veronica Rosenthal, una redattrice inquieta e implacabile. Giornalista di razza, sempre pronta a ricercare la verità e la giustizia, fumatrice incallita, ossessivamente attratta dall'alcol e dagli uomini sposati, Veronica non si ferma neanche quando capisce che sta per sollevare il velo su un gioco macabro che coinvolge i bambini dei quartieri poveri. Ciò a cui Alfredo alludeva con la sua lettera d'addio, infatti, è una sorta di roulette russa che si protrae da anni. I bambini di non più di dieci anni vengono reclutati da un malavitoso nei campetti di calcio improvvisati nelle periferie e convinti a sfidarsi in una gara di coraggio. In due, uno contro l'altro, devono aspettare sui binari l'arrivo del treno e spostarsi all'ultimo momento; chi resiste di più vince. Intorno a queste sfide notturne si muove un giro lucroso di scommesse; a causa di queste sfide, decine di macchinisti vivono nel terrore, chiedono il trasferimento, si sottopongono a cure psichiatriche. Durante le indagini, Veronica conosce Lucio, un giovane ferroviere che sembra essere al corrente di quanto avveniva sui binari. Tra i due nasce subito un'attrazione magnetica e morbosa: Lucio sarà l'unico disposto ad aiutarla, ma Veronica dovrà essere pronta ad affrontare il lato più oscuro dei suoi desideri...

Partenza esageratamente lenta. La prima metà del libro è stata così faticosa che più di una volta ho pensato di mollarlo. Ma ho tenuto duro perché volevo sapere come andava a finire, ero preoccupata per la sorte dei bambini. Con mia grande sorpresa ho notato che il ritmo è aumentato. Hanno cominciato ad accadere delle cose, le acque si muovevano, cominciavo ad avere un certo interesse per la lettura. Alla fine devo riconoscere di aver fatto bene, la seconda parte a mio avviso riscatta la prima, tiene incollati alle pagine con il fiato sospeso. Il finale è un buon finale, soddisfacente e logico, in parte prevedibile, ma insomma il mio giudizio è positivo. Lo consiglio, ma solo ha chi ha la tenacia necessaria.