Questa è la storia di Jan Dite, un arrampicatore sociale piccolo di statura e di condizioni sociali, che sfrutta ogni mezzo per appagare le sue ambizioni di denaro e di sesso, per compensare le sue lacune. Il suo percorso evolutivo si compie nei cinque alberghi in cui va di volta in volta a lavorare, sempre più fastosi, e in cui si dedica freneticamente alle proprie mansioni: tanto che, come immerso in una sorta di microcosmo dove contano solo i suoi desideri, non si accorge degli eventi e dei drammi circostanti che sconvolgono il suo paese e la sua gente tra il 1930 e il 1950, segnati dall’occupazione nazista e poi dall’avvento del regime sovietico.

Dal web

Scritto nel 1971, e’ circolato per anni in versione clandestina. E’ la vicenda di un piccolo (di statura non solo fisica ma anche morale) cameriere, un po’ naif (a me ha ricordato un Chaplin/Charlot piu’ cattivello), della sua carriera in servizio presso hotel sempre più di lusso, della sua brama di diventare ricco tanto quanto di sembrare più alto, della sua parabola ascendente e poi discendente.
Accanto a lui troviamo altre figure… strani commessi viaggiatori, un giovane spaccalegna che diverte gli ospiti ma in realta’ e’ un criminale, un capo d’albergo che tutto sa e tutto vede tipo Grande fratello e altri. Ironico e insieme tragico, apparentemente disincantato e quasi surreale …a volte erotico. Probabilmente per capire certe dinamiche bisogna conoscere un po’ la storia di quel tempo (le pagine dedicate al villaggio vacanze per la procreazione della nuova razza ariana sono tra le più divertenti del libro) Nota non trascurabile: la scrittura ( 248 pagine) ha pochissimi punti a capo….e personalmente questo a me non fa impazzire.
Avete presente i discorsi trafelati di Woody Allen? . Comunque non mi e’ dispiaciuto. Originale.