Basato su una storia vera, un romanzo che è una testimonianza di speranza e di coraggio. "Nelle possibilità di tragedia che avevo previsto per me e per la mia famiglia era più plausibile un rapimento". Invece Irene si trova a fare i conti con un padre in stato vegetativo in seguito a un incidente. Anche le certezze di Anna e Greg stanno per andare in frantumi. Razionale e autosufficiente lei, fermamente deciso a non diventare adulto lui, fanno volontariato con altri liceali prossimi alla maturità nell'ospedale che ospita Luciano, il padre di Irene, e altri pazienti come lui. Ma è possibile bastare a se stessi? È possibile non cambiare mai? E la nostra vita è decisa una volta per tutte? E cosa succede se ti ritrovi immobile in un letto d'ospedale? Le voci di Irene, Anna e Greg - alle quali si uniscono quella del dottore e degli altri volontari - raccontano in prima persona l'anno in cui la vita di ognuno ha preso una direzione inaspettata. Si piange, si ride, si ascolta musica, si litiga molto in questo libro, si passano ore vuote accanto a Luciano e si finisce per confidargli i segreti del cuore, si fanno corse pazze in motorino e si guarda il mare in silenzio. Ci si ritrova infine all'esame di maturità avendo scoperto cose nuove su di sé, sulla vita, sull'amore e sull'amicizia.

E’ un libro durissimo, perché ti si pianta nella mente come un chiodo. Non potevo smettere di chiedermi “E se capitasse a me?” Ma è anche un libro dolcissimo, perché ti ricorda che non siamo soli e che quando succede qualcosa di brutto, sono sempre in tanti a tenderti la mano, in questo caso i medici e gli infermieri, ma anche i ragazzi volontari, ragazzi bellissimi che si mettono al servizio di chi ha bisogno e alla fine scoprono di aver ricevuto molto. Il libro è svelto, si legge in poco tempo e lascia addosso una bella sensazione di calore.