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Discussione: Amelia Rosselli

          
  1. #1
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    Lightbulb Amelia Rosselli

    Amelia Rosselli nasce a Parigi il 28 marzo 1930, muore a Roma l'11 febbraio 1996.

    Nome:   12122736_1672974259613000_2170625992885567251_n-447x375.jpg
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    Se per l'ansia che io avevo di te perdevo i portafogli
    ad ogni angolo di strada; se per il male che mi ero
    procacciata da me dalle tue braccia invisibili ad ogni
    angolo della strada mi ero procacciata da me l'infelicità
    di saperti lontano da me; se per la mia scontentezza e
    generosità fallita io stendevo nella notte lunghi fili
    di ragno alla tua porta (portone chiuso senza speranza
    salvo per una trovata che non poteva sorgere dal mio cervello)
    se per il tuo pudore e per la mia impazienza perdevo tutti
    i rulli del controllo; se per le mie incertezze nel mezzo
    di una ironia dolce e racchiusa io cercavo te anche nella
    notte degli altri: era per meglio riconoscerti nel turbamento
    degli altri: cavalli sospesi in aria su della strada che
    non continua.

    (da Variazioni, 1960-61)
    Non avere mai paura di essere un papavero in un campo di giunchiglie.


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  3. #2
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    Nell’interiore di questo pacifico
    piccolo parco vedo te partire, a
    passi ancora lenti, per altro giardino
    e so che piovana attenderò che completamente
    risorta sia la tua figura dal cimitero
    delle mie penombre, i miei pensieri.

    (da Serie Ospedaliera)
    Non avere mai paura di essere un papavero in un campo di giunchiglie.


  4. #3
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    E il delirio mi prese di nuovo, mi trasformò
    stancata e ebete in un largo pozzo di paura,
    mi chiamò coi suoi stendardi bianchi e violenti,
    mi spinse alla porta della follia. Mi rovinò
    per quell’intera durata e quel giorno intero.
    Mi stese dispettosa a terra: incapace di muovere,
    stanca all’alba, incapace a sera: e l’agonia
    sempre più viva.

    (La Libellula)
    Non avere mai paura di essere un papavero in un campo di giunchiglie.


  5. #4
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    C'è come un dolore nella stanza, ed
    è superato in parte: ma vince il peso
    degli oggetti, il loro significare
    peso e perdita.
    C'è come un rosso nell'albero, ma è
    l'arancione della base della lampada
    comprata in luoghi che non voglio ricordare
    perché anch'essi pesano.
    Come nulla posso sapere della tua fame
    precise nel volere
    sono le stilizzate fontane
    può ben situarsi un rovescio d'un destino
    di uomini separati per obliquo rumore.

    da "Documento" (1966-1973)
    Non avere mai paura di essere un papavero in un campo di giunchiglie.


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  7. #5
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    Se dalle tue lunghe agonie e dai miei brevi respiri
    sorgesse un fiore; allora io correrei a ringraziarti
    rimboccherei la strada della bellezza. Ma tu non
    respiri e mollemente non tiri il tuo arco della sapienza;
    tu non respiri e non vuoi ritrovare l’arca di Noè: io
    qua respiro e tu tremi e tu cadi forse, e io sicuramente
    brillo e cado ai tuoi piedi fatti di cristallo.
    Ma tu non vuoi morire, e io stendo ancora la mia mano amichevole.

    Amelia Rosselli
    Non avere mai paura di essere un papavero in un campo di giunchiglie.


  8. #6
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    La passione mi divorò giustamente
    la passione mi divise fortemente
    la passione mi ricondusse saggiamente
    io saggiamente mi ricondussi
    alla passione saggistica, principiante
    nell’oscuro bosco d’un noioso
    dovere, e la passione che bruciava
    nel sedere a tavola con i grandi
    senza passione o volendola dimenticare
    io che bruciavo di passione
    estinta la passione nel bruciare
    io che bruciavo di dolore nel
    vedere la passione così estinta.
    Estinguere la passione bramosa!
    Distinguere la passione dal
    vero bramare la passione estinta
    estinguere tutto quel che è
    estinguere tutto ciò che rima
    con è: estinguere me, la passione
    la passione fortemente bruciante
    che si estinse da sé:
    Estinguere la passione del sé!
    estinguere il verso che rima
    da sé: estinguere perfino me
    estinguere tutte le rime in
    “e”: forse vinse la passione
    estinguendo la rima in “e”.

    Amelia Rosselli
    Non avere mai paura di essere un papavero in un campo di giunchiglie.


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  10. #7
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    Tutto il mondo è vedovo se è vero che tu cammini ancora
    tutto il mondo è vedovo se è vero! Tutto il mondo
    è vero se è vero che tu cammini ancora, tutto il
    mondo è vedovo se tu non muori! Tutto il mondo
    è mio se è vero che tu non sei vivo ma solo
    una lanterna per i miei occhi obliqui. Cieca rimasi
    dalla tua nascita e l’importanza del nuovo giorno
    non è che notte per la tua distanza. Cieca sono
    chè tu cammini ancora! cieca sono che tu cammini
    e il mondo è vedovo e il mondo è cieco se tu cammini
    ancora aggrappato ai miei occhi celestiali.

    Amelia Rosselli
    Non avere mai paura di essere un papavero in un campo di giunchiglie.


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  12. #8
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    I tuoi occhi di ceramica, le tue membra lussuose
    la tua vigliacca pelle fanno di me il più forte
    degli schiavi d’amore. Impertinente fu la mia
    vita finché si scontrò con la tua lussuria, tetto
    coniugale con tutte le carte in ordine. Il disordine
    della mia passione attirò il tuo petto di brace
    le mie sconvolgenti frasi d’imploro commossero
    i tuoi occhi pieni di lacrime, cibo preferito
    degli dei scanzonati. Una canzone avvolse la
    mia mira nella tua rete; tu la rompesti,
    avvolgendola nel tuo cuore di uomo con tutte le
    carte in un disordine tipico del tuo cuore senza
    amore. Amare frasi andai ripetendo finché non ti
    rintracciai sul tuo trono di viande e disperazioni.
    Due azioni mi portarono vicino a te: la tua frase
    ignorante e il tuo cuore di tufo, seppellito
    oramai nelle mie lunghe braccia trionfanti
    d’amore e di lussuria regina della notte e delle
    stelle.

    Amelia Rosselli
    Non avere mai paura di essere un papavero in un campo di giunchiglie.


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  14. #9
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    Nel delirio di una piccola notte d'estate io tramavo
    ingiurie e mescolavo i generi. Nel delirio generale
    di una notte lunga a sopportarsi perché infallibile
    io crescevo stoltamente nel riflesso del grande
    vaso che era la luna al suo apice. Nel riflesso...
    del grande vaso rotatorio che era la cometa che
    correva addietro alle mie parvenze io cercavo senza
    riposo l'uomo cavalleresco.
    (Variazioni, 1960-61)

    Amelia Rosselli
    Non avere mai paura di essere un papavero in un campo di giunchiglie.


  15. #10
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    O mio fiato che corri lungo le sponde
    dove l'infinito mare congiunge braccio di terra
    a concava marina, guarda la triste penisola
    anelare: guarda il moto del cuore
    farsi tufo, e le pietre spuntate
    sfinirsi al flutto.
    Non avere mai paura di essere un papavero in un campo di giunchiglie.


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