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Discussione: Le transitanti di Silvano Nuvolone

          
  1. #1
    Master Member L'avatar di daniela
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    Le transitanti di Silvano Nuvolone

    "Quello che ci circonda è in perenne movimento, tutto ciò che vive, tutto ciò che possiamo vedere e anche immaginare, non si arresta. Soltanto l'uomo è riuscito, nella sua immane idiozia, a creare l'immobilismo, la ripetitività inutile, la staticità senza alcun fine, se non la noia. Gesti, parole, pensieri. Immobili e ripetitivi, senza fantasia, senza creatività, senza movimento."

    Nome:   le transitanti.jpg
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    Un bel racconto di Silvano Nuvolone che racchiude con naturalezza riflessioni sul senso della vita.
    Un incontro magico e surreale in treno, tra uno studente e la signora delle margherite, maestra di vita nel cogliere con gioia e genuinità l'armonia della natura. Con gli occhi del cuore questa bizzarra signora, quasi un folletto dei boschi, insegna ad apprezzare con sguardo nuovo ciò che ci passa accanto e a non ignorare quello che ci sfiora. Il percorso che ci attende richiede nuovi occhi e più consapevolezza per assaporarne ogni istante. Siamo tutti solo di passaggio, transitanti, ma quanta vita perdiamo nella fretta?

    Leggere questo libro per me ha significato fermarmi, trarre un bel respiro e guardarmi attorno con calma e tranquillità, una boccata d'aria pura rilassante nello stress e nell'impazienza quotidiana. Una pausa di riflessione, in cui ci si chiede che senso abbia la folle corsa della nostra stressante routine che ci trascina senza consentirci di assaporare nulla, passando accanto alle meraviglie della vita senza vederle nè assaporarle. Ciechi, sordi e di corsa.

    Un piccolo libro (139 pagine) ben scritto con la profonda sensibilità e delicatezza di Silvano Nuvolone, che con apparente semplicità spinge alla riflessione sui temi più profondi della vita, lo scorrere del tempo, il senso del nostro esistere.


    "Spesso mi sembrava di essere libera, eppure ogni giorno dovevo sottostare a restrizioni di ogni tipo.Gli orari, i gesti, le parole inutili che replichiamo sempre, quasi senza rendercene conto, i ritmi costanti. Questa non è libertà."

    "Ecco com eravamo quel giorno. Semplicemente felici. I nostri pensieri erano partiti prima di noi . Li avremmo raggiunti presto. Il luogo non aveva importanza, soltanto il muoversi lo era, soltanto quello."


    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  3. #2
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    Grazie Daniela, una recensione felice e centrata. Sono contento che il mio romanzo ti abbia dato qualche ora di buona lettura.
    Ciao e a presto
    Silvano.

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  5. #3
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    Le transitanti.


    Ho letto anch'io questo romanzo breve.
    L'idea di definirlo un romanzo non è del tutto... appropriata? poichè il termine specifico rimanda strutturalmente a una storia che inizia e finisce, ricca di personaggi situazioni ecc. e non si può dire che Le transitanti lo sia, poiché anche se ci sono diversi personaggi in realtà l'unico vero protagonista è il lettore. Cosa strana no? Eppure è stata questa la mia sensazione... non il giovane e indolente universitario è il protagonista e neppure la signora dalla grande borsa gialla con vivaci margherite, ma la sottoscritta.
    Ed è per questo che il romanzo non si conclude con l'ultima pagina ma sembra iniziare. Mi viene da sorridere perché Sorgente gioca con l'immagine dei libri che sono parte di noi: pagine di ricordi, di esperienze, di quotidianità, di inutili facezie, di convenzioni che si mantengono in moto per inerzia. Sorgente ci invita a chiudere tutto quello che non è necessario, a fare ordine per lasciare il posto al nuovo.
    Mi accorgo ora che voi che leggete queste mie righe non sapete chi sia Sorgente, eppure per me è una presenza famigliare: il suo cappello, la sua borsa, la sua voce, la sua risata, i suoi occhi, il mistero delle sue apparizioni... cara Sorgente, una signora non scontata che rimane negli di chi l'incontra e lascia dentro l'eco di una risata, ma anche una nota di malinconia e solitudine.


    La trama è semplice eppure mai banale, e seppure la vicenda potrebbe sembrare a un certo punto girare a vuoto, in realtà il testo va in crescendo, arricchendosi di piccole battute, di situazioni inaspettate.


    Mi è piaciuto? Sì. È un romanzo umile, che non vuole stupire nè erigersi a maestro di vita. È una storia che nasce da un disegno abbozzato su un vetro appannato e più non si conclude, altrimenti a che transitiamo a fare?
    Ho apprezzato anche lo stile, semplice ed elegante. Leggero e scorrevole, malinconico e divertente.
    un inno alla giovinezza perchè non fugga via e lasci solo rimpianti di cose non fatte.

  6. #4
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    Grazie kaipirissima, una recensione e una interpretazione molto personale del mio romanzo, calzante e che induce alla discussione. Sono felice di aver innescato un meccanismo di riflessione; è proprio quello che volevo fare. Hai ragione, il mio è un romanzo umile e non desiero salire in cattedra ad insegnare, non è il mio compito e neppure lo voglio. Ti ringrazio ancora.
    A presto.
    Silvano.

  7. #5
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    Grazie a te, a distanza di giorni il ricordo del tuo romanzo è ancora lì che mi fa pensare...

    Eh eh, effettivamente Avrei qualche domandina in proposito... Nella storia c'è quel transitare libero infinito, ma poi, ognuna a suo modo, le tre amiche

      Spoiler

    si fermano. Mi chiedo come leggere questo. Dev'essere per quello che ho interpretato il testo come un inno alla giovinezza.
    Effimera si ferma perché trova l'amore, (però mi ha lasciata perplessa il fatto che non volesse vedere le sue amiche, come se fosse un tornare indietro e non un procedere, però mi sembra un po' esagerato), Isola trova la città ma poi è la vecchiaia a fermarla, e Sorgente? il testo non lo dice ma tutto fa supporre che muoia... E allora forse è questo il senso? Un monito al giovane indolente, o all'amico superficiale, a non lasciare che la vita passi distratta accanto a noi, ma essere pronti sempre ad afferrarla, sapendo che non si sa cosa nè dove ci porterà, come un treno preso al volo? Non aspettiamo la vecchiaia per diventare saggi buttiamoci prima!

    E poi... è un caso che Isola si innamori di Venezia? Effimero l'amore?
    E Sorgente? Passa il testimone allo studente?



    questa è un po' la mia interpretazione.

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  9. #6
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    Un sacco di ottime domande. Mi prendo qualche giorno per risponderti. (sono appena tornato dal lavoro e non sono abbastanza...lucido)
    A Presto.
    Silvano.

  10. #7
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    Le transitanti.


    Ho letto anch'io questo romanzo breve.
    L'idea di definirlo un romanzo non è del tutto... appropriata? poichè il termine specifico rimanda strutturalmente a una storia che inizia e finisce, ricca di personaggi situazioni ecc. e non si può dire che Le transitanti lo sia, poiché anche se ci sono diversi personaggi in realtà l'unico vero protagonista è il lettore. Cosa strana no? Eppure è stata questa la mia sensazione... non il giovane e indolente universitario è il protagonista e neppure la signora dalla grande borsa gialla con vivaci margherite, ma la sottoscritta.
    Ed è per questo che il romanzo non si conclude con l'ultima pagina ma sembra iniziare. Mi viene da sorridere perché Sorgente gioca con l'immagine dei libri che sono parte di noi: pagine di ricordi, di esperienze, di quotidianità, di inutili facezie, di convenzioni che si mantengono in moto per inerzia. Sorgente ci invita a chiudere tutto quello che non è necessario, a fare ordine per lasciare il posto al nuovo.
    Mi accorgo ora che voi che leggete queste mie righe non sapete chi sia Sorgente, eppure per me è una presenza famigliare: il suo cappello, la sua borsa, la sua voce, la sua risata, i suoi occhi, il mistero delle sue apparizioni... cara Sorgente, una signora non scontata che rimane negli di chi l'incontra e lascia dentro l'eco di una risata, ma anche una nota di malinconia e solitudine.


    La trama è semplice eppure mai banale, e seppure la vicenda potrebbe sembrare a un certo punto girare a vuoto, in realtà il testo va in crescendo, arricchendosi di piccole battute, di situazioni inaspettate.


    Mi è piaciuto? Sì. È un romanzo umile, che non vuole stupire nè erigersi a maestro di vita. È una storia che nasce da un disegno abbozzato su un vetro appannato e più non si conclude, altrimenti a che transitiamo a fare?
    Ho apprezzato anche lo stile, semplice ed elegante. Leggero e scorrevole, malinconico e divertente.
    un inno alla giovinezza perchè non fugga via e lasci solo rimpianti di cose non fatte.
    Splendida recensione, che invita alla lettura! Cosa che farò molto presto... Grazie
    Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

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  12. #8
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    Buona sera Kaipirissima.
    Rispondo a qualche tua domanda, lasciando la porta aperta per altre riflessioni. Mi fa piacere che ogni lettore abbia una sua personale interpretazione, non è detto che quella corretta sia dell'autore anzi, il romanzo permette diversi sentieri e ognuno può portare a qualcosa che assomiglia alla felicità. L'idea è quella di vedere con gli occhi della natura tutte le sciocchezze che l'essere umano architetta per riuscire a non raggiungere proprio quella felicità alla quale anela. Il fatto che le protagoniste ad un certo punto sembrino fermarsi serve a ricordare il nostro stato effimero di equilibrio, ma anche a dare forza al racconto, a farci riflettere e a spronarci affinchè la nostra breve esistenza possa essere quanto mai appagante. Nel romanzo ci sono naturalmente alcune visioni personali ed autobiografiche; Venezia è la città che più amo in assoluto, e quindi ho voluto celebrarla, come luogo unico dello spirito, come un non-luogo dove è possibile trovare la propria anima. Per quando riguarda lo studente,non lo definirei propriamente indolente, ma un osservatore, una persona che si trova a dover affrontare alcune verità dell'esistenza, a scoprire quello che ha perduto, a riflettere sul futuro e tutto ciò soltanto ascoltando una storia, una bella storia, raccontata da un folletto. Non è cosa da poco. Perchè le transitanti, ad un certo punto, si fermano? Forse soltanto per ricordarci la caducità e la brevità della nostra esistenza. Ma poi, si fermano veramente? E' possibile che la nostra esistenza non si arresti mai? Il mio maestro, il poeta Maurizio Romanelli, purtroppo scomparso nel 2012, credeva nella reincarnazione. Amava i gatti e spesso mi diceva che sarebbe sicuramente rinato nel corpo di uno di questi animali. Sicuramente non è che una coincidenza, ma io sembro attirare i gatti, anche il più restio di questi animali non disdegna le mie carezze. E io sono felice e ricordo il mio amico. Questa non è eternità?
    Mi fermo qui, per ora.
    Un saluto a Rosy; se leggerai il mio libro, sarò lieto di conoscere il tuo parere.
    Silvano.

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  14. #9
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    Grazie Nuvolone, per l'attenzione e la disponibilità.
    avere un commento dell'autore è una vera fortuna.

  15. #10
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    Buon giorno a tutti, desidero comunicare a chi fosse interessato, che farò una presentazione dei miei ultimi romanzi il giorno sabato 13 agosto, a Ronco Canavese, comune del Parco del Gran Paradiso, alle ore 16,30 nel salone polivalente di Piazza Mistral. Se qualche lettore di scompaginando fosse nei dintorni, sarebbe piacevole conoscerci.
    Un saluto.
    Silvano Nuvolone.

  16. #11
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    magari! ma sono un po' lontanina...

  17. #12
    Master Member L'avatar di Rosy
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    Aggiungo qui il mio modesto commento...del resto ciascuno ha una propria ottica ed una propria sensibilità nel cogliere le cose, no?

    LE TRANSITANTI

    In una vita parallela, di fantasia, può capitare di tutto.
    Può capitare, per esempio, di incontrare su un treno di pendolari una vecchietta un po’ buffa, con una borsa a grandi margherite gialle e strani cappellini. E di “disegnare” con lei , sul vapore del finestrino del treno, con il dito, un cuore, un fiore...
    Può capitare anche , che da questo piccolo gesto nasca un’amicizia , destinata a cambiare per sempre una vita un po’ piatta ed abitudinaria.
    E’ la storia , tra il reale ed il fantastico, di uno studente che incontra un giorno sul treno una vecchietta. Capisce subito di avere di fronte un personaggio straordinario.
    Il suo nome è Sorgente, come ( cito) “una polla chiara, trasparente, dove l’acqua sgorga senza fermarsi mai, dalla terra o da una fessura nella roccia, in un viaggio che non ha fine”.
    Sorgente ha due amiche come lei, Effimera ed Isola, ed insieme hanno deciso di costruirsi una nuova realtà, di ricucire le loro vesti di nuove speranze.
    Sono sempre in movimento, seguono la vera natura delle cose, e perciò si definiscono le “transitanti”.
    Il ragazzo dopo un primo sbigottimento rimane affascinato dalla persona, dalle sue teorie, dal suo stile bizzarro di vita, ed a poco a poco si accorge di attendere con ansia gli incontri, di ascoltare i suoi racconti, di imparare ad “osservare” la vita con nuove prospettive.
    E’ una favola pervasa da un’atmosfera magica, questa che ci narra l’autore Silvano Nuvolone ( di cui avevo letto e commentato anni fa l’intrigante romanzo “Il dono dell’acqua”).

    A poco a poco anche noi, insieme al protagonista, incominciamo a provare l’emozione di esperienze diverse: la “la giornata del pianto” oppure “il giorno delle sorprese”, e procedendo nella lettura non ci sorprendiamo più: è normale sentire profumi solo nostri che ci evocano ricordi bellissimi, o partire senza sapere dove si arriverà…
    All’ultima pagina, ci si accorge di essere completamente catturati dalla storia e di essere entrati in sintonia con il magico mondo delle “transitanti”.
    Fa bene ogni tanto leggere qualcosa di lieve, impalpabile, quasi una medicina per l’anima.
    Alcune righe:
    “I pensieri erano vapori di nebbia, che il sole faceva svanire e trasformava in nubi bianche e leggere.
    I ricordi, libri chiusi e riposti in uno scaffale, uno accanto all’altro, da leggere dopo, senza fretta.
    La paura, un cane al guinzaglio, che abbassava le orecchie ed aspettava una carezza”.

    Romanzo molto particolare e non per tutti i gusti, ma molto piacevole e …taumaturgico!

    Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

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  19. #13
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    Bella recensione Rosy!
    Grazie per aver condiviso con noi le tue sensazioni!
    A me, in particolare, manca la "grazia" dei tuoi post!
    Un bacio e un saluto.

  20. #14
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    Bella recensione Rosy!
    Grazie per aver condiviso con noi le tue sensazioni!
    A me, in particolare, manca la "grazia" dei tuoi post!
    Un bacio e un saluto.
    Troppo buona! sono cambiate tante cose..con il fuggire della salute ho perso tanti entusiasmi.Ma questo a silvano Nuvolone lo dovevo!!! ciao a tutti.
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

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  22. #15
    Member L'avatar di NUVOLONE
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    Grazie Rosy, una recensione fatta col cuore.
    Non avevo dubbi che il romanzo ti sarebbe piaciuto, credo che tu sia una persona molto sensibile ed intelligente e sono lieto di aver scritto qualcosa che incontra il tuo gusto.
    Grazie ancora.
    Silvano.

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