Recentemente ho letto "Lumen", libro di cui avevo grandi aspettative. Non che sia rimasto deluso, ma l’ho trovato un po’ farraginoso, la scrittura di Ben Bastor, difficile da spiegare, in apparenza è semplice ma in alcuni tratti diventa pesante, poco fluida, quindi l’ho portato a termine con un po’ di fatica.
Sicuramente, come nel libro precedente, mi è piaciuta la figura di Martin Bora, con tutti i tormenti e la disperazione di un ufficiale della Wehrmacht che intimamente rifiuta gli orrori del nazismo, ma nello stesso tempo, per me inspiegabilmente, ne rimane fedele. E questo è il tema centrale del romanzo perché la storia gialla, l’omicidio della badessa polacca in odore di santità, rimane un po' in sottofondo.
Anzi a un certo punto prende più rilevanza un altro omicidio, che non ha niente a che fare con la badessa, quello del compagno di camera di Bora, che nelle recensioni non viene nemmeno citato.
Molto efficace l'ambientazione a Cracovia durante l'invasione tedesca.
Lo consiglio comunque.