Aia... abbiamo di nuovo un pareggio...
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2) Tramonto e polvere - Joe R. Lansdale
Una comunità di poveracci sorta intorno a una segheria, una natura violenta testimone muta di una terribile storia di amore e di sopraffazione. Siamo in Texas, negli anni della Grande Depressione. Sunset Jones uccide il marito, manesco tutore dell'ordine, e ne prende il posto. E si trova ben presto invischiata nel caso di un antico delitto che affonda le sue radici in una macabra storia di sesso e razzismo, di avidità e corruzione, di ragazze-madri e figli mai nati. Una vicenda nascosta nelle viscere del piccolo villaggio, che offre alla giovane donna la possibilità di scoprire in se stessa una forza morale di cui fino a quel momento era inconsapevole. La voce di Lansdale dipinge un mondo che sembra uscire da una leggenda orale, di quelle che passano di generazione in generazione, e dove, lontani, arrivano gli echi del Ku Klux Klan, delle leggi razziali, della nuova ricchezza in arrivo dai pozzi petroliferi.

3) Le stanze dei fantasmi - Charles Dickens
In una vecchia casa di campagna Joe e Patty decidono di invitare un gruppo di amici per vivacizzare le loro giornate. Una coppia affiatata, un giovanotto brillante, una femminista convinta, un ex marinaio col suo compagno di avventure e un avvocato di successo rispondono all'invito, e finiscono per partecipare a un singolare "ritiro" in una classica location alla Poe: una villa isolata e popolata di presenze dall'oltretomba. Vivranno per tre mesi insieme, lontani dal mondo, avendo la possibilità di scoprire quale fantasma abita la loro stanza (e la loro vita), senza mai farne parola. Soltanto alla fine si riuniranno per raccontarsi ciò che hanno visto e udito, come in un inquietante Decameron. Regista dell'esperimento è Joe, alter-ego dello stesso Dickens. "Le stanze dei fantasmi" è un modernissimo romanzo a cornice, che inanella una serie di storie pubblicate su "All the Year Round" nel 1859, a cura di Charles Dickens. Con la sua consueta ironia ai limiti della satira e con il pretesto degli spettri, il più famoso scrittore vittoriano compone un nutrito campionario delle fobie e delle nevrosi dei suoi contemporanei.