Ci saranno i cartelli appesi agli alberi lungo i viali, e la polvere alzata dalle carrozze mi ricorderà le mattine in cui passeggiavo al Bois de Boulogne.
E le dame con i loro ombrellini e le fontane; e ci saranno ancora una volta le scacchiere coi loro giocatori pensosi e i cani sciolti e i voli delle rondini, che non ricordo sin d’ora…così alte nel cielo.
Ci sarà il temporale improvviso e le panchine bagnate, e l’odore dell’erba risvegliata…e ci sarà l’arcobaleno da trovare, e la meraviglia di un messaggio d’amore scambiato in silenzio tra due giovani amanti che si donano per sempre l’un l’altra in uno sguardo.
Ci sarà qualcosa che ricorderò senza fatica e molto altro che non potrò ricordare.
Ci saranno i colori dei muri invecchiati, e ci sarà l’odore delle sterpaglie bruciate; ci sarà la musica che arriva non sai mai da dove e ci sarà la promessa di un ritorno alla fine di un lungo viaggio.
Ci saranno le discussioni d’affari di uomini ben vestiti incrociati nel cammino, e gli schiamazzi dei bimbi mai sazi di giochi, di corse e rincorse e di ginocchia sbucciate.
Ci sarà ancora una volta il vecchio pazzo che parla ad alta voce con chissà chi; ci sarà anche la vecchia che dignitosamente porta con sé in poche sporte tutto il suo mondo e la sua storia, piegata su se stessa da quel peso che altri stipano con cura in alcuni cassetti…a scomparsa.
Ci sarà il giornale dimenticato e l’anello come pegno di fidanzamento; ci sarà la mosca nelle ore più calde e il tè del pomeriggio sotto il gazebo.
Ci sarà da ricordare la stretta morsa del corsetto e il tempo infinito occorso per sistemare al meglio la capigliatura; ci saranno ancora i pescatori appoggiati al parapetto e i pittori della domenica.
Ci saranno le esibizioni degli artisti di strada che il ricordo infiammerà; e le offerte alla madre del bimbo monco esposto come un esame di carità.
Ci sarà il circo poco lontano e la prima a teatro. Ci saranno i rapinatori inseguiti dalle guardie sempre in affanno.
Lanciavano entusiasti singole rose sul proscenio, alcuni; altri a mani nude combattevano contro le spade romane davanti al fuoco delle loro croci; ci saranno anche loro.
Ci saranno i contadini e i latifondisti divenuti poi gli operai e i capitalisti; e ci sarà lo spettacolo della fine e ci sarà la fine dello spettacolo.
E la stella del palcoscenico, e la sua nuova fidanzata; e ci saranno i modi gentili di un pontefice che lasciava un insegnamento di misericordia.
Ci sarà da ricordare l’oro di certi occhi e la paura nei cuori, la timidezza del cerbiatto incontrato sul sentiero e il volo lineare dell’airone.
Ci sarà l’audacia dell’esploratore e la maledizione della stele.
Le stalle dove dimorare, e ci sarà di nuovo la chitarra legata al polso, la notte.
Le baldracche della suburra e i bagni di latte a corte; ci saranno quintali di cera da scrostare dai marmi, e migliaia di morti da rimuovere dai campi di battaglia.
E chi camminerà a lungo a piedi nudi e con le scarpe in mano, e i padri della devozione; e ci saranno i corrieri senza nome col viso aperto tipico dei contadini russi.
Ci saranno i deportati a vita a costruire murature in pietra e lucernari a 35 gradi sotto lo zero, e ci sarà l’angelo stagliato sopra la capitale dell’est ad ammonirli in un terrifico silenzio di luce.
Ci sarà un bachiano e perduto trio per organo in crome gentili ad accompagnare l’idea della bellezza come verità rivelatasi nella materia.
Ci saranno gli amari sorrisi degli sconfitti e le loro fughe per la sopravvivenza, ad incrociare per via colonne di giovani donne rivendicanti i loro desideri come ricordi protratti nel futuro.
E ci sarà la pietà, e il sentimento del pentimento, ma sarà difficile da ritrovare tra i ricordi.
Ci saranno le regressioni e le rimozioni, sui banchetti da mercato, offerte da imbonitori con le facce che non promettono nulla di buono.
E le abitudini casalinghe dei dirimpettai osservate dal balcone sul quale da sempre si aspetta l’arrivo di silenziose astronavi ed enormi, magari a forma di sommergibile; e ci sarà l’opera di T. S. Eliot che il vento a tratti sfoglierà sulla scrivania.
Ci sarà da ricordare la leggerezza del gioco dei biglietti amorosi lasciati ora qua ora là, come fossero lettere provenienti dall’eternità, o biglietti di sola andata per il nulla; e un cuore di madre a cui restituire l’inerzia, ci sarà.
Ci saranno i fuoriusciti coi loro sguardi sorridenti, e gli orologi da panciotto penzolanti dai rami del mandorlo. Ci sarà l’ennesima tempesta di pirite, da cui si trovava riparo ben nascosti sotto le ali degli angeli. Ci sarà la sensazione della sera che arriva, e l’ora del riposo.
Ci saranno le schiere delle illusioni, delusioni, collusioni e i fatti della vita tutta, ci saranno.
A morderci i talloni, a spillarci le labbra, a cucirci le palpebre ci sarà il ricordo del ricordo della felicità. E ci saranno le stelle, i nostri stessi corpi. E le nenie notturne dei gatti che diventano il buongiorno dell’allodola, prima che canti il gallo.
E gli abbandoni, e lo sprezzo, e la parte peggiore di un’umanità già a brandelli che sottoscrive fiera ogni crudele sua azione. E un cervello pulsante in una gabbia toracica, ci sarà; e un cuore-diamante abbandonato con circospezione in una discarica, di notte.
E le frequentazioni senza scopo, e tanti attribuiti significati trovati tra le pieghe di una giornata, da non poter condividere; e solo l’eco del nome che rimbalza da tempia a tempia, come prologo all’incubo. E ci saranno le scintille della ritrosia, meno vitali di quelle di una elettrica sintonia, tanto accecante quanto, appunto, fatua e derisoria.
E le promesse dorate che danzano in aria come fosse in autunno, agosto.
E il crepitìo della paglia, e il calore dimenticato, ci sarà; e il momento in cui si sente di dover chiedere scusa.
E i denti da latte incastonati in piccoli anelli di poco valore, ci saranno, e un neo sul labbro inferiore.
Ci saranno i sorrisi e gli invisibili passi di danza al suono dell’Andante cantabile e del successivo Moderato con anima del secondo movimento della Quinta Sinfonia; ci saranno allora da ricordare alcuni tramonti, così rosarancio in cielo e bianchi di vesti al ballo in campagna.


di SANVEAN


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Trovo questo scritto incantevole...