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Discussione: Ricordi di viaggio

          

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  1. #1
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    Smile Ricordi di viaggio

    Avete qualche ricordo di viaggio da raccontare?
    Non è necessario che provenga dall'Australia o dalla Polinesia; basta anche da un paesino della Toscana, o dalle Dolomiti, o dalla Francia.
    Un episodio, una persona particolare, un momento felice o triste: qualcosa, insomma , che vi abbia lasciato un segno.
    Io ne ho ; avendo viaggiato abbastanza, in questi ultimi anni, ho accumulato ricordi.
    Ne racconterò uno ogni tanto, per chi lo vuole leggere.
    Ma spero di leggerne altri.
    Ciao
    Rosy
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  2. #2
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    Cappadocia...

    Questa poesia non è scritta su alcuna antologia, non so neppure se rispetti le
    regole della metrica, che ho dimenticato...

    qualche anno fa, in Turchia,
    camminavo con lo zaino in spalla per i paesi della Cappadocia; è bello andare a
    piedi, perchè si osserva il mondo con calma , si parla con le persone, si "vive"
    l'atmosfera del luogo.
    Ci siamo fermati a guardare un negozio polveroso e
    dimenticato di "robivecchi". Era gestito da un uomo di età indefinibile, che- ci
    ha confidato- scriveva poesie!!
    Me ne ha regalate alcune, che ho tradotto dal
    francese ( il mio è scolastico!).
    Vi posto la mia preferita.
    Al di là del
    suo valore letterario, mi sembra una bella poesia d'amore.

    DOV'ERI?

    Dov'eri tu, dov'eri, mia
    amata,
    mentre ti cercavo nelle taverne,
    alla luce delle
    candele,
    all'ombra dei bicchieri...

    Mentre ti cercavo sorseggiando il
    mio vino,
    nella malinconia delle tombe
    nelle volute della mia
    sigaretta
    nelle luci smorzate della notte

    dov'eri tu, mia amata,
    dov'eri
    quando ti cercavo nella palma della mia mano
    nel silenzio delle
    tue labbra
    nell'angolo del mio cuore
    dov'eri tu, dov'eri, mia
    amata?

    CRAZY ALI (Ortahisar -TURKEY)

    CAPPADOCIA: Love Valley

    [IMG][/IMG]

    ROSE VALLEY:

    [IMG][/IMG]
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    M.Medeiros

  3. #3
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    Prima di proseguire , vorrei dire che questi ricordi di viaggio altro non sono che un pretesto per...parlare di viaggi.
    Sul forum defunto avevo scritto tante cronache dei miei viaggi vicini e lontani, ma sono andate perdute. Tranne la mia più amata, che racconta il TIBET.
    La riposterò, con calma. Ora mi ..trasferirei in Nepal. ciao
    Rosy
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  4. #4
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    Smile Una sera, in Nepal.

    Per ogni camminatore degno di tale nome, il Nepal ha sempre rappresentato il “grande sogno”..
    Parlate con chiunque pratichi il trekking con serietà e continuità, e vi dirà che sogna di camminare in una di quelle valli sperdute,di salire su quei monti in un silenzio quasi sacro, da non infrangere con alcun suono…

    Anch’io facevo parte della schiera dei sognatori; avevo in mente qualcosa di mitico, inenarrabile.
    Ho avuto la fortuna di realizzare, in età matura, questo sogno non solo una, ma due volte!
    La prima volta nel 2004- trekking dell’Annapurna- ed è quella che ricordo con infinita nostalgia…
    La seconda nel 2005, in luoghi ancora più belli, la mitica valle del KUMBU, che porta verso l’Everest, ma dove le emozioni forti…erano già state vissute. Perciò non erano più una novità.

    Il ricordo che vorrei raccontare si riferisce al primo viaggio.
    Novembre 2004.
    Il trek era molto faticoso; intere giornate di cammino , a quote che da noi sembrerebbero impossibili senza rantolare dalla fatica. E dall’altitudine.
    Meno male che i portatori ci alleviavano almeno dal peso delle grosse sacche con i nostri bagagli…

    La giornata più pesante era costituita da 8 ore di marcia , quasi sempre su scalini!


    [IMG][/IMG]
    Interminabili scalinate in pietra, con gradini alti, fino ad un piccolo villaggio a quota 3000 ed oltre, Ghorapani. Da lì avremmo goduto la migliore vista possibile sull’Annapurna, all’alba del giorno dopo.

    [IMG][/IMG] ( in questa foto si intravvede già l'Annapurna).
    cont.
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    M.Medeiros

  5. #5
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    La sera, quando siamo arrivati, sfiniti, imbruniva. Una nebbiolina sottile si impigliava nelle casette azzurre in legno, che avrebbero costituito il nostro rifugio per la notte.
    Gli scalini –li abbiamo contati- erano 3.300!
    Il lodge era, come sempre , spartano ed essenziale; niente luce, solo una stufa a legna accesa nella sala comune.

    [IMG][/IMG] ( arrivo a Ghorapani)

    Stanze- cubicoli- al gelo. Un po’ d’acqua ghiacciata per lavarsi i denti, e basta.
    Dopo una cena frugale, consumata intorno al fuoco, con un gruppo di guide nepalesi di passaggio, si aspettava( temporeggiando) il momento di andare a rintanarci nel sacco a pelo , al freddo.

    Il giorno dopo la sveglia sarebbe stata alle 3! Per vedere l’ Annapurna, ogni sacrificio non sembrava troppo…
    Ad un certo punto , una guida nepalese ci domandò in inglese di cantare per loro i nostri canti popolari. Qualcuno, già con gli occhi lucidi, intonò la canzone genovese per eccellenza, “Ma se ghe pensu”,: un inno alla nostalgia.
    E tutti dietro a cantare, anche gli stonati, anche i cinici, con l’emozione alla gola…

    Poi fu il loro turno. Canzoni bellissime, alcune allegre, ma molte erano nenie di contenuto triste.
    Al buio, davanti ai soli bagliori del fuoco, i canti fluivano, a turno.
    Infine ci chiesero di cantare l’inno nazionale italiano.
    Tutti in piedi, con la mano sul cuore, qualcuno intonò:
    Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta….
    Poi cantarono il loro inno.
    Un’emozione mai provata prima, né dopo. Senza conoscere le rispettive lingue, eravamo uniti.

    Lontani migliaia e migliaia di chilometri dalle nostre case, in una notte buia, in cima ad una montagna, quelle parole avevano un significato diverso, più profondo.
    Non ho dimenticato mai quell’emozione.
    Quando ricordiamo il nostro viaggio, quel momento è quasi il suo simbolo, quello che lo rappresenta.


    Questo è l'Annapurna, visto la mattina dopo all'alba: uno spettacolo da togliere il respiro.
    Rosy

    [IMG][/IMG]
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  6. #6
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    Belle foto,Rosy. Sai, ho salvato quella dell'Annapurma (per carità, non che le altre non siano altrettanto belle) e - per un bel po' - farà da sfondo al mio pc nuovo di zecca
    Ciao e grazie di tutte queste foto e ricordi, di cui ci fai partecipi
    Carlo

  7. #7
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    P.S.
    SE A QUALCUNO PUO' INTERESSARE, STASERA 6 gennaio, su RAI3 c'è un servizio proprio sul monastero di MAR MUSA!
    ciao
    Rosy
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  8. #8
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    Smile AVVENTURA A LIETO FINE. Ancora Nepal.

    Premetto che le foto allegate a questo racconto di viaggio sono del trekking, ma NON del fatto che narrerò.
    Il perchè sarà facile da comprendere dopo averlo letto...

    Nel 2004, anno in cui mi sono recata la prima volta in Nepal,la situazione politica del paese era critica.
    I Ribelli Maoisti controllavano parte del territorio; per questo motivo nelle zone da loro occupate non era presente alcun servizio: sanitario, trasporti, comunicazioni.
    Dal punto di vista delle persone non c'erano problemi: essi assicuravano che non avrebbero torto un capello ad alcun turista. Teniamo presente che per il Nepal il turismo è grande- e quasi unica -fonte di guadagno.

    Nella zone di confine tra i territori controllati dai ribelli e le altre, si camminava, sui pullman decrepiti o a piedi,tra barricate di sacchi e filo spinato, militari armati, garitte, mitragliatrici.
    Tutto questo ci dava una vaga inquietudine , ma tanto era il desiderio di questa avventura, che non ci siamo lasciati dissuadere da nulla!

    [IMG][/IMG]

    La notte in cui partimmo alle 3 per salire a piedi sul Poon Hill ( 3270 metri), di fronte all'Annapurna, eravamo così elettrizzati, che ci scorreva nelle vene adrenalina pura, al posto del sangue.
    Ci avviamo quindi, 21 di noi, più le guide locali.
    Buio pesto. Freddo spaventoso.
    Ad un certo momento- eravamo quasi in vetta- la fila, che procedeva lenta e silenziosa tra la vegetazione , si fermò. ( preciso: là a quell'altitudine c'è ancora il verde ., diversamente dalle nostre montagne)

    [IMG][/IMG]
    cont.
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  9. #9
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    Voci alterate; una discussione animata che non accennava a diminuire.
    E un freddo addosso, da battere i piedi per terra!
    Un gruppo di uomini armati -per nulla rassicuranti -ci avevano circondati silenziosamente e trattavano, con le nostre guide, la "taglia" per farci proseguire!
    I RIBELLI MAOISTI.
    Proprio loro; chi l'avrebbe detto che li avremmo incontrati noi?
    Impauriti, aspettavamo gli eventi.
    Subito la loro richiesta fu di 50 dollari a testa; una cifra enorme per loro.
    Dopo una trattativa estenuante( e il timore di morire assiderati) riuscimmo a liberarci di loro versando una cifra forfettaria di 190 dollari . Super -sconto.

    [IMG][/IMG]

    Il fatto buffo -a raccontarlo dopo - fu che ci rilasciarono regolare ricevuta!
    Lo fanno sempre, dicono, perchè si contribuisce una sola volta alla loro causa. La posto qui sotto; è interessante, per chi vuole tradurla....

    [IMG][/IMG]
    cont.
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  10. #10
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    Due giorni dopo ci fermarono nuovamente nella foresta.Eravamo nella parte finale del trekking.
    Scena da film: tende e fuochi in una radura, e molti uomini armati fino ai denti!
    Quando mostrammo loro la ricevuta della "taglia" versata, ci lasciarono andare, con stretta di mano e ringraziamenti per aver contribuito alla causa. Era vero, allora, ciò che si diceva....
    Questa è un'avventura che merita il posto d'onore fra i miei ricordi di viaggio.

    [IMG][/IMG]

    P.S.
    Quando, al ritorno, l'ho raccontato a mia figlia, ci ha guardato costernata, e ha detto: - Vedi mamma; di solito sono i genitori a preoccuparsi per i figli che vanno in discoteca, che guidano veloce...Invece noi figli dobbiamo stare in pensiero per voi , che vi buttate in queste situazioni!
    (Un pò aveva ragione; ma rivivrei tutto).
    Ma tutto è bene quel che finisce bene.
    Fine
    Rosy
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  11. #11
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    Questo inverno ho visitato per la prima volta Firenze, che mi è rimasta nel cuore. Secondo me è la più bella città del mondo (con tutto il rispetto per tutte le altre città )

  12. #12
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    Quote Originariamente inviato da Il Conte Visualizza il messaggio
    Questo inverno ho visitato per la prima volta Firenze, che mi è rimasta nel cuore. Secondo me è la più bella città del mondo (con tutto il rispetto per tutte le altre città )
    Quando ho visto Firenze per la prima volta ho capito che cosa significa innamorarsi di una città
    “Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa” (P. Salinas)

  13. #13
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    Quote Originariamente inviato da Il Conte Visualizza il messaggio
    Questo inverno ho visitato per la prima volta Firenze, che mi è rimasta nel cuore. Secondo me è la più bella città del mondo (con tutto il rispetto per tutte le altre città )
    Non so se la più bella del mondo, ma certo bellissima, un nostro fiore all'occhiello!!!!! se hai qualche sua foto che ti piace, fatti avanti!ciao
    Rosy
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  14. #14
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    Smile Lorenzo reina, l'ultimo pastore delle nuvole.

    Settembre 2012: una settimana di camminate attraverso i monti Sicani; una zona incantevole della Sicilia , situata a cavallo tra le province di Palermo e di Agrigento.
    Qui , capitati un giorno a Santo Stefano Quisquina, paesino tra i monti a mille metri d’altezza, abbiamo avuto la fortuna di incontrare e conoscere un personaggio straordinario, il pastore –scultore Lorenzo Reina.
    Perché straordinario? Perché tutta la sua storia è speciale, e merita di essere raccontata.

    Lorenzo Reina è un pastore, ma non come gli altri.
    [IMG][/IMG]

    Fin da bambino, pascolando le sue pecore e gli asini ,sentiva dentro di sé il bisogno di esprimersi modellando la creta, scolpendo la pietra.
    Si allontanò così dalla sua terra, per seguire e coltivare la sua vocazione.
    Presto iniziò a farsi conoscere come scultore.
    Un giorno fu richiamato in Sicilia, al capezzale del padre morente.
    L’anziano uomo gli fece promettere, sul letto di morte, di riprendere l’attività di pastore ,per non lasciare che andasse perduto il suo lavoro di decenni.
    Lorenzo gli prese la mano e ne face il calco, per immortalarne una vita di fatica.
    Questo calco è ora sulla tomba del padre, nel piccolo cimitero del paese.
    Poi, semplicemente, obbedì.

    (CONT)
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  15. #15
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    E' molto interessante...la ricevuta! Quasi quasi mi unisco a questo gruppo, si può?
    Bel racconto, grazie.

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