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Discussione: I Distillati

          
  1. #1
    Administrator L'avatar di DarkCoffee
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    I Distillati

    Stamani stavo aspettando la metro e durante l'attesa ho notato la seguente pubblicità
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    Il bignami della narrativa moderna!

    Personalmente sono contrarissima! Ma che vuol dire? Uno legge per piacere, no? Mica per essere interrogato!
    Voi che pensate?
    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

  2. Thanks kaipirissima thanked for this post
  3. #2
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    Incredibile. Versione ridotta di un romanzo.
    Forse così leggerò Madame Bovary. No, credo che neanche allora.

    Mah! Tra leggere un riassunto di un romanzo e niente, preferisco niente.

  4. #3
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Di solito non sono così cattivo da augurare il peggio a nessuno, ma se veramente qualcuno ha avuto questa idea, che io considero l'anti-cultura, spero che l'iniziativa vada a picco in tempi rapidi.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  5. #4
    Senior Member L'avatar di Fosca
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    cosa non ci si inventerebbe per fare dei soldi !!! sicuramente la giustificazione sarà che la gente ha fretta e già legge poco così magari è più invogliata..., ma io mi chiedo: cosa hanno tolto nelle storie che non fosse importante sapere?.....
    sarà che io ho avuto una prof di italiano "particolare" e nemmeno il Bignami dei Promessi sposi è degno di essere considerato un "distillato"

  6. #5
    Moderator L'avatar di Rupert
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    Il libro distillato, una volta avremmo detto condensato, non è una novità.
    Tutti ricordano i best-seller concentrati che Selezione del Reader's Digest pubblicava nella sua rivista periodica.

    Già allora mi chiedevo che senso avesse quell'operazione, fino a quando non ho sentito una conversazione tra due impiegati di banca (apparentemente) di un certo livello nella quale uno dei due consigliava all'altro di abbonarsi e di leggere i riassuntini dei capolavori della letteratura per poter fare la figura della persona "colta e affidabile" per poter impressioneare un eventuale cliente di rango e convincerlo quindi ad fargli i suoi capitali da gestire.
    Mah!
    Questa nuova iniziativa editoriale mi sembra opuntare nella stessa direzione. Libri in pillole, di cui poter parlare dimostrando di essere aggiornati sulle novità culturali (e quindi darsi arie intellettuali) senza "sprecare troppo tempo" nell'effettiva lettura (e comprensione) di un'opera letteraria.

    I tanto vituperati Bignami (che io naturalmente devo esecrare d'ufficio) mi sembra rispondano ad una necessità completamente diversa, quella della sopravvivenza nell'ostile ambiente del biotopo scuola, soprattutto in quelle scuole (e ve ne sono parecchie) e con quegli insegnabti (anche in questo caso ve ne sono parecchi) inclini alla trasmissione di un sapere cristallizzato e mummificato con modalità essenzialmente autoreferenziali. l'avrete capito, sono incline a guardare il Bignami con una certa indulgenza.

    Per quanto riguarda i libri distillati, sono in dubbio. Non so se un libro distillato sia meglio di nessun libro. Nel caso di lettori scarsi, esitanti o poco convinti. Magari può essere una porta d'accesso al piacere della lettura. Forse. Chissà.

    Per un lettore chiaramente la proposta è destituita di qualunque interesse. Prenderò in prestito un famoso slogan pubblicitario per il caffé:

    la lettura è un piacere. Se non ti piace leggere, che piacere è?

    La verità però, è che la stragrande maggioranza della popolazione italiana non legge affatto e quindi mi sento persino di essere (tristissimamente) ottimista nei confronti di questi distillati. Non sia mai che qualcuno si appassiona alla lettura partendo dai riassuntini.
    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

  7. Thanks Mauro thanked for this post
  8. #6
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Quote Originariamente inviato da Rupert Visualizza il messaggio
    Per quanto riguarda i libri distillati, sono in dubbio. Non so se un libro distillato sia meglio di nessun libro. Nel caso di lettori scarsi, esitanti o poco convinti. Magari può essere una porta d'accesso al piacere della lettura. Forse. Chissà.

    Per un lettore chiaramente la proposta è destituita di qualunque interesse. Prenderò in prestito un famoso slogan pubblicitario per il caffé:

    la lettura è un piacere. Se non ti piace leggere, che piacere è?

    La verità però, è che la stragrande maggioranza della popolazione italiana non legge affatto e quindi mi sento persino di essere (tristissimamente) ottimista nei confronti di questi distillati. Non sia mai che qualcuno si appassiona alla lettura partendo dai riassuntini.
    Faccio riferimento solo a quest'ultima parte del tuo post per sottolineare un punto.

    688 pagine distillate in 240 pagine
    540 pagine distillate in 200 pagine

    La prima cosa che mi viene da osservare è che se uno ha voglia di leggere qualcosa si procura un romanzo da 200/250 pagine (e ce ne sono di eccellenti) e se lo legge integralmente.
    Se, come capita alla stragrande maggioranza della popolazione italiana (cit.), di leggere non ti frega nulla, non è certo la riduzione a metà di un tomo voluminoso che ti mette in corpo il sacro fuoco.
    Porto ad esempio "Cronaca di una morte annunciata" capolavoro di circa 100 pagine di Garcìa Marquez ... potrei contare sulle dita di diverse mani le persone che non lo hanno letto perché più lungo di un articolo della "Gazzetta dello Sport" o di "Quattroruote" per cui credo che questa operazione abbia ben poco a che fare con lo stimolo alla lettura e molto con l'idea del business in stile easy money.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  9. #7
    Moderator L'avatar di Rupert
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    Quote Originariamente inviato da Mauro Visualizza il messaggio
    Se, come capita alla stragrande maggioranza della popolazione italiana (cit.), di leggere non ti frega nulla, non è certo la riduzione a metà di un tomo voluminoso che ti mette in corpo il sacro fuoco.
    Porto ad esempio "Cronaca di una morte annunciata" capolavoro di circa 100 pagine di Garcìa Marquez ... potrei contare sulle dita di diverse mani le persone che non lo hanno letto perché più lungo di un articolo della "Gazzetta dello Sport" o di "Quattroruote" per cui credo che questa operazione abbia ben poco a che fare con lo stimolo alla lettura e molto con l'idea del business in stile easy money.
    È proprio il lato commerciale dell'operazione che mi sfugge. Come fa un'impresa editoriale accorta a immaginare che gli acquirenti illetterati si scaraventino all'improvviso in massa nei punti di vendita mossi dal sacro fuoco per acquistare una versione monca di un libro?

    Il guadagno ci dev'essere. Chiaramente. Ma non capisco bene da che cosa possa provenire. A meno che non sia un modo bislacco per mungere ad arte qualche stanziamento governativo legato alla produzione di carta stampata. Onestamente non so nulla dei meccanismi dell'editoria italiana e so ancor meno dei meccanismi dell'irrorazione di sovvenzioni statali o delle politiche di (sedicente) alfabetizzazione e di (sempre sedicente) sostegno dello Stato alla cultura, ma è l'unico movente che posso immaginare come origine di una simile trovata.

    Se questo è il caso non potrà che rivelarsi un costoso buco nell'acqua.

    Mah!
    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

  10. #8
    Master Member L'avatar di daniela
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    Quote Originariamente inviato da Mauro Visualizza il messaggio
    per cui credo che questa operazione abbia ben poco a che fare con lo stimolo alla lettura e molto con l'idea del business in stile easy money.
    Condivido! Non so se questa iniziativa creerà nuovi lettori, ma probabilmente creerà nuovi compratori.
    Sembra un'iniziativa rivolta ad allargare il bacino di utenza, cogliere nuove opportunità di vendita in persone che vanno in edicola (e quindi già leggono riviste o giornali), perciò "affini" ai lettori di libri. Un genio creativo del business chi l'ha inventata!
    Libri per non lettori, libri che non fanno perdere tempo nella lettura!

    Ma gli scrittori non si lamentano? Io mi offenderei se fossi in loro: il libro, la loro creatura, rimaneggiata da chissà chi... O deve trionfare sempre il dio denaro?
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  12. #9
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    Quote Originariamente inviato da daniela Visualizza il messaggio
    Condivido! Non so se questa iniziativa creerà nuovi lettori, ma probabilmente creerà nuovi compratori.
    Sembra un'iniziativa rivolta ad allargare il bacino di utenza, cogliere nuove opportunità di vendita in persone che vanno in edicola (e quindi già leggono riviste o giornali), perciò "affini" ai lettori di libri. Un genio creativo del business chi l'ha inventata!
    Libri per non lettori, libri che non fanno perdere tempo a leggere!
    Diciamo che sarei incredibilmente sorpreso da un aventuale successo dell'operazione. Sono perplesso.
    Saranno anche pochi soldi. Ma perché un non lettore dovrebbe spenderli per un oggetto da cui non intende trarre alcun piacere ed alcun beneficio?


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    Ma gli scrittori non si lamentano? Io mi offenderei se fossi in loro: il libro, la loro creatura, rimaneggiata da chissà chi... O deve trionfare sempre il dio denaro?
    Questo aspetto è meno problematico. Gli emolumenti corrisposti dalle case editrici fungono da miracoloso balsamo per ogni irritazione causata da uno strappo all'amor proprio.
    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

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  14. #10
    Administrator L'avatar di DarkCoffee
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    1) Il tizio che si vuole fare "bello" potrebbe farlo anche con il classico dei trucchetti: wikipedia... più semplice e riassunto di così!
    2) Un'altro aspetto che mi sconvolge è che non si può tagliare senza riamalgamare il restanze. Quindi ci hanno pure messo mano!
    3) Sono d'accordo sul fatto che è solo una questione di business. Sai quanti acquistano senza mai leggere?
    4) Anche 200 pagine per un non letyore sono tante!
    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

  15. #11
    Moderator L'avatar di Rupert
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    Quote Originariamente inviato da DarkCoffee Visualizza il messaggio
    1) Il tizio che si vuole fare "bello" potrebbe farlo anche con il classico dei trucchetti: wikipedia... più semplice e riassunto di così!
    Oggi è certamente vero, ma l'episodio che racconto risale alla preistoria, quando Selezione del Reader's Digest era ancora una pubblicazione diffusa popolare e prestigiosa, non esisteva amcora il web e si trasmettevano dati digitali con le linee telefoniche analogiche per mezzo di un accoppiatore acustico.


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    2) Un'altro aspetto che mi sconvolge è che non si può tagliare senza riamalgamare il restanze. Quindi ci hanno pure messo mano!
    Verissimo. Orrendo. ma credo che questo non scolvolga il non lettore che pur acquistando il frammento cartaceo travestito da libro non si sognerà neppure di leggerlo.

    Quote Originariamente inviato da DarkCoffee Visualizza il messaggio
    3) Sono d'accordo sul fatto che è solo una questione di business. Sai quanti acquistano senza mai leggere?
    Può darsi, ma continua a sfuggirmi come un'operazione di questo tipo possa costituire un affare interessante.

    Quote Originariamente inviato da DarkCoffee Visualizza il messaggio
    4) Anche 200 pagine per un non lettore sono tante!
    Su questo non ci piove. Resta da capire perché mai un non lettore debba voler acquistare in libro.



    Sull'assurdità di tutto questo siamo tutti d'accordo. Se non altro ci sono alcuni aspetti che, letti in filigrana, sono tutto sommato positivi.


    • Il fatto che qualcuno voglia millantare letture anche se di fatto non legge testimonia la riconosciuta dignità culturale e sociale della cultura letterario. Non si millanta qualcosa cui non si riconosce alcun valore.
    • Se per qualche inspiegabile motivo lo smercio di questi libri distillati dovesse risultare un successo commerciale, l'intero settore editoriale, che langue dappertutto potrebbe trarne qualche giovamento (la speranza è sempre l'ultima a morire).
    • Se invece il tutto si risolve in un'immensa bubbola con perdite finanziarie, per un lungo lasso di tempo nessuno si sentirà di riproporre un'altra idiozia dello stesso calibro.
    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

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  17. #12
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    Per me, molta gente li acquisterà perchè in fondo costano tanto quanto un giornale, e anche se manca qualche pezzo, che cosa vuoi che sia, il settimanale l'ho già letto, provo a dare un'occhiata a questo qua ... mal che vada, poi, lo butto via

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  19. #13
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    Sono stato un accanito lettore dei condensati della Reader's Digest. Avevo otto anni e aspettavo con trepidazione che arrivassero la pubblicazione mensile e quella, se non erro, trimestrale. Quest'ultima consisteva in un tomo con la copertina rigida marrone, in cui erano condensati di solito quattro romanzi.
    Erano tempi preistorici, paragonati a quelli attuali. Tempi in cui non esistevano personal computer, la televisione a colori era una poco diffusa diavoleria guardata con sospetto, ed il telefono in casa una rarità. Grazie a questi condensati, che oggi anch'io guardo con spocchia e sufficienza, mi sono avvicinato alla lettura. Avvicinato tanto che questa mi ha catturato, come fa una pianta carnivora, quando una mosca incauta le si accosta troppo.

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  21. #14
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    Grazie a questi condensati, che oggi anch'io guardo con spocchia e sufficienza, mi sono avvicinato alla lettura.
    Allora anche i Distillati porteranno nuovi lettori!

  22. #15
    Junior Member L'avatar di ApuoWolf
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    Credo di sì Elvira. Chi ama la letteratura non ha certo bisogno dei distillati per continuare a leggere. Chi invece non si è mai accostato ai libri perchè li giudica noiosi, oppure avvolti da quell'aura di prodotto elitario, anche grazie all'idea spesso veicolata da chi i libri li scrive li produce o li distribuisce, potrebbe trovare con questa modalità, lo spunto per cominciare a leggere senza sovraccaricare il gesto di significati aulici.
    Alla base del mio discorso c'è l'idea, mia personale e come tale non condivisibile o addirittura censurabile, per cui i libri debbano essere "divertimento". Mi spiego meglio. Lo scrittore, a mio avviso, quando scrive un'opera dovrebbe avere come unico intento quello di divertire il lettore, non di scolpire lettere immortali nella imperitura pietra della Cultura.

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