Giudicando la propria vita di uomo e l'opera politica, Adriano non ignora che Roma finirà un giorno per tramontare; e tuttavia il suo senso dell'umano, eredità che gli proviene dai Greci, lo sprona a pensare e servire sino alla fine. "Mi sentivo responsabile della bellezza del mondo" afferma, personaggio che porta su di sé i problemi degli uomini di ogni tempo, alla ricerca di un accordo tra la felicità e il metodo, fra l'intelligenza e la volontà

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Adriano ha 62 anni e, sentendo avvicinarsi la morte, scrive una lunga lettera al giovane Marco Aurelio,dove racconta la sua vita i suoi valori, le sue debolezze, l’incontro con Antinoo,i viaggi, le conquiste… e la necessaria adorazione per gli dei che devono proteggere la sua missione: quella di far splendere Roma e tutto il suo impero. Da imperatore illuminato, comprende presto che bisognava consolidare i confini dell'impero, piuttosto che espanderlo con ulteriori conquiste che a lui già apparivano effimere. Si doveva avere attenzione per quei “barbari” che, attirati da un mondo più ricco, premevano alle porte consapevole che la guerra avrebbe potuto soltanto ritardare il crollo finale, non impedirlo.
Analogie con i nostri tempi? Forse. Grazie a queste pagine, frutto di interminabili studi da parte della Yourcenar. si entra forse nell’ossessione principale dell’imperatore, che è poi il tentativo di superare la morte grazie alla bellezza, e per questo, continuare a vivere nel ricordo degli altri. Io l’ho letto due volte….e’ una lettura non scorrevolissima ma piena di suggestioni , tra poesia,mito, amore e filosofia.

Con questa poesia scritta realmente dall'Imperatore Adriano in punto di morte si chiude questo bellissimo romanzo...

"Piccola anima smarrita e soave, compagna e ospite del corpo, ora t'appresti a scendere in luoghi incolori, ardui e spogli, ove non avrai più gli svaghi consueti. Un istante ancora, guardiamo insieme le rive familiari, le cose che certamente non vedremo mai più... cerchiamo d'entrare nella morte a occhi aperti...".


Profondo ,malinconico…un grande classico.