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Discussione: Una finestra sul mondo

          
  1. #31
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    C’è una lettera bellissima che arriva dal futuro e che in questi giorni sta facendo il giro del mondo. Si tratta della lettera dall’Italia che la scrittrice Francesca Melandri ha scritto rivolgendosi a tutto il mondo e, in particolare, ai paesi europei.

    Vi scrivo dall’Italia, scrivo quindi dal vostro futuro. Noi siamo ora dove voi in Francia sarete tra pochi giorni. I grafici dell’epidemia ci mostrano allacciati in una danza parallela in cui noi siamo qualche passo avanti a voi nella linea del tempo, così come Wuhan lo era rispetto a noi di qualche settimana. Vi vediamo che vi comportate come ci siamo comportati noi. Fate le stesse discussioni che noi facevamo fino a poco fa, quelle tra chi ancora dice “Tutte queste storie per poco più di un’influenza”, e chi invece ha già capito.

    Da qui, dal vostro futuro, sappiamo per esempio che quando vi diranno di stare chiusi nelle vostre case qualcuno di voi citerà Foucault, poi Hobbes.
    Ma presto avrete ben altro da fare. Innanzitutto, mangerete. E non solo perché cucinare sarà una delle poche cose che potrete fare.

    nasceranno gruppi sui social network con proposte per passare il tempo in modo utile istruttivo; vi iscriverete a tutti, poi dopo qualche giorno non ne potrete più.
    Tirerete fuori dallo scaffale la Peste di Camus ma scoprirete di non avere voglia di leggerlo davvero.

    Mangerete di nuovo.
    Dormirete male.
    Vi interrogherete sul futuro della democrazia.
    Avrete una vita sociale incontenibile, tra aperitivi in chat, appuntamenti di gruppo su zoom, cene su skype.
    Vi mancheranno come mai prima i figli adulti, e come un pugno in pancia vi colpirà il pensiero che per la prima volta da quando sono usciti di casa non avete idea di quando li rivedrete.
    Vecchi screzi e antipatie vi appariranno irrilevanti. Telefonerete per sapere come sta a gente che avevate giurato di non rivedere più.
    Molte donne saranno picchiate nelle loro case.
    Vi chiederete cosa sta succedendo a chi a casa non può restare perché una casa non ce l’ha.
    Vi sentirete vulnerabili quando uscirete a fare la spesa nelle strade vuote, soprattutto se siete donne.
    Vi chiederete se è così che collassano le società, se davvero va così veloce, poi vi proibirete di avere questi pensieri.
    Tornerete a casa e mangerete.
    Ingrasserete.
    Cercherete i video di fitness online.
    Riderete, riderete tantissimo. Vi uscirà un humour nero sarcastico da forca. Anche chi prende sempre tutto sul serio avrà piena coscienza dell’assurdità della vita.
    Vi darete appuntamento nelle fila contingentate fuori dai negozi per incontrare di persona gli amici, anche se a distanza di sicurezza.
    Vi sarà chiaro tutto ciò di cui non avete bisogno.
    Vi verrà rivelata con evidenza assoluta la vera natura degli esseri umani che avete intorno e avrete sia conferme che sorprese.
    Grandi intellettuali che fino a ieri avevano pontificato su tutto non avranno più parole e scompariranno dai media, qualcuno si rifugerà in astrazioni intelligenti ma da cui sarà mancante il minimo soffio di empatia quindi smetterete di ascoltarli. Persone che avevate sottovalutato si riveleranno invece pragmatiche, rassicuranti, solide, generose, di visione chiara.
    Chi invita a vedere tutto questo come occasione di rinascita planetaria vi aiuterà ad ampliare la prospettiva ma vi darà anche terribilmente fastidio: il pianeta respira per le emissioni di CO2 dimezzate ma tra un mese voi come pagherete le bollette?

    Non capirete se assistere alla nascita del mondo di domani sia cosa più grandiosa o miserevole.
    Farete musica dai balconi. Quando ci avete visto in video che cantavamo l’opera avete pensato “ah, les Italiens”, ma noi lo sappiamo già che anche voi canterete la Marsigliese.
    E quando anche voi sparerete dalle finestre col volume al massimo “I will survive”, noi vi guarderemo annuendo come da Wuhan, dove hanno cantato dai balconi a febbraio, hanno guardato noi.

    Molti si addormenteranno pensando che la prima cosa che faranno appena usciti sarà divorziare.
    Verranno concepiti molti bambini.
    I vostri bambini faranno i corsi online, saranno insopportabili, vi daranno gioia. Gli anziani vi disobbediranno come adolescenti, dovrete litigare per non farli andare in giro a farsi contagiare e morire.
    Cercherete di non pensare alla morte in solitudine dei ricoverati.
    Desidererete lanciare petali di rosa al personale medico.
    Vi diranno come la società sia unita in uno sforzo comune, che siete tutti su una stessa barca. Sarà vero.
    Questa esperienza cambierà per sempre la vostra percezione di individui.
    L’appartenenza di classe farà anche però la differenza. Essere chiusi in una casa con terrazza o giardino, oppure in un condominio popolare affollato: no, non sarà la stessa cosa.
    Non lo sarà poter lavorare da casa o veder sfumare il proprio lavoro.
    Quella barca in cui sarete insieme per sconfiggere l’epidemia non apparirà la stessa per tutti perché non lo è e non lo è mai stata.

    A un certo punto vi renderete conto che è dura.
    Avrete paura. Ne parlerete con i vostri cari, oppure vi terrete dentro l’ansia per non fargliela pesare. Mangerete di nuovo.
    Questo vi diciamo dall’Italia sul vostro futuro. Ma è un profetizzare di piccolo, piccolissimo cabotaggio: pochi giorni appena.
    Se giriamo lo sguardo al futuro lontano, quello sconosciuto sia a voi che a noi, sappiamo dirvi solo una cosa: quando tutto sarà finito, il mondo non sarà più quello di prima.

    Francesca Melandri


    fonte: https://libreriamo.it/storie/vi-scri...talia-a-mondo/













    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

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  3. #32
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    A Chieti il primo giorno della riapertura delle librerie , una signora ha telefonato per ordinare "La saga dei Cazalet”, primo volume della scrittrice Elizabeth Jane Howard.
    La signora in questione oltre ad essere una mangiatrice di libri, legge ogni giorno un quotidiano ed e’ molto ferrata anche nell’attualita’
    Non ci sarebbe nulla di strano in questo…solo che Maria Candida Di Cino , questo il suo nome, ha compiuto 104 anni lo scorso febbraio.
    In un intervista ha detto” Avevo bisogno di leggere non ce la facevo piu’. E speriamo che tutto questo finisca presto perche’ vorrei tornare a passeggiare".
    Veramente complimenti alla nonnina.
    D'altronde una ricerca dell'universita' di Yale sostiene che leggere allunga la vita...di almeno due anni.
    Ma gia' nell 'antichita,' nel I secolo d.C., Giovenale sosteneva nelle sue Satire "mens sana in corpore sano"
    Insomma bisogna curare mente e corpo.
    E per curare la mente cosa di meglio di un buon libro?
    Solo che qui co 'sta storia della quarantena bisogna stare attenti nel mangiucchiare se no il "corpore sano" va a farsi benedire
    Comunque chissa' se ci ritroveremo centenari a parlare e a scrivere di libri...

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  5. #33
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    Brevemente....sull'onda del movimento "Blake lives matter" ( che ha la mia simpatia )si stanno mettendo all'indice, come avrete letto e visto, anche fumetti, film e libri. Quindi nel calderone sono finiti cartoni come "Looney Tunes" (via il fucile al cacciatore Taddeo) filmoni come "Via col vento" perche' rappresenta un America razzista,statue varie che hanno solo la colpa di rappresentare storie passate e cosi via. A parte che dare del razzista a a Wiston Churcihill che lo sara' anche stato ma che ha combattuto due guerre mondiali contro l'arroganza tedesca e' da imbecilli....
    Tutto questo ricorda un po' "Fahrenait 451". E' possibile non esagerare al contrario?
    Ma in un film come "Via col vento" girato nel 1939 e ambientato durante la guerra di secessione, cosa volevate sentire al posto della parola negro, forse "afroamericano" ? Farebbe ridere! Anche in "Furore" di Steinbeck c'è la parola negro. Ma ce ne saranno dozzine di libri o film cosi che ora non mi vengono in mente.Oggi e' considerato offensivo e sottolineo
    oggi.
    Allora il mondo era quello. E' ovvio che adesso ci sia tutta un'altra sensibilita',siamo nel 2020, vorrei vedere.
    Continuando cosi che facciamo abbattiamo le Piramidi e il Colosseo perche' gli antichi egizi e quelli romani avevano gli schiavi? Stiamo parlando di 2000/4000 anni fa. Anche nella prima eta' moderna genovesi e veneziani commerciavano in esseri umani...che facciamo bombardiamo le citta'?
    Giudicare il passato a volte anche molto remoto con i criteri di oggi e' da persone poco intelligenti anche se mi viene in mente un altro termine, un po' piu' volgare,e non vado oltre. Non lo so, in nome del "politicamente corretto "vogliamo cambiare pure il nome alla band musicale e al vino "Negroamaro", all' azienda delle carte da gioco "dal Negro", e perche' no anche al famoso amaro Montenegro ....

    Aveva ragione Bertrand Russell

    "Il fatto che un opinione sia ampiamente condivisa non e' affatto una prova che non sia completamente assurda. Infatti a causa della stupidita' della maggioranza degli uomini, e' molto piu' probabile che un giudizio diffuso sia sciocco piuttosto che ragionevole."


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  6. #34
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    Ho letto anch'io della messa al bando di "Via col vento". Penso che sia esagerato e che otterrà l'effetto contrario

  7. #35
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    Foto presa dal web...cosi come il testo.

    Nel 1997 José Alberto Gutierrez comincia a lavorare come autista per l’azienda di Bogotà che si occupa di rifiuti.
    Di notte, durante un turno nel settore ovest della città, e cioè quello benestante, l’uomo trova nella spazzatura una copia di Anna Karenina di Lev Tolstoj. Giudica incredibile che qualcuno si sia sbarazzato di un oggetto di tale valore, artistico e umano. Così, decide di combattere lo spreco culturale tramutandolo in un’opportunità. Inizialmente e' cauto nel raccogliere i libri gettati via;ne porta a casa non piu' di cinquanta alla volta in quanto teme che qualcuno possa pensare che a muoverlo sia il lucro.
    La moglie, dal canto suo, aggiusta i più malconci sistemandone copertina e rilegatura.
    Ma non basta. José Alberto Gutierrez che ha salvato 25.000 libri, decide di organizzare in casa sua, nel popolare quartiere di Nueva Gloria, una biblioteca a disposizione della collettività e crea la Fundación La Fuerza de las Palabras (Fondazione la Forza delle Parole). Negli ultimi dieci anni la coppia è riuscita a portare avanti la capillare distribuzione di libri in tutto il Paese, raggiungendo circa 250 località rurali. Letteratura per bambini, poesie, testi scientifici. Oggi, questo netturbino amante dei libri viene soprannominato “el Señor de los Libros” e spiega che questa sua predisposizione per la lettura “è il miglior regalo che i miei genitori mi abbiano potuto fare” perché “sono stati la mia salvezza”.


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  9. #36
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    25000 libri???! Cioè, venti-cinque-MILA libri raccolti per strada??!!
    Comunque, lui Grandissimo! Bravo!
    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

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  11. #37
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    La stessa cosa che ho pensato io...ma in quel di Bogota' stanno sempre a buttare libri?
    In altro articolo parla di 20.000 libri in 20 anni ma insomma poco cambia...
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  13. #38
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    Fanno tipo 1000 libri all'anno a me sembrano un po' tanti da trovare abbandonati vicino alla spazzatura


    A parte questo, bisogna dire che sia lui che la moglie sono stati molto bravi e hanno contribuito a diffondere l'amore per i libri anche in località dove probabilmente di libri se ne trovano ben pochi
    ... in ogni caso, i libri resteranno sempre un porto sicuro dove poterci rifugiare ...

  14. #39
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    Tra le altre cose, se supponiamo che un libro come media costa 3,5€ (compreso la svalutazione dell'usato), allora loro hanno trovato 3,5*20'000=70'000€ per terra.
    O meglio, la gente ha buttato 70'000€, 3'500€ l'anno.
    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

  15. #40
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    Ve lo ricordate il 22 marzo 2020?
    53 medici cubani della Brigata internazionale Henry Reeve arrivarono in Lombardia, c’erano medici, epidemiologi, anestesisti, rianimatori e infermieri specializzati in terapia intensiva.
    La Lombardia in quel momento era l’epicentro mondiale della pandemia nel mondo e i medici cubani, specializzati nel trattamento delle malattie infettive, vennero spediti nell’ospedale da campo di Crema.
    Gli “hermanos de Cuba” li chiamavano affettuosamente i colleghi italiani. La sindaca di Crema Stefania Bonaldi disse: «Ci sentiamo fortunati. All’alba siamo saliti sul loro autobus con la bandiera di Cuba tra le mani e con gli occhi lucidi per ringraziarli ancora una volta – raccontò ancora la sindaca -, ma ci piace pensare che sia stato solo un arrivederci e non un addio, perché continueremo a fare cose belle insieme». Se andate a cercare le dichiarazioni ufficiali del governo invece sono poche, rare.
    Alcuni sostennero quei medici cubani addirittura come candidati al Nobel per la Pace.
    Peccato che l’arrivederci affettuoso che abbiamo riservato ai cubani sia uno schiaffo in faccia: nel Consiglio dei diritti umani cinque giorni fa è stata votata una risoluzione, inappuntabile giuridicamente dal punto di vista del diritto internazionale, che rilevava il pesante impatto negativo che le sanzioni, ovvero, con termine più tecnico, le misure coercitive unilaterali hanno sui diritti umani. Tra questi ovviamente c’è anche l’anacronistico embargo che gli Usa impongono a Cuba dal 1962. 59 anni di sanzioni durissime con cui lo Stato più forte impone sofferenze durissime a uno Stato più debole per piegarlo alle proprie decisioni, un bombardamento senza bombe per imporre la propria politica estera.
    La risoluzione è ovviamente passata ma l’Italia è riuscita a farsi notare votando contro, in nome di un becero atlantismo che risulta assolutamente fuori tempo e che sembra essersi dimenticato dell’aiuto ricevuto in questi ultimi mesi.
    Un voto infame (che al momento non ha spiegazioni ufficiali) e di cui ci sentiamo di chiedere scusa.
    L’embargo durante la pandemia tra l’altro in campo sanitario mette a rischio anche l’approvvigionamento di macchinari indispensabili per affrontare il virus.
    «Potrebbe mancare qualsiasi cosa – spiegava l’Ambasciatore Josè Carlos Rodriguez Ruiz -: un componente di un apparecchio sanitario, una tecnologia o un principio attivo che potremmo reperire negli Stati Uniti, ma che non può raggiungere Cuba a causa del blocco. In quel caso saremmo costretti a rivolgerci altrove a costi molto più alti ma con grandi difficoltà. Un esempio: se volessimo acquistare una macchina della multinazionale tedesca Siemens dotata di una porzione di tecnologia statunitense non potremmo farlo…».
    Scusa Cuba.


    Buon martedì.


    https://left.it/2021/03/30/scusa-cuba/


    foto presa dal web

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  16. #41
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    “Proverò a leggerli”, queste sono le parole che rischiano di diventare il simbolo dell’estate italiana. La frase viene pronunciata dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in risposta a Geppi Cucciari durante una diretta televisiva su Rai3, alla premiazione dello Strega. Sangiuliano si stava riferendo ai romanzi finalisti, ma c’è un piccolo problema: il ministro non solo ha votato quei libri, ma fa anche parte della giuria. Cucciari, alludendo a una possibile mancanza di lettura da parte del ministro, risponde con un cauto: “Quindi non li ha…. Non li ha letti?”. Realizzando l’errore, Sangiuliano cerca di salvare la situazione, scavando però ancora di più: “Nel senso che li approfondirò”. Nonostante gli sforzi di Cucciari per alleggerire l’atmosfera con battute pungenti e applausi, l’imbarazzo è rimasto palpabile.



    dal sito orizzontescuola.it

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    Non ho mai creduto tanto ai premi letterari. Le prime denunce vennero fatte da gente come Moravia e Pasolini...il discorso sarebbe interessante ma lungo.

    Pero' la faccia di Geppy Cuccciari nel video ...(o.27)

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  17. #42
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    Quote Originariamente inviato da Enribello Visualizza il messaggio
    “Proverò a leggerli”, queste sono le parole che rischiano di diventare il simbolo dell’estate italiana. La frase viene pronunciata dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in risposta a Geppi Cucciari durante una diretta televisiva su Rai3, alla premiazione dello Strega.
    Che figura ....
    ... in ogni caso, i libri resteranno sempre un porto sicuro dove poterci rifugiare ...

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