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Discussione: XIV GdL (Libero) - Open. La mia storia di Andre Agassi

          
  1. #16
    Moderator L'avatar di Rupert
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    io sono arrivato d'un sol sorso al capitolo 12, poi , per motivi assolutamente indipendenti dal libro, ho subito una battuta d'arresto e conto di riprendere con la necessaria dedizione nel fine settimana.

    È una sensazione solo mia o il "personaggio" che finisce per sbiadire in secondo piano è proprio il gioco (descritto) del tennis? È quasi come se fosse il convitato di pietra della narrazione.
    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

  2. #17
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Quote Originariamente inviato da Robbo Visualizza il messaggio
    Il libro l'ho finito un paio di giorni fà.
    Bhe un pò mi manca. Ormai ero diventato parte del mondo di Agassi, è un libro che mi ha assorbito completamente.
    E poi c'è nei ringraziamenti l'ultima frase che mi ha colpito ed ho fatto mia: "Ho scoperto tardi la magia dei libri. Dei miei tanti errori che vorrei che i miei figli evitassero, questo è quasi in cima alla lista".

    Allez Andre.
    Andre uno di noi.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

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  4. #18
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    Ho letto solo poche pagine, ma, cavolo, ė bellissimo. Che tensione! Che aspettative! Che dimensione umana ! E che scavo interiore!
    E che... Similitudini!
    Il tennis come vita, come matriosca, e la borsa intoccabile? Tale e quale a quella di un sicario? Fantastica!

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  6. #19
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    Sono davvero all'inizio nemmeno mi avvicino al vostro 12 capitolo, eppure sono così soddisfatta!
    pur Agassi mi sono sempre tenuta lontano dal libro perchè non amo le biografie, la scrittura è spesso molto raccontata, spiegata, priva di dialoghi e di ritmo. La lettura è quasi più saggistica, ma, forse, è un mio pregiudizio.
    Open però lo trovo avvincente come un romanzo di fantasia, dove Agassi è un personaggio, uscrito da una sapiente penna, che si muove, parla, si relaziona con altri e... gioca a tennis!

    credo che diventerà protagonista dei miei regali natalizi.

  7. #20
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Io invece lo trovo un po' troppo biografico e magari sbaglio io nel giudizio perché alla fin fine questa è pur sempre una biografia.
    Però, da come mi era stato prospettato e per il fatto che l'ha scritto insieme a un premio Pulitzer, mi aspettavo qualche cosa di più introspettivo, mentre al punto in cui sono io (quando la sua prima fidanzata lo lascia) l'ho trovato un po' ripetitivo nel descrivere i tornei, le interviste e gli allenamenti.
    Una cosa comunque è chiara: Chang gli sta pesantemente sugli zebedei.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

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  9. #21
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    Dev'essere perchè ho letto solo il preambolo e il primo capitolo.

  10. #22
    Senior Member L'avatar di pippy
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    ciao,
    ho letto mesi fa questo libro perche' reputo Agassi un grande tennista.
    Un po' pesante come libro ma ho scoperto un lato umano di Agassi che non conoscevo.
    Mi faceva ridere quando giocava con la parrucca.
    Comunque vale la pena leggerlo fino in fondo.
    Pippy

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  12. #23
    Administrator L'avatar di DarkCoffee
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    Io sono ancora all'inizio. Ci metterò tempo perchè è un periodo pieno. Però posso dire che mi piace. E' vero è molto personale, ma la scrittura mi lasccia la lettura scorrevole e mi piace la scelta delle parole.
    Mi piacciono anche le metafore sulle piccole cose e sensazioni del protagonista. Non mi dispiace anche il fatto che il libro entra nell'intimo di Agassi. A dir la verità, mi sento un po' un'intrusa, ma mi incuriosisce sapere, sentire le emozioni ed immedesimarmi in esse. Mi rende il tennista più umano e vicino.


    Secondo voi, quanta verità c'è in questa autobiografia?
    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

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  14. #24
    Administrator L'avatar di Mauro
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    C'è, come in tutte le autobiografie, tutta la verità dell'autore che non coincide necessariamente con LA verità.
    Ho infilato il segnalibro stasera giusto dopo che lui e Brooke Shields si lasciano, ma so solo come l'ha vissuto lui e come lo interpreta lui ... nel caso del loro divorzio sarebbe intressante sentire anche cosa ne pensa lei.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  15. #25
    Master Member L'avatar di Elvira Coot
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    Mi ha sconvolta la descrizione dei suoi dolori alla schiena .... sarà perchè ne soffro anch'io

  16. #26
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    Finito.
    La cosa più sconvolgente, secondo me, è il primo incontro fra il padre di Agassi e quello della Graf ... rende perfettamente l'idea di quanto possa essere stata tormentata la gioventù di questi due ragazzi che, forse proprio in questo, hanno trovato qualcosa in comune che li ha uniti.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

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  18. #27
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    Non so bene come inquadrare il padre. Se fosse stato un tipo "non ti piace il tennis? Allora non giocarci", lui non sarebbe diventato un campione. E nemmeno sarebbe stato infelice. Sarebbe diventato un anonimo medico o un tranquillo meccanico, ma non avrebbe mai conosciuto fama e gloria e nemmeno Stefanie!

    Questo padre, che ha scelto per conto del figlio, ha scelto bene? Andre era poi così infelice? Oppure era felice ed è stato giusto così?

  19. #28
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Io trovo quantomeno inopportuno (il termine che avevo in mente è: aberrante) che un genitore manipoli in modo così dispotico e terrorizzante un figlio indipendentemente da quelle che ne sono le conseguenze alla fine della storia.
    Non avremo mai la controprova di un Agassi diverso da ciò che è oggi, però penso che se avesse fatto una vita "normale" avrebbe comunque potuto trovare una strada per il successo (la SUA strada).
    Forse non sarebbe stato così sfavillante come quello che tocca ad un N°1 mondiale, ma forse un successo meno grande avrebbe comportato per lui un prezzo meno alto da pagare, sacrificio che io ritengo inammissibile se pensiamo che è stato inflitto a un bambino che, di fatto, non è mai stato tale perché costretto a vivere una condizione aliena alla maggior parte dei ragazzini della sua età.
    Non credo sia un caso che la sua attenzione, ora, sia focalizzata sull'istruzione ai ragazzini che non possono permettersela ... la cosa più importante per un adolescente negatagli per soddifare la passione malata di un padre, a mio giudizio, poco più che psicopatico.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

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  21. #29
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    Sono in un punto un po' noioso: si tratta di un lungo elenco di gare, tornei, avversari, risultati che non mi emozionano, dato che non sono pratica delle regole del gioco. L'unico dettaglio interessante: la scoperta dei pantaloncini jeans!

  22. #30
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    Lo avevo già scritto che, forse, c'era troppa "cronaca" e poco racconto, ma è stata comunque una lettura piacevole.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

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