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21-August-2016, 22:37
#16
Master Member
Faccia a faccia
Aspettavo questo istante, faccia a faccia,
in viaggio verso una meta che ci separa;
faccia a faccia, con sembianze di violenta reciprocità,
le mani consumate dal sangue che non osano baciarsi,
gli abiti che non ambiscono tendere al rosso,
le bocche aggirate dalla parola,
che porta giorno e sera sulle cose.
Eccoci dunque, faccia a faccia, allontanarci
con tutta l’incomprensione di cui siamo capaci,
in un’avversione per la specie tale che
quando il treno ci getta l’ uno nelle braccia dell’altro
ci si rivela la morte,
come forse capitò ai mammut
nel fare il balzo all’era successiva.
Nina Cassian
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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21-August-2016, 22:39
#17
Master Member
Sereno
Sarà un tempo sereno, un tempo da inni.
Con un sol gesto l’aria fenderò,
pronuncerò solo parole immacolate.
Dirò “cielo”, “fonte”, dirò “sole”
e “lacrima” e “musica”, “immunità”.
Sarà il tempo in cui il mio ricordo
non sarà sfiorato da eco di massacri
ma da aliti soavi di poesia
ché a volte anche il sangue alita.
Di tutto quel che un tempo era promiscuo
conservo solo il sacro e mossa al perdono
loderò i contrasti perdonanti.
Dirò “cielo” e “sole” ma anche “musica”
e sarà “sole”, “musica” e “cielo”
intorno a me e intorno al mondo.
Le vocali assumeranno, naturali, la loro gloriosa aureola.
E verrà il tempo sonoro, scintillante,
un tempo solenne e puro, un tempo da inni
e verrà un giorno il tempo! Oh se verrà!
Nina Cassian
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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21-August-2016, 22:44
#18
Master Member
Poesia
Da questa matita si diparte una strada di grafite
e sulla strada passeggia una lettera, come un cane,
ed ecco una parola come una città abitata
dove forse arriverò domani.
Nina Cassian
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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21-August-2016, 22:47
#19
Master Member
Autoritratto
Mi è toccato questo volto strano, triangolare,
questo pan di zucchero o questa
polena degna di navi corsare
e capelli lunghi, lunari, sulla cresta.
Mi è toccato portare in giro un aggressivo contorno
errabondo da mane a sera che spesso
squarcia la retina di chi mi sta dintorno
quando proietto alla parete il mio incongruo essere.
A chi appartengo? Mi rinnegano antenati e genitori.
Temporaneamente alleate mi rinnegano le razze,
i bianchi, i gialli, i rossi e i neri.
Neppure la specie mi riconosce tutta d’un pezzo.
E solo quando grido perchè sbatto
e solo quando il freddo promana
e solo quando il tempo di peccato m’imbratta
– mi chiamano: bella. Mi riconoscono: umana.
Nina Cassian
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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