Caro Professore,
consentimi di rivolgermi a te in questo modo , amichevole e affettuoso, come il ricordo di alcuni insegnanti avuti in gioventù che mi hanno aiutato a formarmi. Ti ho conosciuto da adulto, ben piantato, ma mi hai ricordato e rinverdito alcuni concetti fondamentali della vita, rimasti come cardini negli anni passati, ed ora so, anche futuri.
Non sto a dire quanto sei stato bravo e grande, basta leggere la tua biografia per questo, voglio solo ricordare come hai pesato nella evoluzione culturale di questi anni , anche miei, con i tuoi scritti ed in particolare con il tuo romanzo più bello, più ricco, eppure anche il più normale, il più terreno.
I tuoi dubbi sono stati anche i miei, le tue aspirazioni le tue emozioni sono state anche le mie.
Spero che nel paradiso dei giusti dove sicuramente ora sei, potrai avere tutte le risposte alle domande che ti sei posto. Spero un giorno di incontrarti e parlarne, sarò come sempre incantato di ascoltarti. Nel frattempo continuerò a leggere e rileggere i tuoi libri, a misurarmi con le lezioni che le piccole vicende ed i piccoli personaggi sanno darci, in ricordo dei grandi insegnamenti di cui sempre abbiamo bisogno e che i grandi scrittori sanno comunicarci.
Con stima e affetto.


Ennio Morricone - Sostiene Pereira (In Concerto - Venezia 10.11.07)