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Discussione: La giostra degli scambi - Andrea Camilleri

          
  1. #1
    Master Member L'avatar di Rosy
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    Smile La giostra degli scambi - Andrea Camilleri

    La giostra degli scambi -Andrea Camilleri

    Nome:   la giostra degli scambi.jpg
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    Trama:
    Non abbagli la luce matta che, sugli schermi delle pagine, proietta comiche a rapidi scatti: una schermaglia rodomontesca con due mosche fastidiose; una rissa con attori che sbaccanano e come palla si involvono e rotolano, con braccia e gambe che si agitano, tra pugni e morsi, e lampi di lama; un commissario con un occhio pesto e un orecchio morsicato, che per "scangio" viene arrestato dai carabinieri; una servente che prende a padellate e fa prigioniero un intruso, che l'ha distolta dalle occupazioni culinarie; un signore ben curato e ben vestito, che più volte va a un appuntamento: a vuoto sempre, e deluso. E c'è anche il remake di una scenetta antica e surreale (dal "Libro mio" di Pontormo passata a "Il contesto" di Sciascia) di chi, con la mente scardinata, sta chiuso in casa, e a chi bussa risponde di non esserci. In così lunatica atmosfera sembra che i dettagli creino digressioni. Ma è negli interstizi che il mistero prospera, insondabile; e lento scivola, dilatatorio, deviando gli aghi di qualsivoglia bussola e decorando di apparenze ingannevoli le sue trame da brivido. Il romanzo è un pantanoso labirinto del malamore, di un tenebroso malessere: geloso oppure ossessivo. Nel dedalo di meandri, giravolte, gomiti d'ombra, nasconde una "camera della morte": l'ultima, la più segreta, come quella delle mattanze nelle tonnare. A Vigàta i notturni sono di leopardiana bellezza. Non assolvono però il fruscio di invisibili ali di tenebra. Montalbano si è svegliato con una premonizione.

    Ho ritrovato, in questo ennesimo romanzo, il Camilleri che ho sempre amato ed apprezzato, con una trama scorrevole ed accattivante.
    E’ vero, il “camillerese” è sempre più siciliano e sempre meno italiano, ma per una lettrice accanita è un gioco da ragazzi capirlo al volo!
    Il Montalbano di questa storia è meno in crisi del solito; è vero, gli anni avanzano, le “vicchiaglie”sono in agguato, ma ho trovato il mio beniamino pìù rilassato e meno indulgente sulle sue malinconie.
    Nessun’altra donna all’orizzonte, stavolta; anche Ingrid per il momento è messa a riposo e Livia fa capolino di tanto in tanto con una telefonata o una visita in programma…
    L’inchiesta è singolare.
    Due donne vengono abbordate e rapite da uno strano tipo, ma infine vengono rilasciate senza che nulla succeda! Hanno in comune un fatto: entrambe lavorano in banca.
    Una congiura contro il potere bancario?
    Nel frattempo un negozio viene dato alle fiamme: il proprietario è però scomparso nel nulla.
    Quando una terza ragazza subisce lo stesso trattamento delle prime due, Montalbano e la sua squadra si mettono in allarme. Allarme, che aumenta a dismisura quando si rendono conto che la donna è la fidanzata dello scomparso.

    Comincia così questa avventura di Montalbano, che più volte si renderà conto di avere “scangiato” un fatto per un altro, un colpevole per un altro…
    Da qui La giostra degli scambi.
    Sempre godibilissima la figura di Catarella, e impareggiabili i suoi dialoghi con il Commissario! Sarà anche perché il personaggio in questione in versione televisiva è perfetto, sembra veramente, leggendo, di vederlo e sentirlo.
    Lo stesso, a parer mio, avviene con il dottor Pasquano, simpatico e burbero amico/ nemico di Salvo Montalbano, che lo maltratta, ma un momento dopo gli dà qualche notizia di prima mano sul “catafero” di turno; che si getta a capofitto su una guantiera di cannoli freschi e dimentica tutti i suoi malumori!
    Un romanzo che, a dispetto dell’età non freschissima dell’autore, denota ancora lucidità, arguzia, piacevolezza.
    Un giallo tranquillo e tutt’altro che cruento, da leggere d’un fiato!
    Consigliato.


    Sellerio editore, Palermo ( collana La Memoria)
    2015, brossura, pagine 257.
    " Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
    M.Medeiros

  2. #2
    Master Member L'avatar di Elvira Coot
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    Bello, bello, bello! I protagonisti sono sempre gli stessi, ma non mi stancano mai! Questa volta, però, ho trovato lungo il libro una certa vena comica che mi ha fatto ridere spesso, certe scene sono troppo spassose e non vedo l’ora che vengano rese in televisione!

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