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In effetti basterebbe il titolo a riassumere quella che è l'impressione che lascia questo libro quando lo si termina.
Narra una storia vera, fatta delle sofferenze e delle umiliazioni che toccavano agli ultimi della società proprio quando cominciava a fremere il movimento anarchico che sarebbe sfociato in quella che Guccini definisce "La guerra santa dei pezzenti".
E nei due schieramenti che vi contrapponevano si trovarono arruolati per amore o per forza uomini che vivevano con un'intensità senza pari la passione per le idee e gli ideali per la cui difesa avrebbero spesso trovato la morte. Uomini veri, verrebbe da dire, se rapportati agli indecenti politici (non solo italiani) che ai nostri giorni si fingono portabandiera di ideali di cui conoscono solo il nome.
Anche questo è un libro che può piacere o meno ma c'è la solita, meravigliosa prosa narrativa di Cacucci per la quale, in ogni caso, non si può provare nessun rimorso.

Feltrinelli Editore 2010 (1ª ed. originale 1994)
Pagg. 308 - Brossura