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Discussione: La ferocia - Nicola Lagioia

          

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  1. #1
    Master Member L'avatar di Claire
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    La ferocia - Nicola Lagioia

    Nome:   978880621456GRA.jpg
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Grandezza:  12.2 KB

    Descrizione

    In una calda notte di primavera, una giovane donna cammina nel centro esatto della strada provinciale. È nuda e coperta di sangue. A stagliarla nel buio, i fari di un camion sparati su di lei. Quando, poche ore dopo, verrà ritrovata morta ai piedi di un autosilo, la sua identità verrà finalmente alla luce: è Clara Salvemini, prima figlia della più influente famiglia di costruttori locali. Per tutti è un suicidio. Ma le cose sono davvero andate cosi? Cosa legava Clara agli affari di suo padre? E il rapporto che la unisce ai tre fratelli - in particolare quello con Michele, l'ombroso, il diverso, il ribelle - può aver giocato un ruolo determinante nella sua morte? Le ville della ricca periferia barese, i declivi di ogni rapida ascesa sociale, una galleria di personaggi indimenticabili, le tensioni di una famiglia in bilico tra splendore e disastro.



    ****************************


    Un libro in cui mi sono imbattuta l’anno scorso in un giro esplorativo di una libreria del centro. Curiosità per un autore mai sentito prima e per una storia ambientata in gran parte a Bari.

    Inizialmente ho faticato a entrare nel meccanismo del romanzo a causa della inaspettata e sorprendente densità narrativa che più volte mi ha costretta a rileggere le prime pagine.
    Ma una volta abbattute le mie resistenze iniziali mi sono letteralmente ritrovata avvinta da questa storia che è feroce ma che palpita anche del dolore della struggente descrizione di Clara e Michele, gli unici personaggi in cui si percepisce una umanità seppure vinta, spezzata.

    La struttura del romanzo è costituita da un alternarsi tra presente e passato e dai punti di vista diversi dei personaggi che raccontano la loro parte di storia e che nel procedere del racconto contribuiscono alla costruzione di questo particolare puzzle in cui si riconoscono alcuni stilemi del noir italiano nel termine migliore del genere e cioè di un giallo in cui si descrive una struttura sociale ben definita con tutti i suoi difetti, deviazioni e deragliamenti. In poche parole emerge la banalità della ferocia con cui gli esseri umani usano in modo asettico il potere.

    Nicola Lagioia usa un linguaggio molto forte ma allo stesso tempo distaccato, come un bisturi che incide in profondità portando alla superficie il male.

    Colpita e affondata.




    • Editore: Einaudi
    • Collana: Supercoralli
    • Data Uscita: 23 settembre 2014
    • Pagine: 411
    "...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"

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  3. #2
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    Quote Originariamente inviato da Claire Visualizza il messaggio

    Inizialmente ho faticato a entrare nel meccanismo del romanzo a causa della inaspettata e sorprendente densità narrativa che più volte mi ha costretta a rileggere le prime pagine.
    Prime impressioni:

    Ecco, sottoscrivo pienamente anche se l'ho appena iniziato!
    Direi che non è un libro che si legge tutto d'un fiato. Lo stile di scrittura è complesso per la minuzia delle descrizioni, il linguaggio è ricco di metafore e di immagini, cerca, scava, spiega, descrive, trascina nella topografia dettagliata del paesaggio naturale e della famiglia Salvemini, con frasi talmente ricche e ricercate che potrebbero sembrare sovraccariche.
    Ho notato il richiamo frequente alla similitudine tra la società e il regno animale, che penso siano una chiave di lettura importante.
    Un libro complesso, un lavoro minuzioso di lessico e sintassi, che può talvolta apparire forse un po' artificioso.
    Ho la sensazione che sia un libro che o si ama, o si odia, senza mezze misure.
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  4. #3
    Master Member L'avatar di daniela
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    Lettura finita!
    Devo dire che fortunatamente la pesantezza dell'-arabesco lessicale- dell'inizio si alleggerisce un po' e il proseguo del romanzo risulta più scorrevole e apprezzabile.
    L'analisi feroce di questo microcosmo familiare e delle sue dinamiche disfunzionali, arricchito da disastri ambientali, corruzione e speculazioni edilizie è raccontata con una scrittura elaborata, barocca, a tratti irritante, attraverso la coralità dei protagonisti.

    Quello che mi è piaciuto di più è la struttura del romanzo, che è complessa, corale, con cambi di prospettive e sbalzi temporali. Si conosce Clara attraverso gli occhi di chi l'ha conosciuta. Lo stesso episodio viene raccontato come l'hanno visto e vissuto i vari protagonisti, come se il lettore dall'esterno potesse arrivare alla comprensione solo attraverso le sfaccettature e le ambiguità dei vari punti di vista. Ci sono autocitazioni, frasi che si ripetono nei capitoli successivi, quasi a illuminare una storia un po' oscura. L'autore non spiega, però offre i diversi punti di vista dei membri di questa famiglia per ricostruire ciò che è veramente accaduto.

    Quello che mi è piaciuto di meno sono i personaggi, a mio parere tutti negativi, disturbanti, sgradevoli. E' un quadro della realtà molto deprimente. Non mi sono piaciuti neppure le figure dolenti del puro-folle Michele e della ninfomane Clara, corrotti inconsapevolmente dal veleno che hanno da sempre respirato.
    Bravissimo Nicola Lagioia, ma il suo stile di scrittura forzatamente ricercato è per i miei gusti troppo elaborato, a volte quasi un esercizio stilistico, con fraseggi lunghi e arditi e talvolta incomprensibili.

    Sono contenta di averlo letto.

    P.S. E' libro feroce, il titolo è azzeccatissimo!
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  5. Thanks DarkCoffee thanked for this post

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