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Master Member
Sono arrivata alla fine del terzo capitolo. Confesso che ho cominciato con una certa titubanza ma pian piano sto cominciando a entrare nelle storie dei diversi personaggi. Diventai marinai e viaggiare per i mari sembra una malattia che ti entra dentro e che non ti lascia più. Più forte di tutto, più forte degli affetti...Andar per mare diventa distacco dalla terra e da tutto quanto comporta. Ma è vera libertà o fuga? Belle le tante riflessioni del comandante Abdul e del suo secondo Diamantis che a un tratto, parlando di se, cita versi del poeta Ghiannis Ritsos perseguitato dal regime greco.
Originariamente inviato da
Elvira Coot
Ho fatto molta fatica a stabilire il tempo in cui si svolge il libro, non so perchè mi sembrava che fosse ambientato a fine ottocento, primi novecento ..... niente di più sbagliato, i nostri marinai si trovano nel 1995, appena vent'anni fa.
Stessa fatica pure io e mi stavo proponendo di fare alcune ricerche. E' ambientata nel 1995? Caspita! Credo pure che mi urge una cartina geografica...
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
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Master Member
Originariamente inviato da
Claire
Stessa fatica pure io e mi stavo proponendo di fare alcune ricerche. E' ambientata nel 1995? Caspita! Credo pure che mi urge una cartina geografica...
Ad un certo punto ho trovato questa frase:
"... Avevano viaggiato senza parlare, ascoltando un cantautore italiano che lei aveva scoperto ultimamente. Gianmaria Testa. La canzone che preferiva era "Come le onde del mare" .... "
Ho guardato su internet e questa canzone è del 1995.
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Master Member
Originariamente inviato da
Elvira Coot
Ad un certo punto ho trovato questa frase:
"... Avevano viaggiato senza parlare, ascoltando un cantautore italiano che lei aveva scoperto ultimamente. Gianmaria Testa. La canzone che preferiva era "Come le onde del mare" .... "
Ho guardato su internet e questa canzone è del 1995.
Ah! Ecco!
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
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